SENZA CENSURA N.2 - NOVEMBRE 1996

LA CAMPAGNA PER MUMIA DEVE CONTINUARE!

Equal Justice - USA

Venerdì 1 novembre 1996

Philadelphia - Il giudice della corte di giustizia di Philadelphia, Albert Sabo, ha decretato oggi che la testimonianza a difesa di Veronica Jones era "poco credibile e non meritava troppa attenzione"; il giudice rifiutò la richiesta di Abu Jamal di aggiungerla alla documentazione per l'udienza d'appello preparata nell'estate del 1995 dopo la condanna.

All'udienza supplementare del 1 ottobre la Jones ha testimoniato che la polizia di Philadelphia la costrinse a ritrattare la dichiarazione iniziale fatta al processo di Abu Jamal svoltosi nel 1982 per l'uccisione di un poliziotto di Philadelphia..

In particolare, lei ha affermato che sotto la minaccia di dover scontare 15 anni con accuse non provate, ha ritrattato le dichiarazioni iniziali e corrispondenti al vero rilasciate alla polizia; secondo lquanto dichiarato, dopo aver udito i colpi di pistola la Jones aveva visto due uomini allontanarsi dal luogo del delitto.

Abu Jamal, gravemente ferito, non era in condizione di fuggire e venne trovato sul posto. Nel suo verdetto odierno, Sabo ha tratto le conclusioni che, se pure avesse dato credito alla storia di Veronica sull'intimidazione poliziesca, ciò non sarebbe stato sufficiente per richiedere un nuovo processo.

Il giudice ha ignorato anche il fatto che, subito dopo la testimonianza della Jones, egli ne ha ordinato l'arresto per un mandato d'arresto del 1994 relativo all'emissione di un assegno falso.

"A causa di questa chiara intimidazione fatta dalla corte" ha fatto notare l'avvocato di Abu Jamal, Leonard Weinglass "si può soltanto immaginare ciò che capitò alla Sig.ra Jones nel 1982, mentre stava rinchiusa in carcere".

La Jones ha deposto il primo di ottobre come risultato di un ordine diretto della Corte Suprema della Pennsylvania che data 30 settembre; tale ordine chiede ai giudici della corte di "preparare una documentazione completa de fatti".

La Corte Suprema della Pennsylvania aveva rinviato il caso in considerazione della documentazione raccolta dalla difesa di Mumia nel mese di maggio in cui si chiedeva un'udienza supplementare della testimone Jones "dinanzi a un giudice che non fosse Sabo".

Il verdetto odierno non sorprende... nell'udienza d'appello del settembre 1995 Sabo definisce poco credibili tutti i testimoni della difesa e molto credibili, invcece, le testimonianze dei poliziotti.

L'appello di Abu Jamal a quella decisione è ancora davanti alla Corte Suprema della Pennsylvania.

Membro "a vita" del Fraternal Order della polizia, un gruppo che sta promuovendo una campagna per l'esecuzione di Mumia, Sabo è stato fortemente contrario alla difesa.

L'Associazione degli Avvocati americani ha definito il suo comportamento nell'udienza d'appello dell'estate 1995 "fortemente incline alla condanna".

Se paragonato ad ogni altro giudice del nostro paese, il giudice Sabo ha condannato a morte più del doppio delle persone.

E' tempo di alzare la voce per chiedere di conoscere la verità.

1) Chiediamo al Procuratore di Philadelphia, Lynne Abraham, di rivedere i documenti della difesa di Mumia. Da questi documenti traspaiono le prove evidenti dei comportamenti scorretti della polizia e dei giudici.

2) Sabo se ne deve andare. Il Giudice Amministrativo della Corte della Pennsylvania ogni 30 giorni raccomanda al giudice Sabo di continuare a svolgere i processi. Chiediamo che ad Albert Sabo venga revocata la licenza di uccidere la povera gente e la gente di colore. Albert Sabo sta ancora trattando 21 casi di condanne a morte nelle carceri della Pennsylvania. La sua presenza continua nelle aule del tribunale è un oltraggio alla giustizia.

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