SENZA CENSURA N.2 - NOVEMBRE 1996

CONTRO L'EUROPA DEI PADRONI

Compagne e compagni europei presenti al controvertice di Firenze

APPELLO: PONIAMO LE BASI DI UN COORDINAMENTO CONTRO L'EUROPA DEI PADRONI

Compagne e compagni,

nelle mobilitazioni e nelle iniziative che si sono susseguite in questi anni contro i vertici imperialisti è stata proposta ripetute volte la parola d'ordine della costruzione di un coordinamento internazionale contro l'Europa dei padroni, senza però che ci sia stata poi la capacità di realizzare questo obiettivo.

Noi che oggi, 22 giugno 1996, facciamo nostra questa proposta in occasione delle iniziative contro il Vertice europeo di Firenze, ci rivolgiamo innanzitutto alle compagne ed ai compagni che hanno costruito le mobilitazioni di Monaco 92, Napoli ed Essen 94, e Torino 96, perché vogliamo capire dalla loro esperienza concreta quali siano state le difficoltà che hanno ostacolato la costruzione di un coordinamento internazionale.

Allo stesso tempo salutiamo le compagne ed i compagni che stanno preparando le iniziative contro il G7 di Lione (che si terrà nei prossimi giorni) e quelle contro il vertice Ue di Amsterdam nel luglio del 1997.

Con questo appello noi vogliamo, però, assumerci la responsabilità di promuovere un processo che deve svilupparsi oltre le scadenze dei controvertici.

In questa fase imperialista dello sviluppo del capitale la produzione delle merci è sempre più internazionalizzata e l'impresa capitalistica è anch'essa sempre più globalizzata. La domanda che rivolgiamo a tutti coloro che resistono a questo sistema di sfruttamento e di oppressione è questa: ci confrontiamo con una borghesia che ragiona in termini internazionali, globali, vogliamo costruire assieme l'identità del proletariato internazionale? E di fronte ad una borghesia europea che sta costruendo a Bruxelles il proprio comitato d'affari per dirigere al meglio l'oppressione e lo sfruttamento di centinaia di milioni di donne e di uomini, vogliamo organizzarci assieme e lottare assieme, classi sfruttate e popoli oppressi del centro e delle periferie d'Europa?

Non sono domande retoriche. Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che incontra il movimento proletario nel suo processo di radicamento e di organizzazione e sappiamo per esperienza personale come queste difficoltà portino molto spesso a privilegiare punti di vista locali, parziali, settoriali.

Ma siamo anche convinti che per vincere, e non solo resistere, è necessario superare questi limiti e assumere un punto di vista più generale e complessivo nello scontro di classe, riqualificando a partire da questo il proprio lavoro sul piano specifico o locale di lotta.

Concretamente chiediamo alle strutture che in tutta Europa lottano contro lo stato di cose presenti, di sottoscrivere questo appello e di contribuire a questo dibattito, anche e soprattutto permettendo la reciproca conoscenza dello stato della lotta di classe nei diversi paesi.

Chiediamo a tutte le strutture che dispongono di strumenti di informazione di far conoscere questo appello e di socializzare i diversi contributi a questa discussione, e, a tutti quelli che sono in grado di farlo, di tradurli nelle varie lingue parlate nel centro e nelle periferie d'Europa.

Firenze, 21-22 giugno 1996

Compagne e compagni
europei presenti al controvertice

riferimenti provvisori:

* Centro di documentazione Krupskaja - via Levanti 26 b - 40138 Bologna - Italia
tel e fax +39 51 6013010 - e mail dad0872@iperbole.bologna.it

* Perspecktive - St. Pauli Str. 10-12 - 28203 Bremen - Deutschland

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DAL MOVIMENTO IN SVIZZERA

Messaggio di solidarietà ai lavoratori portuali in sciopero a Liverpool, ai prigionieri rivoluzionari delle CCC in Belgio, ai prigionieri in lotta in Turchia/Kurdistan e a Deniz, un rivoluzionario Kurdo imprigionato in Svizzera, in occasione della marcia internazionalista del 21 Settembre 1996 a Zurigo, contro l'attacco capitalista contro le condizioni di lavoro e di vita della classe lavoratrice e contro la propaganda demagogica reazionaria.

Noi stiamo manifestando perché non accettiamo più il crescente stree nella scuola o nel nostro posto di lavoro e perché capiamo questa cosa: il capitalismo non ha colpe, ma piuttosto è la colpa.
E' per questa ragione che noi combattiamo il capitalismo qui, nel "nostro" paese!

Dato che non siamo soli, indirizziamo questo messaggio di solidarietà ai nostri compagni:
* ai lavoratori dei 'docks' di Liverpool, che da un anno sono in sciopero contro il loro licenziamento, senza sostegno dai sindacati e nascosti dai mass-media borghesi. C'è invece un ampio movimento di solidarietà di lavoratori di molti paesi, che rifiutano di scaricare a Liverpool.
* ai prigionieri politici in Turchia/Kurdistan: col loro deciso sciopero della fame hanno costretto il governo ad accettare le loro richieste, e ora lottano perché gli impegni del governo vengano mantenuti.
* ai prigionieri rivoluzionari delle CCC (Cellule Comuniste Combattenti) in Belgio lottano per la loro liberazione dopo dieci anni di prigionia in isolamento.
* a Deniz, che lotta contro il sistema legale capitalista in Svizzera.

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