IL BOLLETTINO: NOTIZIE EUROPA

Paesi Baschi:

DAL COMUNICATO DI ETA DEL 23 GENNAIO 1989

(...) Dal 1976 la nostra organizzazione e gli organismi che hanno formato a poco a poco l'attuale Movimento di Liberazione Nazionale Basco hanno gettato le basi della lotta politica e militare che ha consentito di realizzare dei progressi irreversibili nel rapporto di forza che caratterizza il contenzioso d'aggressione provocato dallo Stato spagnolo in risposta alle rivendicazioni nazionali e sociali del Popolo Basco. Queste basi che abbiamo creato, e che consistono nella volontà di difendere in modo effettivo la rottura democratica detta "Alternativa Tattica di KAS", hanno costantemente inteso perseguire una soluzione politica negoziata al contesto di violenza offensiva e difensiva, che rappresenta un rapporto diretto di causa-effetto (...).

(...) I tanto sbandierati "Patti della Riforma" non hanno altro scopo che quello di fornire una copertura alla strategia della repressione poliziesca e rappresentano anche la "politicizzazione", ossia il riconoscimento del carattere politico dello scontro.

(...) ETA ha scelto, unilateralmente, di completare la sua pratica politica abituale di lotta armata con delle pubbliche proposte rivolte al governo. (...). E' così che abbiamo proposto la tregua del 27 gennaio 1988 (...) e che l'8 gennaio [1989, n.d.r.] abbiamo dichiarato una tregua unilaterale di 15 giorni per offrire al governo spagnolo l'opportunità di realizzare un incontro in Algeria, e di dimostrare la sua attuale disposizione di fronte alle nostre chiare e ripetute offerte di dialogo politico.

(...) Durante il corso della tregua che avevamo dichiarato, ha avuto luogo un incontro ufficiale in Algeria tra una delegazione di rappresentanti qualificati del governo spagnolo e del PSOE ed una delegazione della nostra organizzazione ETA, in rappresentanza dell'insieme del MLNV e sotto la guida del nostro rappresentante ufficiale Eugenio Etxebeste, "Antxon".

Nel corso di questo incontro di parecchie ore, sono stati affrontati diversi nodi politici di ordine metodologico e pratico, in modo da delineare le posizioni in merito alla portata delle condizioni e del contenuto di una piattaforma di conversazioni politiche.

Per ETA il risultato di questo incontro rappresenta un progresso per quanto concerne la trattazione di certi temi che finora erano stati praticamente inabbordabili. Nello stesso tempo, nelle posizioni del governo spagnolo si è potuto constatare un disgelo che, senza rappresentare una rinuncia alle sue posizioni tradizionali, presuppone un evidente interesse di trovare delle vie di dialogo per riesaminare il problema.

Noi non dimentichiamo che durante questi 15 giorni di tregua si è tentato concretamente, a partire da diverse istanze - ivi compreso il governo -, di sabotare e/o di turbare l'incontro, il suo svolgimento ed il suo eventuale risultato, ma speriamo che in avvenire la verità e gli interessi generali prevarranno su queste pratiche manipolatorie.

Proprio in funzione di quanto è stato detto, ETA informa della decisione politica adottata e degli accordi reciproci stabiliti dalle due parti nel corso dell'incontro celebrato in Algeria.

1 - E' stata decisa la formazione di una Commissione di Conversazioni Politiche per aprire un dibattito ed un dialogo sulle diverse questioni sollevate dal processo di scontro in atto.

2 - E' stata decisa l'elaborazione di un calendario di lavoro comune. Esso dovrà essere stabilito nel corso della prima riunione della Commissione la cui data è stata fissata.

3 - E' stata decisa l'elaborazione di un piano di lavoro da stabilire consensualmente seguendo il calendario di lavoro succitato e gli ordini del giorno che saranno successivamente specificati. ETA ha già trasmesso da parte sua un programma politico globale di discussione.

4 - Gli interlocutori e i delegati saranno scelti in funzione degli argomenti stabiliti in ogni ordine del giorno. In linea di massima, per la prima riunione della Commissione è stato deciso il mantenimento dei due attuali rappresentanti .

5 - L'Algeria è stata scelta come luogo delle conversazioni.

6 - E' stata decisa la partecipazione del governo dell'Algeria, in qualità di mediatore e moderatore, sia nello svolgimento delle conversazioni che per gli impegni reciproci che ne deriveranno.

7 - Si è deciso di informare periodicamente e pubblicamente l'opinione pubblica sullo svolgimento dei lavori della Commissione di Conversazioni, in base all'importanza, all'interesse e/o ai progressi delle conversazioni stesse.

8 - E' stata decisa l'apertura di un periodo di tregua nello scontro, diretta a favorire un contesto di dialogo garantito da entrambe le parti. In questo spirito, ETA si impegna a rispettare una tregua nell'attività armata su tutto il territorio dello Stato spagnolo durante il periodo che va da oggi, 23 gennaio 1989, fino alla mezzanotte dell'"Aberri Eguna" [il Giorno della Patria, n.d.r.], 26 marzo 1989, data di commemorazione storica e di lotta per le rivendicazioni nazionali basche. Questo impegno di tregua non riguarda i casi in cui si faccia ricorso alla risposta armata in seguito a scontri fortuiti o provocati. Parimenti, questo impegno di tregua è legato agli accordi specificati nella decisione globale.

9 - La comunicazione pubblica dell'incontro, così come quella del suo esito al 23 gennaio1989, è stata decisa dalle due parti e coincide con la fine della nostra tregua unilaterale di 15 giorni.

Noi crediamo che la portata di questa decisione politica non sfuggirà a nessuno. Se l'abbiamo adottata è perché valutiamo che, per fare ciò, sussistano un minimo di condizioni. Non vogliamo tuttavia che nessuno si lasci ingannare, non vogliamo suscitare più del dovuto false aspettative o evocare soluzioni magiche. Abbiamo fatto un passo in avanti grazie alla nostra volontà di trovare vie di dialogo nella direzione di una soluzione politica negoziata, ma ciò non significa che a partire da questo momento si aprirà un processo lineare con risultati imminenti o spettacolari. Quello che invece stiamo dimostrando è il nostro senso di responsabilità e il nostro spirito di dialogo, continuando tuttavia a conservare le armi, anche se queste restano silenziose. Speriamo che a partire da oggi, e per lo meno durante il periodo di tregua stabilito, si possano sentire altre parole più conformi alle aspirazioni democratiche e di sovranità che provengono dal nostro Popolo Basco. E' ora che ciascuno assuma le sue responsabilità, e soprattutto lo Stato della Monarchia.

(da Euskadi Information, n.59, febbraio 1989;
traduzione effettuata sul testo in lingua francese)

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http://www.senzacensura.org/

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