CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE N.1

CONTRO L'ISOLAMENTO TOTALE, CONTRO L'ARTICOLO 129a

Da un documento della Hafenstraße in solidarietà con la lotta per il raggruppamento

Nei loro documenti, nelle loro dichiarazioni, i prigionieri rivoluzionari tedeschi non parlano molto delle condizioni materiali dell'isolamento cui sono sottoposti, ne accennano solamente e cercano invece di parlare soprattutto delle prospettive della propria lotta per difendere e rafforzare la loro identità politica, per ricostruire attorno a queste un dibattito politico generale e per battere l'isolamento politico cui sono costretti dallo stato. Quest'ultimo è chiaramente l'obiettivo politico dello sciopero della fame e della lotta per il raggruppamento.

Ma nella lotta all'esterno del carcere, nel movimento vasto e articolato che si è espresso in questi mesi in RFT, ma non solo in RFT, chiaramente molto si è mosso anche per una solidarietà immediata e concreta contro le condizioni di vita disumane imposte dall'isolamento totale, unita alla consapevolezza che l'isolamento non è che il punto estremo di una politica di differenziazione nel carcere e nella società che coinvolge chiunque voglia lottare per un mondo diverso.

Il documento del comitato di iniziativa dell'Hafenstraße per la manifestazione di Bonn del 29/4, di cui pubblichiamo qui di seguito alcuni stralci parla appunto delle condizioni materiali dell'isolamento cui sono sottoposti i compagni della Raf e della Resistenza e dell'articolo 129a del codice tedesco che contempla il reato di 'fiancheggiamento e partecipazione ad associazione terroristica' di cui sono stati imputati moltissimi compagni in RFT.

"Da 18 anni i prigionieri della RAF e di altri gruppi politici vivono nell'isolamento, una condizione di tortura bandita a livello internazionale. I detenuti della RAF e quelli, sempre più numerosi, della Resistenza sono divisi fra di loro e dispersi in tutta la RFT, quando sono nello stesso carcere ogni possibile contatto tra di loro è sistematicamente bloccato (ad esempio a Stammheim, Bielefeld, Ossendorf). Solo in tre carceri i detenuti politici possono stare assieme, ma negli ultimi anni questi gruppi sono stati sempre più ridotti: a Berlino Ovest sono rimasti in due, a Lubeck e Celle in tre e sempre in bracci si massima sicurezza, continuamente sorvegliati da telecamere ... Quasi tutti gli altri detenuti sono in isolamento totale, chiusi in cella 24 ore su 24, per molti di loro da anni non esiste nessun contatto umano; le visite si svolgono in parlatoi con il vetro divisorio

... Alcuni prigionieri, pur essendo malati, sono da anni in stato di detenzione: Gunther Sonnenberg, ferito gravemente alla testa durante l'arresto necessita di un trattamento medico specifico che non può essere effettuato all'interno del carcere.

Angelika Goder necessita di ripetute operazioni alle anche dal 1986, la sua convalescenza richiede particolari esercizi nell'acqua e ginnastica sotto controllo medico, che non è possibile vengano effettuate all'interno di nessun carcere.

Bernard Rossner è considerato inidoneo alla detenzione: egli ha combattuto per il raggruppamento con sei scioperi della fame; il suo stato di salute è gravemente danneggiato dall'isolamento totale cui è sottoposto dal giorno del sua arresto nel 1975.

Claudia Wannersdorfer, anche lei in isolamento, soffre di attacchi epilettici ...

Questi quattro detenuti e tutti gli altri che sono in stato di inidoneità fisica alla detenzione devono essere subito liberati.

Le condizioni descritte (isolamento, pestaggi, reparti bunker, trattamento medico insufficiente, divieto di ricevere visite e corrispondenza) non valgono solo per i detenuti politici, ma anche per tutti gli altri detenuti che non accettano il carcere senza resistenza, o che cercano di avere un contato con i detenuti politici; per questi ultimi queste misure vengono adottate sistematicamente sin dal primo giorno del loro arresto...

Il sistema carcerario nella RFT è stato studiato per sviluppare una differenziazione tra i prigionieri che va dai 'Freigänger' (detenuti in semilibertà) fino ai detenuti dei 'Tote Trakte' (bracci della morte) ...

L'iniziativa più recente è la creazione, nei carceri di Berlino Plotzensee e di Weiterstadt, dei 'Wohngruppen', piccoli gruppi di detenuti, isolati tra di loro e sotto il controllo di psicologi. ...

Noi non siamo contro l'isolamento solo perché è disumano, ma anche perché lo vediamo come il mezzo più avanzato per reprimere ogni protesta.

La criminalizzazione della Resistenza politica ha avuto il suo punto culminante negli ultimi anni con l'introduzione dell'articolo 129a, che dà la possibilità ai funzionari dell''Ufficio per la Difesa della Costituzione' di perseguire tutti quelli che si organizzano contro le condizioni sociali vigenti.

La sola discussione su argomenti che potrebbero essere obiettivo di attentati, come ad esempio la tecnologia genetica, il sex-turismo, la politica sui rifugiati, le centrali nucleari, la NATO e la lotta di classe internazionalista, è motivo sufficiente per aprire un'inchiesta sulla base di quest'articolo del codice; con questo uso allargato dell'art. 129a lo stato mira ad annientare la solidarietà, ad intimidire i soggetti antagonisti e a fermare ogni protesta e ogni resistenza prima che possa svilupparsi ed allargarsi.

La lotta contro l'isolamento diventa per tutti quelli che sono potenzialmente minacciati dal 129a, un punto centrale per fermare la repressione in RFT. ..."

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