Senza Censura n. 1/2000


[ ] Un intervento di Safiya

La ex militante del Black Liberation Army in Italia per un giro di iniziative per Mumia

Free Mumia!
Trennt'anni fa quando io e Mumia aderimmo al Black Panther Party, urlavamo insieme "Free Huey".

Quando ho aderito al Black Panther Party c'erano numerosi prigionieri politici del Partito. E abbiamo prigionieri politici anche oggi! Trent'anni fa non avremmo mai immaginato che il prigioniero politico da liberare oggi sarebbe stato proprio Mumia Abu-Jamal. Perchè Mumia non era impegnato nella lotta armata ma principalmente nella lotta per l'informazione, la diffusione del Partito. Il suo ruolo nel partito era di diffondere l'informazione in modo che la gente all'interno degli Usa potesse avere notizie corrette per poter fare delle scelte corrette.

In quel momento, giovani ed incoscenti, pensavamo che la Costituzione degli Stati Uniti sulla libertà di informazione fosse estesa anche ai Rivoluzionari. Il Governo degli Stati Uniti diceva che la libertà di stampa negli altri Paesi non esisteva ma negli Usa si. Ma nel corso della lotta abbiamo imparato che negli Stati Uniti era uguale, se non peggio, rispetto agli altri Paesi. Abbiamo visto questa grande contraddizione fra quel che il governo diceva e quello che in realtà faceva.

Noi conoscevamo già il razzismo, negli Stati Uniti.
Ma non conoscevamo l'imperialismo e il colonialismo nè all'interno degli Stati Uniti e nè cosa faceva all'estero.
Così abbiamo iniziato a parlare di questo, a parlare di disoccupazione, di sanità, di educazione e abbiamo capito che eravamo noi stessi vittime degli Usa quando essi facevano le guerre, contro cui abbiamo lottato. Abbiamo capito che avremmo dovuto iniziare una rivoluzione dentro gli Stati Uniti per fare i cambiamenti necessari a combattere il razzismo, la disoccupazione, la brutalità della polizia.
Abbiamo iniziato a discutere di socialismo, in opposizione al capitalismo.

Abbiamo iniziato a leggere la storia delle lotte di Mao, di Lenin, di Marx e degli altri rivoluzionari e a quel punto il governo ha capito che non ce ne saremmo andati tanto facilmente.
Allora hanno inziato ad attaccarci, fisicamente.
Hanno iniziato ad uccidere i compagni. E noi abbiamo combattuto.

Il Black Panther Party non era un partito non-violento.
Non abbiamo mostrato l'altra guancia. Abbiamo deciso che per fare una rivoluzione negli Stati Uniti noi dovevamo lottare violentemente e difenderci dalla polizia e dall'esercito americano. Nell'arco di quattro o cinque anni ventotto nostri compagni sono stati uccisi e centinaia sono stati incarcerati.
Gli altri sono entrati in clandestinità aderendo al Black Liberation Army.

E quella lotta che è cominicata con la parola d'ordine "Free Huey" è diventata una lotta rivoluzionaria cresciuta negli Stati Uniti e in tutto il mondo. E noi vediamo in questa ottica anche la lotta di questo periodo per liberare Mumia Abu-Jamal.
Nel 1981, quando Mumia fu arrestato, processato, e nel 1982 condannato a morte noi eravamo in prigione, io ero in prigione.
E il movimento fuori non era molto forte, non succedeva quasi niente.
C'erano ancora centinaia di prigionieri politici nelle galere degli Stati Uniti che la gente aveva dimenticato.
Il governo aveva usato la Cia per colpire il movimento, aveva diffusa la droga nelle nostre comunità, e aveva distrutto la voglia di lottare nella nostra gente.
La comunità nera era colpita dalla disoccupazione, dalla droga, e nessuno aveva la forza di lottare all'interno degli Usa.
Chi lo faceva ancora, chi ancora lottava, era costretto a farlo ad un livello molto basso, perchè non c'era alcun sostegno.
Nelle prigioni i prigionieri politici hanno cominciato ad organizzarsi al di là delle loro linee politiche: gli antiimperialisti nordamericani, i neri, i portoricani, gli ispanici; tutti lavoravano insieme, organizzandosi.
E questo ha permesso di dire alla gente fuori che bisognava costruire un movimento unitario, al di là delle nostre linee, per combattere l'imperialismo, il colonialismo, il capitalismo negli Stati Uniti.

Quando è inziato il caso di Mumia Abu-Jamal, i prigionieri politici ci hanno detto che questo era la cosa più importante su cui lottare in questo paese e noi abbiamo cominicato a mobilitarci su questo caso per impedire che un prigioniero politico venisse assassinato.
E questo non solo perchè lui era Mumia Abu-Jamal.
E non solo perchè era innocente.
Ma perchè lui negli anni sessanta, negli anni settanta, anche negli anni ottanta e fino ad oggi ha parlato di tutte le cose che succedono negli Stati Uniti e nel mondo contro cui bisogna organizzarsi.
C'è qualcuno che dice che bisogna organizzarsi per liberare Mumia perchè è un uomo innocente nel braccio della morte.
Questo è vero. Ma non è l'unico motivo. Ci sono centinaia di persone innocenti nel braccio della morte. E bisogna abolire la pena di morte. Ma quella per Mumia non è solo una campagna contro la pena di morte.

Quando parliamo del caso di Mumia, noi parliamo di un prigioniero politico, di qualcuno che ha voluto organizzarsi, di un rivoluzionario che ancora oggi vuole creare una rivoluzione negli Stati Uniti.

Quando diciamo che il compito di Mumia è quello di diffondere informazione, lo diciamo perchè la prima responsabilità di un rivoluzionario è quella di istruire la gente sulle proprie condizioni e su cosa deve fare per cambiare queste condizioni.
Il compito di Mumia è quello di istruire.
Nel partito dicevamo: istruire, organizzare per liberare!
Quando ascoltate le parole di Mumia, voi ricevete informazioni, venite istruiti, su ciò che fa il governo.
Negli ultimi 10-12 anni la gente si è organizzata per fermare l'esecuzione di Mumia Abu-Jamal, la gente in tutto il mondo!
Negli USA la lotta, il movimento, che prima non aveva prospettive, è rinato.

La gente discute di Mumia, discute della brutualità della polizia. La gente chiede di fermare gli omicidi della polizia, che infatti ha iniziato a subire processi, ad essere condannata.
La gente si è attivata, si è mobilitata su Mumia.
Si stanno iniziando a riformare movimenti policiti, si stanno ricostruendo partiti politici.
Mumia ha parlato della disoccupazione nella nostra comunità, e anche i lavoratori e i sindacati stanno lottando per la sua liberazione.
E grazie ai suoi interventi contro le ingiustizie negli Usa, la gente ha cominciato a protestare, ad organizzarsi contro di esse.
E attraverso il lavoro attorno al suo caso, Mumia sta continuando il suo lavoro di informazione, parlando non solo di sè, ma anche degli altri prigionieri politici negli USA.
E quando la gente sente parlare del caso di Mumia, dei tentativi da parte del governo di tenerlo prigioniero, di eliminarlo e noi parliamo anche degli altri prigionieri politici e di cosa gli sta succedendo, la gente comincia a interessarsi, a chiedere cosa è possibile fare per liberarli.
E' per questo che diciamo che il caso di Mumia Abu-Jamal non è solo il caso di un uomo ma riguarda tutta la situazione politica negli USA perchè è riuscito a cominciare la rinascita, la ricostruzione del movimento politico negli USA.
Quello che ci domandiamo ora è come fare ad alzare la pressione negli Usa per salvare la vita di Mumia, per garantire che non venga assassinato, e nello stesso tempo fare in modo che il movimento continui a crescere, che si sviluppi verso la costruzione di quelle trasformazioni rivoluzionarie necessarie negli USA.

E quello che abbiamo fatto è costruire una coalizione. Al di là delle nostre linee, con l'obiettivo di alzare la pressione per salvare Mumia.

Noi dobbiamo alzare la pressione perchè l'altra parte, il nostro nemico, sta costruendo una coalizione per assicurarsi che non vinciamo la nostra battaglia.
E questa è la prima volta negli Stati Uniti che costruiscono un movimento per essere sicuri di assassinare un uomo.
E questo perchè hanno visto cosa si è sviluppato quando abbiamo iniziato ad organizzarci per liberare Mumia.
Loro capiscono che se perdono questa lotta, danno il potere alla gente di sapere che può vincere; e se la gente capisce che può vincere comincerà a lottare e saremo più forti, potremo andare avanti in futuro.

Noi sappiamo che la gente ha bisogno di vittorie. Abbiamo subito molte sconfitte, in tutto il mondo.
Noi abbiamo bisogno di una vittoria, una vittoria del popolo.
E se la vittoria sarà il salvare la vita a Mumia Abu-Jamal, noi avremo vinto in tutto il mondo perchè lo abbiamo fatto insieme.
Ed è per questo che questo giro di iniziative in Italia per me era così importante.

E' stata una decisione difficile quella di venire in Italia in questo periodo, perchè negli Stati Uniti il mio "maestro", Albert Nuh Washington, il prigioniero politico che mi ha detto tutto quello che so, quando mi sono unita al partito nel 1969, sta morendo.
E mentre mi stavo preparando a partire dovevo anche assicurarmi del fatto che, se dovesse morire, verrà sepolto in un modo degno per un rivoluzionario.
Ma questo viaggio è importante perchè come lui mi ha insegnato la lotta per i rivoluzionari deve continuare, sempre.
E questo è un momento importante per il caso di Mumia Abu-Jamal, e tutti devono capire quanto e perchè è così importante che noi lottiamo inseme per liberare Mumia, per salvare la sua vita.

Non basta dire solamente 'Liberate Mumia!", ma questo è importante. E' importante capire che Mumia Abu-Jamal non è solo un uomo, ma che è un simbolo della lotta che non possiamo permetterci di perdere.

E' importante che alziamo la pressione.

Negli Usa stiamo facendo iniziative ogni settimana, ogni giorno organizziamo qualcosa: dibattiti, disubbidienza civile, iniziative, conferenze stampa, controinformazione.

Il Jericho Movement, di cui io sono la coordinatrice, è impegnato per l'amnistia e la liberazione di tutti i prigionieri politici negli Stati Uniti, compreso Mumia.
E' in questo momento stiamo impegnandoci al massimo sul caso di Mumia perchè questo è quello che ci chiedono tutti i prigionieri politici, compreso Albert Nuh Washington, che sta morendo nelle loro mani.
E così io sono qui per chiedervi di continuare a fare quello che state facendo per Mumia, e di fare di più ancora.
Free Mumia!



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