MUMIA ABU-JAMAL : MATERIALI DELLA CAMPAGNA INTERNAZIONALE (1995)

I PRIGIONIERI POLITICI INTERNAZIONALI UNITI PER SALVARE MUMIA ABU JAMAL

Traduzione sintetizzata di due volantini-proposta su Mumia Abu Jamal

Proposta:

molti di noi sono rimasti colpiti dalla decisione della Radio Pubblica Nazionale di non diffondere delle interviste realizzate con il prigioniero politico Mumia Abu Jamal.

La NPR ha ceduto a seguito delle pressioni della polizia di Philadelphia e altri gruppi per leggi più severe capeggiati dal repubblicano Bob Dole del Senato Usa. Parecchie cose si cristallizzano in questo momento: la seria direzione presa dallo stato nell'accelerare la procedura di Mumia e l'accelerazione delle esecuzioni dappertutto; la vera sottomissione di uno dei pochi media che aveva una parvenza di indipendenza; la debolezza relativa delle forze progressiste e anti pena di morte negli Usa, che sono stati incapaci di imporre che il programma fosse mandato in onda. Gli sbirri e i loro sostenitori come Dole capiscono bene quale impatto potrebbe avere sul pubblico ascoltare una voce come quella di Mumia. (...)

E' anche una certezza che Dole e la sua cricca sanno che devono impedire una discussione nazionale sull'esecuzione di un prigioniero politico negli Usa - la prima esecuzione di questo tipo dopo i Rosenberg. L'assassinio di stato di un ex militante del Black Panther, giornalista del popolo, attivista in carcere contro la pena di morte e sostenitore dei Move, è qualcosa che preferiscono tenere segreto finché non è stato portato a termine.

Attualmente, la pratica per l'esecuzione di Mumia è sul tavolo del governatore della Pennsylvania, Casey, in attesa di firma. Casey è per la pena di morte ma senza entusiasmo. (...)

Lascerà il suo ufficio in gennaio; i candidati a succedergli useranno nella loro campagna la promessa di accelerare l'esecuzione. Il tempo è essenziale per Mumia.

I prigionieri politici negli Usa e in paesi come la Germania hanno lavorato insieme per costruire solidarietà per Mumia e contro la pena di morte. Stiamo proponendo l'organizzazione di una serie di iniziative per la settimana del 10 dicembre 1994 (giornata internazionale dei diritti umani). (...)

Negli ultimi 10 anni Mumia ha avuto un forte sostegno in Europa. Crediamo di poter contare sui prigionieri politici in Germania, Italia, Spagna e Irlanda a partecipare nei modi in cui possono. Raggiungeremo altri prigionieri politici in paesi caratterizzati da lotte anticolonialiste e antimperialiste: Filippine, Turchia, Cile e Messico. Raggiungeremo organizzazioni di avvocati e per i diritti umani in Asia, Africa e America Latina.

Più saremo capaci di internazionalizzare questo progetto, più sarà efficace. (...)

Gli obiettivi che abbiamo discusso per questo progetto sono i seguenti:

1) Motivare le persone fuori e in galera a fare il possibile per fermare l'esecuzione di Mumia e contro la pena di morte in generale.

2) Raccogliere soldi per la difesa legale di Mumia.

3) Coinvolgere prigionieri politici di altri paesi, in modo da internazionalizzare la richiesta di stop all'esecuzione ed allo stesso tempo far crescere la coscienza negli Usa delle lotte dei prigionieri politici in tutto il mondo.

4) Affermare l'esistenza dei prigionieri politici negli Usa e pretendere la nostra libertà.

5) Ottenere una copertura dei media nazionali e internazionali, tramite networks di radio alternative, networks di computer e TV.

6) Lavorare con Amnesty International e altre organizzazioni nazionali e internazionali per i diritti umani. (...)

Vogliamo chiarire a tutti che questo progetto è per noi e per Mumia e tutti gli altri nel braccio della morte nel resto del paese. Non intendiamo costruire una coalizione di organizzazioni, piuttosto un gruppo di lavoro di soggetti che vogliono facilitare la nostra capacità collettiva di prigionieri di farci sentire. I princìpi per questo gruppo di lavoro sono: 1) Salvare Mumia; e 2) Abolire la pena di morte.

Chiunque sia d'accordo con questi principi ed è pronto a lavorare è il benvenuto. Gli altri problemi in agenda nelle organizzazioni devono essere lasciati alla porta. (...)

Molta gente fuori ha l'illusione che lo stato di Pennsylvania non vuole per davvero eseguire la condanna di Mumia - qualcosa succederà, qualcuno interverrà. Altri, inclusi alcuni di noi dietro le mura, si sono arresi all'apparente inevitabilità del fatto che lo stato fa quello che vuole fare. Quelli di noi in questi kampi che sanno che loro spingeranno l'interruttore per un ardente minuto senza percepire che far questo non sta nei loro interessi a lungo termine.

Non ci può essere l'attesa di qualcosa o di qualcuno. Noi mettiamo a disposizione questo progetto come uno sforzo collettivo che possiamo fare. Non ci sarà successo senza il contributo dei prigionieri. Ciascuno di noi deve determinare per noi stessi ciò che è possibile e ciò che è nei nostri mezzi.

Dal secondo volantino

(...)

Mumia era un membro di rilievo del Black Panther Party a Philadelphia, in seguito si distinse anche come giornalista radio. Noto come "la voce dei senza voce", Mumia parlava a nome dei poveri e degli oppressi, in particolare per la comunità nera di Philadelphia.

Nei tardi anni 70 era il solo giornalista che osava sfidare la notoriamente razzista polizia di Philadelphia diffondendo la verità circa la loro persecuzione dell'organizzazione radicale Move. Ne è risultato che anche Mumia è diventato un obiettivo in prima persona.

Nel 1981 Mumia era presente e intervenne quando vide la polizia picchiare suo fratello per strada. Nella lotta che ne seguì, Mumia fu sparato e ferito gravemente all'addome; lo sbirro fu ucciso con una pallottola del suo stesso fucile.

Dopo che gli fu negato il difensore di sua scelta, il fondatore dei Move John Africa, Mumia si autodifese in un processo con una giuria da cui erano stati sistematicamente esclusi i neri. Fu un binario razzista. La giuria fu portata a votare per la pena di morte usando dichiarazioni fatte da Mumia quando era un blackpanther di 16 anni, per provare che aspettava solo di avere una possibilità di far fuori un poliziotto fin da allora.

Durante gli ultimi 12 anni, Mumia è stato un instancabile attivista contro la pena di morte, dal braccio della morte della Pennsylvania. Ha continuato il suo giornalismo, pubblicando regolarmente articoli sulle riviste negli Usa. E' un avvocato carcerario per molti dei giovani uomini nel braccio della morte, che sono lì perlopiù perché al processo non ebbero adeguata assistenza legale.

(...)

(La proposta per il 10 dicembre era la costruzione di una mostra di lavori artistici di vario genere fatti dai prigionieri politici; il riferimento negli Usa per contatti e invio dei lavori era: Mary Taylor - 164 Lexington Avenue - Jersey City, NJ 07304 - Tel. (201) 435.3244)

I prigionieri politici Usa che hanno promosso e sottoscritto questa proposta - che necessariamente non sarà circoscritta alla sola mostra - sono:

Alberto Rodriguez, Kojo Bomani Sababu, Jihad Abdul Mumit, Hanif Shabazz Bey, Larru Giddings, Abdush Shakur, Ricardo Jimenez, Tim Blunk, Sundiata Acoli