CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE N.1

RAGGRUPPAMENTO CONTRO SOLUZIONE POLITICA

Redazionale

"La nostra lotta per il raggruppamento vuole essere parte del processo dal quale lo scontro nelle metropoli potrà diventare nuovamente un fattore attivo nello scontro internazionale"

Vogliamo porre all'attenzione del movimento in Italia la lotta di prigionieri politici e comuni contro l'isolamento e per il raggruppamento. Questo a partire anche dalla convinzione che importanti insegnamenti possono essere tratti da questa lotta in particolar modo per la situazione italiana.

E' stata una lotta contro il carcere imperialista, ha smascherato ed impattato la strategia dell'isolamento, la tortura bianca come procedura di annientamento delle identità rivoluzionarie e antagoniste, come articolazione forte della riproduzione del dominio imperialista nelle metropoli.

Armato di questi contenuti lo sciopero della fame collettivo ed articolato ha espresso chiaramente il suo carattere offensivo.

E' stata una lotta che è riuscita a traboccare dal carcere e ad investire il sociale e lo ha fatto in termini massicci a partire da una specificità, ma senza rimanervi rinchiusa. La "forza esterna" che questa lotta ha espresso non si è definita in termini solidaristici ma ha precisamente attraversato e mostrato le contraddizioni sociali della metropoli tedesca. Così i rivoluzionari e i proletari prigionieri hanno riaffermato la loro internità reale e decisiva al percorso di lotta del proletariato metropolitano.

E' stata una lotta che va in avanti perché apre la prospettiva della costruzione di un fronte di lotta europeo dei prigionieri contro il carcere imperialista, come è chiaramente affermato nell'appello rivolto a tutti i prigionieri rivoluzionari delle carceri europee.

La forma dello sciopero della fame non toglie nulla al carattere offensivo di questa lotta. Questa è l'unica forma di lotta, di una certa risonanza, praticabile da prigionieri tenuti in regime di isolamento totale. E' la radicalità dei contenuti che caratterizza in termini rivoluzionari la lotta e questi contenuti i compagni e i proletari li esprimono nelle forme che le condizioni oggettive permettono.

La parola d'ordine "raggruppamento per chi lotta" chiarisce precisamente il carattere ricompositivo e aperto della proposta. Qui non c'è nessuna proposta corporativa di riconoscimento di una prigionia politica (status), qui c'è la tenace volontà, di soggetti rivoluzionari e di proletari, di mettere in discussione un meccanismo fondamentale di funzionamento del carcere imperialista.

Questa lotta ha indubbiamente contribuito ad aprire spazi a una prospettiva rivoluzionaria in Germania e in Europa; questo è evidente nella mobilitazione massiccia del movimento rivoluzionario tedesco e nel dibattito e nel rafforzamento dell'identità rivoluzionaria europea che ha suscitato. Essa ha dimostrato che la ricollocazione antagonista dei prigionieri nello scontro sociale metropolitano è un elemento di forza per il movimento.

Per la situazione italiana questa lotta rappresenta l'occasione per fare chiarezza, per cancellare definitivamente le mistificazioni, per battere la strategia controrivoluzionaria di attacco per linee interne al movimento, orchestrata a partire dall'area prigioniera della 'soluzione politica' e mistificata all'interno del movimento dalla cosiddetta 'campagna di libertà'.

All'interno del sistema capitalistico il movimento rivoluzionario deve tenere aperte le contraddizioni e non risolverle. I prigionieri rivoluzionari si ricollocano con la lotta nello scontro sociale metropolitano e la loro liberazione va posta come elemento strategico all'interno del percorso del movimento rivoluzionario.

La soluzione che interessa allo stato è la normalizzazione e lo dimostrano ampiamente le centinaia di perquisizioni e comunicazioni giudiziarie, le decine di fermi e di arresti per associazione sovversiva nei confronti di compagni e situazioni di movimento in questi ultimi mesi. Ed è molto chiarificatore il fatto che la motivazione principale che muove questo agire repressivo, a detta degli stessi inquisitori, sia che i soggetti inquisiti osteggiano o sono estranei allo pseudo dibattito 'soluzione politica - campagna di libertà'. Come non è casuale il fatto che le situazioni colpite sono quelle che si sono assunte la responsabilità di veicolare in Italia il dibattito sulla lotta per il raggruppamento - contro l'isolamento, e che il materiale più ricercato dagli sbirri sia proprio quello inerente a questa lotta.

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