SENZA CENSURA N.4 - NOVEMBRE 1997

L'INIZIATIVA LIBERTAD! SUL 10 DICEMBRE

Iniziativa LIBERTAD!

Facciamo della "giornata per i diritti umani" una "giornata di mobilitazione per la liberazione di tutti i prigionieri/e politici/che nel mondo"

La questione dei prigionieri e delle prigioniere politiche è d'interesse internazionale.
Sia nelle prigioni della democratica Europa che nel Nord America, nelle gabbie e nelle galere di ogni parte del mondo, nella Corea del Sud così come Perù, in Turchia, così come in Iran e nelle Filippine, ovunque un numero enorme di prigionieri politici vive e lotta senza tregua.

In Germania coloro che hanno costruito la resistenza contro le condizioni imposte da questo sistema, sono stati condannati nell'ultimo trentennio a pene complessive per oltre mille anni di carcere.
Ed alcuni di coloro che sostennero la lotta armata sono tuttora incarcerati per un periodo indefinito.

Ovunque nel mondo vi siano persone che lottano per la liberazione, contro l'oppressione e contro lo sfruttamento, lì ci saranno anche prigionieri politici e prigioniere politiche. Ne consegue che la lotta per la liberazione dall'oppressione è anche lotta per la libertà e la vita dei prigionieri politici, lotta che viene condotta sia all'interno che all'esterno del carcere.

Le Nazioni Unite hanno decretato che il 10 dicembre è la "Giornata dei diritti umani".
Non si possono neppure contare i compagni e le compagne che sono stati arrestati a causa della loro lotta contro le condizioni disumane di vita e per il diritto degli esseri umani a non morire di fame, a lavorare, a vivere in case decenti, per il diritto all'autodeterminazione sociale e culturale

La lotta mondiale per la giustizia sociale e per i diritti economici significa costruire la resistenza contro il sistema capitalistico basato sul profitto e la competizione.

Questa lotta non è esattamente la stessa in nessuna parte del mondo.
A differenti condizioni corrispondono metodi, mezzi, strategie e tattiche diverse.
La connessione sta nella prospettiva sociale: un mondo conforme ai bisogni umani in contrasto ad un sistema capitalistico basato sullo sfruttamento.

Anche i metodi ed i mezzi di repressione differiscono da luogo a luogo.

Sia che sia isolamento o campo di concentramento, sia che sia tortura psicologica o fisica, l'obiettivo è sempre lo stesso: distruggere ogni forma di resistenza con l'obiettivo di mantenere la supremazia sociale ed economica.

Sin dall'inizio del mercato globale, a partire dalla metà del secolo scorso, è sempre esistito il motto che la lotta anticapitalistica deve essere di respiro internazionale.

"Lavoratori di tutto il mondo unitevi" dissero Marx e Engels.
Le condizioni sono cambiate incredibilmente durante gli ultimi 150 anni, ma la conclusione rivoluzionaria di Marx e di Engels di gettare le basi per una connessione e per una solidarietà internazionali è tutt'ora fondamentale.

La nostra e tutte le forme di lotta e di resistenza devono raggiungere una portata internazionale, di conoscenza, discussione e solidarietà.
Tuttavia centinaia di tentativi non necessariamente determinano un inizio.
Al convegno contro il summit del G7 a Monaco nel 1992, s'incontrarono rappresentanti dei movimenti di liberazione di vari Paesi. Tutti/e riconobbero la necessità di organizzare un 'network' di solidarietà per la difesa dei prigionieri e delle prigioniere politiche e per la lotta per i diritti umani al di là delle contraddizioni ideologiche e delle differenze sociali.
Da qui nacque l'idea di introdurre una giornata di lotta internazionale per tutti i prigionieri politici e le prigioniere politiche.

Nel 1996, in occasione dell'incontro intercontinentale dell'esercito zapatista di liberazione (EZLN) nella giungla messicana, di discusse di nuovo di questa iniziativa. Quest'anno, nel 1997, la giornata di mobilitazione internazionale è divenuta concreta.

Non è voluto mai essere un appello diplomatico di nessun genere, né una nuova internazionale, né un amalgama di basi ideologiche, ma piuttosto una giornata di lotta e di protesta dal basso, una giornata d'informazione e di solidarietà per la liberazione e per la vita delle prigioniere e dei prigionieri politici.
Come data simbolica si scelse il 10 dicembre, "Giornata per i diritti umani" delle Nazioni Unite.

E' una politica di guerra e di repressione dettata dalle strategie degli Stati contro coloro che offrono resistenza. I mezzi ed i metodi di questa politica trovano la loro espressione in carceri di massima sicurezza ed in tecniche speciali di polizia (esportazioni "made in Germany") in Spagna con i proiettili di gomma, nella tortura in Turchia o nella controrivoluzione preventiva negli USA.

La pace delle Nazioni Unite non è la pace dei popoli. La loro umanità è atterrata in Somalia, la loro democrazia ha garantito le atrocità in Ruanda, i loro diritti umani hanno permesso la Guerra del Golfo e che hanno coperto la guerra contro il Kurdistan.

I diritti umani non sono una merce astratta per nessun tipo di business tra lo stato e l'individuo, non sono una polizza assicurativa.
Sono un diritto collettivo per un'esistenza umana, per una dignità sociale ed economica, per l'autodeterminazione sociale e politica.

Il mercato del mondo capitalista conosce solo il diritto di depredare e fare razzia delle risorse naturali ed umane. I bilanci dell'economia capitalista non tengono conto dei valori umani e sociali.

Il potere degli oppressi e quindi della resistenza militante ad armata lotta contro le forze distruttive del mercato.
Noi rispettiamo il lavoro delle organizzazioni borghesi dei diritti umani come Amnesty International, ma bisogna anche sottolineare come non si possano fare distinguo tra sostegno e solidarietà: non possiamo portare avanti una resistenza militante ed armata attraverso un'opposizione non violenta.
Di conseguenza per noi il 10 dicembre non è una giornata di differenziazioni o di appelli agli Stati.

La nostra solidarietà e per tutti i prigionieri politici e per tutte le prigioniere politiche e per tutti i compagni e le compagne che lottano per una giustizia sociale e per una dignità umana all'interno delle carceri.
La loro vita deve essere difesa, i loro diritti e la loro libertà hanno bisogno della nostra solidarietà e della nostra lotta.

In vari Paesi le organizzazioni e i movimento rivoluzionari hanno giornate di solidarietà nazionale. Spesso queste giornate si riferiscono o ad azioni di resistenza o ad atti di repressione compiuti dallo Stato.
In Germania due anni fa si reintrodusse il 18 marzo come giornata di mobilitazione contro la repressione dello Stato.
Libertad! diede inizio a questa giornata d'azione ed alla sua preparazione tale da assicurare una continuità di partecipazione.
Per noi il 10 dicembre è una giornata di solidarietà ed azioni comuni con organizzazioni e movimenti mondiali, una giornata per la liberazione di tutti i prigionieri politici e di tutte le prigioniere politiche di tutto il mondo.

Ma il 10 dicembre sarà anche necessariamente un giorno in cui si deve smascherare l'ipocrisia a cui è legata la questione dei diritti umani.
Non lasceremo questa giornata alle istituzioni facendo propria la difesa del diritto di vivere, per gli esseri umani, in condizioni adeguate.

In molti paesi la difesa della vita dei prigionieri e prigioniere politiche e la loro liberazione è di centrale importanza per l'emancipazione dei movimenti e per la lotta rivoluzionaria.
Nella vecchia Germania si è sviluppata per anni una lotta contro la tortura dell'isolamento e per il raggruppamento dei prigionieri e prigioniere politiche. Attualmente non sono molti i compagni e le compagne che erano organizzati nella RAF che sono ancora in carcere.
Ma dopo 20 anni di isolamento la loro liberazione è più urgente che mai.

Nuovi "networks" internazionali di solidarietà si stanno occupando della questione dei "desaparecidos" e di chi viene ammazzato con esecuzioni sommarie nelle guerre sporche. In questo modo le masse si uniscono ergendosi a difesa dei prigionieri contro la tortura e la privazione di ogni diritto.
Le campagne internazionali contro la pena di morte - come nel caso di Mumia Abu Jamal - costruiscono forti legami di solidarietà.

E' il momento di costruire un inizio! Esprimiamo la nostra solidarietà con tutti i compagni e le campagne incarcerate il 10 dicembre!

Scendiamo in piazza!

Creiamo noi stessi un network di solidarietà!

Facciamo diventare il 10 dicembre la Giornata di lotta per la liberazione dei prigionieri e delle prigioniere politiche.

Non ci può essere lotta per un mondo più giusto senza la lotta per la liberazione dei prigionieri e delle prigioniere politiche.

Nel 1977 sta per realizzarsi per la prima volta la Giornata Internazionale per la liberazione dei prigionieri e delle prigioniere politiche nel mondo.
E' il momento di organizzare e dare un seguito a svariate azioni di solidarietà il 10 dicembre.

Iniziativa LIBERTAD!

[torna all'inizio della pagina]