RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO


NOTA RIGUARDANTE QUESTA SEZIONE:

Questa sezione del sito raccoglie quei materiali pervenuti alla rivista e che la Redazione ha deciso di non pubblicare ma di mettere comunque a disposizione di chi ne fosse interessato, indipendentemente dalla condivisione dei contenuti, di cui solo gli autori indicati sono responsabili. 


Documento allegato agli atti del Tribunale del Riesame di Firenze - maggio 2003

Come militante delle Br per la costruzione del Partito Comunista Combattente (PCC) rivendico tutta l'attività della mia organizzazione ed il patrimonio politico verificato nel vivo dello scontro rivoluzionario che essa ha elaborato e dichiaro di rispondere dei miei atti pol. e delle mie posizioni soltanto al proletariato e alle BR.
Il patrimonio di criteri e tesi pol-mil. verificato in trenta anni di attività riv. è lo strumento politico che mette in grado, in ogni congiuntura, le Br e le avanguardie rivoluzionarie e proletarie che si dispongono intorno alla linea dell'Organizzazione, di identificare le politiche antiproletarie e controriv. con cui la BI affronta le contraddizioni (cd) prodotte dalla crisi dei capitale, dalla tendenza alla guerra e dalle spinte strutturali al riadeguamento della sfera sovrastrutturale, per contrapporvi - nei vincoli dei rapporti di forza attestati nelle fasi di scontro - la linea e l'iniziativa combattente necessarie a disporre e far avanzare nella prospettiva del potere, gli interessi generali del proletariato nello scontro tra classe e Stato ed imperialismo e antimperialismo.
Le iniziative Hunt nel 1984 e Conti nel 1986 con cui le Br hanno attaccato le politiche imperialiste di normalizzazione del Medio Oriente ed il ruolo svoltovi dallo Stato italiano, hanno qualificato la posizione antimperialista delle BR ed il contributo alla resistenza contrapposta dalle forze rivoluzionarie ed antimp. e dalle masse dell'area mediorientale alla strategia della frazione dominante di BI, rappresentando, in questo scontro, l'interesse pol. del proletariato metropolitano di un paese europo.
Sulla base della maturità pol. raggiunta nella continuità dell'esperienza delle BR, oggi, nell'aggressione all'Iraq scatenata dal polo dominante della catena imp., può essere riconosciuta la risposta al fallimento di quelle politiche avviate negli anni 80 e in generale prevalse negli anni 90, e non la manifestazione di un dominio statunitense sempre più incontrastato a cui si contrapporrebbero solo resistenze residuali. L'invasione dell'Iraq non è che l'inevitabile e critica alternativa a cui, la catena imp. e in primis il polo dominante che ne è il garante, ricorre per l'evidenza del fallimento della precedente strategia.
Le linee di normalizzazione del Medio Oriente impostate su un impegno diretto delle forze militari imp. limitato o circoscritto e supportate, negli anni 90, da un ciclo economico relativamente favorevole, dai risultati della prima guerra all'Iraq e dalla conquista da parte dell'alleanza occidentale di posizioni complessive più avanzate negli equilibri internazionali si sono andate arenando principalmente a fronte:
- della resistenza al disarmo politico militare e del rifiuto a rinunciare alla lotta antisionista da parte delle forze organizzate e delle masse palestinesi e libanesi presupposti per la stabilizzazione di una rete di rapporti pol. ed economici ruotante intorno al baluardo di "israele" e collegata agli USA e alla UE, con cui la frazione dominante di BI voleva garantirsi il controllo pol., lo sfruttamento economico dell'area mediorientale e più solide posizione strategiche.
- Dell'indisponibilità del popolo iracheno a cedere alle continue pressioni mil. e a soggiacere ai ricatti economici e pol. con cui la Bi voleva ridurlo ad una condizione di dipendenza ed asservimento.
- Dell'opposizione generalizzata delle masse arabe e islamiche all'espropriazione imp. della regione e all'insediamento mil. delle forze armate anglo-statunitensi e alla prevaricazione pol. e culturale costituita dalle spinte all'introduzione di sovrastrutture democratico-borghesi funzionali ad esercitare il controllo pol. dell'area e a garantire i termini di sfruttamento oggi necessari alla BI per recuperare margini di profitto.
L'attacco subito dagli Stati Uniti l’11 settembre del 2001 - nel settantennale dell’impiccagione, ad opera del fascismo italiano dell'eroe della lotta anticolonialista Omar Al Mukhtar, il “leone del deserto” libico - ha sancito questo fallimento e, su un plano generale, ha determinato la perdita di peso nei connflitti internaz ionali, del deterrente pol. dell'invulnerabilità di cui gli USA stessi disponevano, garanzie per tutta la catena imp. rispe tto alla fragilità del tessuto economico-pol. odierno di fronte ai contraccolpi delle tensioni internazionali.
Le misure di prevenzione controriv. adottate in seguito, per quanto incisive sul breve-medio periodo, allargano la frattura con i popoli dominati.
Il dover rimediare all'arretramento subito e prevenire gli effeti pol. delle misure conroriv. introdotte spinge all'accelerazione e all'estensione dell'impegno mil. diretto delle forze imp.. Altrimenti il permanere delle resistenze alle intimidazioni e ai ricatti statunitensi, esplicitando le debolezze dell'imp. costituirebbe lo spazio pol. in cui le istanze di liberazione e autonomia dal giogo imp. e di sottrazione alle sue mire di spoliazione, si insinuerebbero e potrebbero coagularsi e rafforzarsi, aggravando l’arretramento delle strategie di dispersione ed isolamento, contenimento e annientamento dei molteplici nemici che l'imp. riproduce.
L'obiettivo strategico di prospettiva della frazione dominante della Bi con l'occupazione dell'Iraq, resta quello di stabilire un controllo continuo in questa regione che congiunge i continenti europeo e africano con l'Asia centrale, per rafforzare e far avanzare ulteriormente le posizioni strategiche dell'alleanza occidentale sulla direttrice Est/Ovest. La tendenza pol. di fase che domina l'intervento imp. in Medio Oriente non può però essere definita come offensiva,laddove la strategia dapprima perseguita si è arenata perché ha prodotto risultati parziali non decisivi, ha divaricato ed esteso gli antagonismi e ha generato nuove cd per i progetti della BI. La posizione pol. del polo dominante statunitense è di fatto arretrata e le resistenze e le contrapposizioni che incontra l'aggressione imp. con cui gli Usa vogliono recupere il terreno perso e rilanciare, possono contare concretamente su questo fattore.
Questi elementi rendono il quadro pol. internazionale entro cui oggi l'avanguardia riv. si trova ad operare, più favorevole di quello prevalente negli anni 90.
L'incapacità statunitense di comporre gli interessi delle frazioni di Bi e di aggregarvi solidamente interessi a cui può essere imposto un rapporto di dipendenza, preventivamente rispetto all'avvio dell'attacco e dell'invasione dell'Iraq, riflette le cd in cui si dibatte la strategia imp.. La resistenza opposta all'invasione aggrava la problematicità della ricomposizione prevista dagli Stati Uniti, una volta conquistata la necessaria posizione di forza sul campo, nel quadro di un Onu resuscitato e di una contrattazione per la ripartizione di oneri e vantaggi sulla base delle condizioni statunitensi.
Già ora, nella fase dell'avanzata dell'occupazione, la conquista di posizioni di forza sul terreno da parte delle forze anglo-statunitensi ha trovato una resistenza armata che la rende difficile e costosa e i ripiegamenti indicano una preparazione inadeguata dell'invasione stessa da parte di un'aggressore dotato di mezzi incommensurabilmente superiori a quelli iracheni.
Il successivo necessario consolidamento appare pertanto una prospettiva quantomai incerta, a cui in particolare gli Stati che hanno appoggiato il polo dominante in modo più attivo, dovranno adeguarsi per tempo. Un tipo di evoluzione de l conflitto in atto in riferimento al quale le forze combattenti antimp. e le avanguardie riv. dovranno disporre il proprio intervento offensivo, valutandone i modi, i tempi pol. e le linee più confacenti agli obiettivi pol-militari definiti.
In questo contesto, l'appoggio pol. e militare dato dall'esecutivo all'aggressione USA all'Iraq e l'assunzione di maggiori impegni militari in Afglianistan nell'ambito di un'articolata e calibrata ripartizione del complessivo intervento mil. imperialista; l'ancoraggio della posizione della minoranza parlamentare al ruolo e alle decisioni dell'ONU e di quella sindacale su un profilo pilatesco, nel loro insieme sono posizionamenti che preparano la democrazia dell'alternanza nostrana al momento in cui, a seguito dell'avanzata anglo-statunitense, si apriranno le contrattazioni sulla spartizione del bottino di guerra.
Tutte queste posizioni esprimono la ricerca di margini di influenza pol. ed economica nell'area mediorientale e convergono nel ritenerli possibili solo all'ombra dell'alleato statunitense, con alcuni distinguo in ordine ai contrappesi all'egemonia USA. Con tali margini, entrambe le coalizioni contano di compensare parzialmente la perdita di posizioni che il paese subisce nella divisione internazionale del lavoro e nela conseguente partecipazione di tutta la borghesia ai profitti complessivi. In parte maggiore la compensazione spetterà come sempre alla classe operaia e al proletariato, che continueranno a pagare i prezzi della "competitività” del capitale, pena la perdita di quei salari per cui i proletari devono farsi sfruttare.

Nel consolidato contesto attuale di irregimentazione, l'iniziativa politica di massa, compressa sul piano inincidente del dissenso e svuotata dalle istanze di classe e antimp. e persino dallo spontaneo sentimento di riscatto su cui ampi settori di classe si ritrovano accomunati alla lotta del popolo iracheno, viene ricondotta in modi e forme articolate intorno all’iniziativa dello Stato di appoggio pol. e mil. All’aggressione USA.
I termini pol. su cui viene irregimentata l'iniziativa pol. di massa contro la guerra ruotano intorno:
alla cancellazione di qualsiasi nesso tra nodi dello scontro tra classe e Stato e guerra all'Iraq, alla criminalizzazione di qualsiasi posizione antiamericana e di qualsiasi solidarietà non pietistica con le masse e le forze che si contrappongono all'imp.; al contingentamento delle posizioni pol. su un piano opinionistico e, per i settori proletari per cui questo non è possibile, alla limitazione anche fisicamente coercitiva, dell'iniziativa su piani e linee che non tracimino in un rapporto di scontro e, infine, allo svuotamento dell'opposizione alla guerra, surrogata da una più disarmante e generica posizione per la pace.
Quest'impostaziom tende ben presto a disinteressare la componente proletaria della mobilitazione di massa ad una attivazione in cui non riconosce nessuna propria autentica istanza, fattore che, insieme ad una studiata ed esperta gestione anche della passività pol. che garantisce ai ruoli pol. riconosciuti dal quadro istituzionale, la propria preservazione, in generale converge nell'affossare l'iniziativa di massa ben prima che uno scontro sia concluso.
La realtà è che non può esistere nessun ruolo pol. per il proletariato - che non sia quello asservito a cui la democrazia borghese deve relegarlo - senza una prassi pol. autonoma che, riconnettendo i nodi dello scontro tra classe e Stato con il ruolo che la guerra imp. ha nello scontro tra le classi, vada a contrastare e ad attaccare, per avanzare verso la propria prospettiva di potere, la progettualità con cui oggi la frazione dominante di BI attraverso linee di rimodellazione economico-sociale e pol. e sviluppo della guerra imp. in Medio Oriente sta rispondendo alle cd e agli antagonisini generati dalla crisi del capitale e dalle sue stesse politiche.
In Italia, la rimodellazione sociale e pol. in atto, in parte formulata nel libro bianco di Marco Biagi, ma marciante anche su un piano più strettamente pol-istituzionale, e, per quanto riguarda i suoi aspetti relativi al mercato del lavoro e al “welfare” promossa in tutta Europa, è complementare all'accelerazione e all'estensione dell'intervento bellico verso cui per primi si muovono gli Stati Uniti e a cui gli esecutivi nazionali si aggregano e che oggi si realizza in Medio Oriente, attestata l’integrazione dell'est europeo nella catena imp. a dominanza Usa e nella NATO e realizzato
un certo controllo pol. dei Balcani.
La riorganizzazione del mercato e delle condizioni del lavoro salariato in funzione della flessibilità dello sfruttamento secondo le esigenze di valorizzazione odierne del capitale, supportata dalla normalizzazione del ruolo coercitivo del sindacato istituzionale; la privatizzazione del Welfare e l'integrazione tra pubblico e privato che modernizza gestione delle risorse pubbliche e formazione delle catene clientelari; i processi di esecutivizzazione e l'articolazione tra livelli centrali e locali, nella dinamica dell'alternanza, del governo della crisi e del conflitto, rinsaldano il dominio della BI e la centralità dei suoi interessi generali, in un contesto di durevole stagnazione economica, permettendo allo Stato di esporsi ai contraccolpi a cui la sua proiezione bellica va incontro.
Peraltro verso la BI trova nel contesto economico-pol. rimodellato sulle linee delle riforme in atto quei termini complessivi di flessibilità e di sterilizzazione degli antagonismi di classe - necessari per spostare i capitali o modificare le loro condizioni di valorizzazione, se il paese perdesse posizioni nella divisione internazionale del lavoro oppure se il capitale stesso fosse tratto da occasioni di profitto più vantaggiose nelle nuove aree integrate nella catena imp. Grazie ai successi delle guerre imperialiste.
E' in riferimento a questi elementi pol. di carattere generale che si può costruire e collocare la posizione pol. autonoma del proletariato metropolitano nella guerra in atto, per contrastare le mire di spoliazione e di rafforzamento complessivo della frazione dominante della BI e le politiche con cui intende approfondire lo sfruttamento e la subalternità della classe dominata. L'intervento offensivo dell'avanguardia riv. per promuovere la prospettiva storica dell'alleanza tra proletariato metropolitano dei paesi europei e masse della regione mediorientale, nell'immediato assolve al compito di fase di ricostruire una posizione pol. autonoma della classe che, nello specifico dello scontro attuale tra imperialismo ed antimp. riconosce nel rafforzamento e nell'avanzata della resistenza all'aggressione imp., il proprio interesse pol. di classe. Con ciò costituisce il necessario concreto punto di forza, di riferimento e di coagulo in dialettica col quale l'azione delle avanguardie riv. e proletarie può essere sottratta all'impotente e falsa alternativa tra passività pol. e subalternità agli interessi e agli indirizzi delle diverse frazioni di BI. Il contributo combattente dell'avanguardia riv. alla resistenza antimp. in atto, seguendo le linee proprie alle necessità di sviluppo del processo riv. nel nostro paese, ma motivato da ragioni sociali e pol. antagoniste allo sfruttamento e alla subordinazione di cui la BI è portatrice, può essere termine di costruzione di un rapporto d'alleanza del proletariato metropolitano dei paesi europei con le masse della regione mediorientale che si contrappongono all'imp. nel rispetto delle diverse finalità, dando il giusto peso ai divari ideologici e sapendo cogliere la dialettica tra dimensione storica e dimensione pol. strategica in cui il processo riv. deve avanzare.

In quanto militante delle Brigate Rosse, intendo riaffermare, anche in questa sede, la verificata attualità storica della strategia della Lotta Armata per il Comunismo che le Br propongono a tutta la classe e riconfermare la valenza strategica degli usi programmatici di sviluppo della guerra di classe di lunga durata, sui quali vengono costruite le condizioni stesse della guerra riv. e su cui essa avanza secondo gli obiettivi e le linee delle fasi strategiche in atto, in funione di conquistare rapporti di forza più favorevoli e posizioni più avanzate, di costruire il PCC e di governare gli arretramenti che si danno nel corso dello scontro riv..
Principale termine di linea strategica e programmatica per lo sviluppo della guerra di classe è l'attacco al cuore dello Stato. Con questa linea di combattimento l’avanguardia riv. interviene nella cd dominante che oppone le classi nella congiuntura pol. ad attaccare e disarticolare il progetto pol. con cui la frazione dominante della BI vi fa fronte,
Facendo pesare ed incidere nello scontro tra classe e Stato gli interessi generali del prol. e la sua prospettiva di potere. In questo modo i rapporti di forza e politici possono essere spostati relativamente e temporaneamente a favore delle forze riv. e della classe, vantaggio impiegabile ai fini degli obiettivi di fase.
Per il suo ruolo pol. strategico l'attacco al cuore dello Stato è anche il principale termine di costruzione del PCC il quale però non è la risultante funzionale dell'avanzamento del programma pol. rivoluzionario, ma è il prodotto di un processo di costruzione-fabbricazione da perseguire progettualmente e programmaticamente definendo le linee e le scelte pol. organizzative necessarie e idonee a costruire, attrezzare, formare, strutturare le forze riv. per farle muovere confacentemente ai compiti di fase.
L'attacco alle pol. centrali dell'imp. è l'altro asse programmatico su cui avanza la guerra di classe e sul quale, in relazione ai caratteri assunti storicamente dall'imp., poggia la politica di alleanze con cui le BR si rapportano alle forze riv. e antimp. dell'area europea-mediterraneo-mediorientale con la proposta del fronte combattente antimperialista.
Il rilancio dell'iniziativa combattente operato con le azioni D'Antona il 20 maggio 1999 e Biagi, il 19 marzo 2002, nel quadro controriv. attestato e a seguito di una lunga interruzione dell’intervento delle BR, dimostra la maturità raggiunta dall'esperienza riv. nel nostro paese ed il ruolo di direzione poi. Svolto dalle BR nello scontro riv.. Sono i fatti a liquidare come patetici i tentativi dello Stato di ridurre il portato pol. e storico del rilancio operato rispetto allo sviluppo della strategia della LA e alla costruzione del PCC, ad un fenomeno di direttive pol. e operative partite dalle fortezze in cui lo Stato si illude di poter rinchiudere il processo riv..
Il modo in cui è necessario condurre e costruire le forze riv. e prol. In questa fase, sottostà alle condizioni della fase generale di Ritirata Strategica e a quelle della fase specifica che in essa si è determinata, di Ricostruzione delle Forze Rivoluzionarie e Proletarie.
Nella conduzione del movimento delle forze è decisivo governare ed attrezzare l'alternarsi di avanzate e ritirate ed equilibrare nell'iniziativa combattente e nell'assestamento delle forze il complesso di avanzamenti e di arretramenti che nello scontro riv. si producono.
In questo quadro e su queste linee, i recenti colpi subiti dalle BR con la caduta in combattimento del compagno Mario Galesi e la cattura di un militanti, sono fenomeni propri all'andamento dello scontro che l'avanguardia riv. può valutare nel complesso di tendenze, condizioni e fattori di fase e che può ben affrontare in un rapporto di continuità-critica-sviluppo della linea dell'O.

Nadia Lioce,
militante delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente