SENZA CENSURA N.3 - APRILE 1997

LA COSIDDETTA "VIOLENZA DI STRADA"

Herri Batasuna

Non c'è dubbio che negli ultimi anni la lotta popolare nelle nostre città ha raggiunto una nuova dimensione.

Le provocazioni e gli attacchi continui da parte dei diversi apparati repressivi, le condizioni a cui sono sottoposti i prigionieri politici, la mancanza di libertà, la criminalizzazione della gioventù, la grave situazione economica, il controllo sociale, hanno trovato risposta.

E' ovvio che in tutte le società, e se ripassiamo un po' di storia lo vediamo chiaramente, la gioventù è stata una dei principali protagonisti delle lotte per i cambiamenti sociali e per la libertà.

I movimenti giovanili baschi, in questo senso, non fanno eccezione. E' il settore sociale più coinvolto nella lotta, il settore che sta organizzando risposte immediate.

Ovviamente questo fenomeno preoccupa lo Stato che, invece di analizzare le ragioni politiche che portano settori giovanili a lottare con i mezzi di cui dispone, preferisce criminalizzarli utilizzando svariate (e sempre errate) analisi strumentali.

Definiscono "violenza di strada" la risposta organizzata che questo ampio settore sociale basco sta applicando contro i continui attacchi dello Stato spagnolo e dei suoi alleati nella Regione. Parlano di ragazzi emarginati e disorganizzati, ma tutte le volte che uno di essi viene arrestato centinaia di amici e familiari si mobilitano per la sua liberazione.

Tentano di dimostrare, manipolando le informazioni sociologiche, che questi giovani non hanno alcuna ideologia e che si tratta di un semplice fenomeno delinquenziale, ma dietro ogni loro azione vi è rivendicazione politica concreta e giusta.

Sappiamo che è pratica comune di qualsiasi Stato il tentativo di togliere prestigio al nemico per negare il fatto che le proprie istanze di potere (poliziesche, giuridiche e politiche) vengono disorientate da nuove realtà di lotta: la risposta popolare nelle strade ad ognuno dei soprusi commessi, ad ogni provocazione.

Vogliamo menzionare in special modo i continui attacchi che l'organizzazione giovanile basca Jarrai sta subendo. La mancanza di risultati giuridici, unita all'efficacia di questo tipo di lotta di strada, porta lo Stato rispondere alla gioventù organizzata con la repressione. La sua maggior preoccupazione è che la gioventù basca prenda coscienza dei problemi che la affligge e che lotti per il loro superamento.

Vogliamo ricordare i continui soprusi repressivi che tutti i giovani baschi stanno subendo. Chiunque abbia la fame di contestatore viene continuamente criminalizzato, così come anche, però, chiunque si trovi a passare nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Sono già decine i casi di giovani che, senza avere niente a che fare con la lotta basca, vengono arrestati, processati e, in alcuni casi, incarcerati, senza prove, con l'unica colpa di essere giovani e come unica prova la sola testimonianza della polizia.

Questo avviene una situazione in cui i politici e gli organi di comunicazione giudicano senza prove prima ancora che si esprimano i giudici a cui viene data, in questo modo, una scusa perfetta per incarcerare qualsiasi ragazzo.

I giovani baschi, oggi, non hanno presunzione di innocenza.

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