Senza Censura n. 3/2000

[ ] Soffia il vento... mentre tutto tace



Aggiornamenti sul caso di Mumia Abu-Jamal e dintorni

C'eravamo lasciati su Senza Censura n.2/2000 con uno specchietto informativo che riportava una importante notizia dell'ultima ora riguardante il caso di Mumia Abu-Jamal, e nello specifico un aggiornamento di tipo legale, giunto in Redazione pochi giorni prima dell'entrata in stampa della Rivista. La notizia in questione faceva riferimento alla proroga licenziata dal Giudice William Yohn (lo stesso giudice incaricato di convocare e presiedere l'udienza di Mumia Abu-Jamal in Corte federale) e conseguente la richiesta degli avvocati di Mumia di presentare una nuova documentazione in allegato alla petizione Habeas Corpus, a seguito della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che il 18 Aprile 2000 aveva stabilito una nuova regolamentazione di giudizio (che a dir il vero poco si addice a questa definizione visto e considerato che dal 18 Aprile in poi non sarà più sufficiente dimostrare che all'interno di un procedimento penale si siano registrate infrazioni ed errori ma sarà necessario dimostrare che il procedimento penale in questione sia stato "irragionevole", sic!, con buona pace del raziocinio e dei più elementari diritti, per altro sanciti costituzionalmente, dei prigionieri) per quanto concerne gli appelli presentati dai condannati alla pena capitale e facenti capo alla AEDPA, ovvero la famigerata legge "Per la Pena di Morte e Anti-Terrorismo", sancita nel 1996 dall'Amministrazione Clinton. La proroga concessa dal Giudice Yohn rimandava ogni decisione a dopo il 23 Giugno, data in cui il Procuratore Distrettuale avrebbe dovuto consegnare eventuali allegati a sostegno dell'accusa.

Il Giudice Yohn rigetta gli Amicus Briefs
A tutt'oggi regna sovrano il silenzio. Del resto la programmazione istituzionale estiva, che ha avuto nelle Convention del Partito Democratico e del Partito Repubblicano (di cui parleremo diffusamente più avanti) i momenti topici, e le prossime elezioni presidenziali previste nel mese di Novembre, facevano presagire un quadro generale di questa portata. Pur tuttavia una negativa "folata di vento" si è registrata all'inizio del mese di Agosto. Un silenzio rotto dal Giudice Yohn attraverso una sua intervista pubblicata sul Philadelphia Inquirer l'8 Agosto in cui annunciava pubblicamente di aver rigettato i 4 Amicus Briefs (1) presentati durante il corrente anno dal collegio difensivo come materiale allegato alla Petizione Habeas Corpus. Di che si tratta? Gli Amicus Briefs sono brevi discussioni legali avanzate da singoli cittadini o da organizzazioni che non sono coinvolte direttamente in un caso giudiziario, ma che si dimostrano interessate al proseguimento ed al risultato finale del medesimo. Gli Amicus Briefs consegnati dagli avvocati di Mumia al Giudice e stesi dall'ACLU of Pennsylvania e dal NAACP, dal National Lawyer's Guild assieme ad altre cinque associazioni riconosciute, da 22 membri del Parlamento inglese, dal Chicana/Chicano Studies Foundation, avevano ed hanno come obbiettivo il ribaltamento della condanna a morte inflitta nel 1982 a Mumia, attraverso una serie di confutazioni legate allo svolgimento del processo gestito in maniera razzista e premeditata dal Giudice Sabo.
Amicus Briefs quindi non soltanto come serie di documentazioni specifiche, ma anche e soprattutto come momento di partecipazione sociale allargata. Partecipazione stoppata con una tranquillità a dir poco preoccupante da parte del Giudice Yohn il quale, nell'intervista poc'anzi accennata, rilasciava candide dichiarazioni al giornalista dell'Inquirer che lo intervistava: "so molto bene come il caso di Mumia Abu-Jamal sia conosciuto e seguito a livello mondiale", ma, "le discussioni presentatemi non sono necessarie, anzi direi che sono del tutto superflue perché la Difesa sta facendo già un ottimo lavoro". Affermazioni tanto candide quanto pericolose, non c'è che dire. Mentre un procedimento capitale dovrebbe contemplare ogni argomentazione legale a carico della Difesa di un prigioniero (quindi vocaboli come "superfluo" e "non necessario" sono da considerarsi del tutto fuorvianti), e seppure il Giudice Yohn abbia ammesso come non esista una legge precisa in materia che dichiari quando e come un Amicus Briefs debba essere rigettato, gli stessi sono stati buttati alle ortiche in tutta fretta e con la calma che parrebbe far pensare ad una azione del tutto normale.
Ma così non è. E difatti già in una occasione la Corte Suprema della Pennsylvania, che annovera tra le sue file adepti del Fraterno Ordine di Polizia, ha accettato in passato un Amicus Briefs a sostegno di Mumia. Nella parte conclusiva delle Note sancite dal Giudice Yohn (2) a questo proposito si legge: "L'appellante ha un team legale di grande esperienza e altamente qualificato che ha individuato le principali questioni legali esposte negli Amicus Briefs.
Inoltre consentire la presentazione di ulteriori memorandum di legge aggiungerebbe materiale alla documentazione già presente e apporterebbe complessità al caso senza alcun beneficio particolare per l'appellante." Quindi la domanda come si suol dire nasce spontanea: per chi sono superflui i 4 Amicus Briefs in questione? Non certo per Mumia. Il quale anzi ha chiesto a tutti i comitati e alle singole persone che lo supportano in questa lunga battaglia di contribuire a sostenere i Briefs attraverso petizioni popolari (3) perché "non valgono solo per il mio caso, ma sono la storia dei casi capitali qui negli Stati Uniti".
Se sul piano giudiziario non vi è null'altro da aggiungere, molte invece sono le note riguardanti le manifestazioni di solidarietà e di lotta che hanno visto la figura di Mumia, e con lui tutti i prigionieri politici segregati negli Usa e i prigionieri rinchiusi nei Bracci della Morte dell'Impero, al centro di importanti incontri e mobilitazioni nazionali ed internazionali a cavallo dell'estate.

La Mobilitazione negli USA
L'attività dei comitati a sostegno di Mumia è stata centralizzata per i mesi di Giugno, Luglio e Agosto sulle Azioni Dirette convocate e sviluppate all'interno delle medesime giornate delle Convention del Partito Repubblicano e del Partito Democratico. Dal 31 Luglio al 3 Agosto nella città di Philadelphia (la città natale di Mumia e la città della Comunità MOVE), la prima; dal 13 al 19 Agosto a Los Angeles, la seconda.
Inserite in un vasto programma di lotta, che ha spostato da costa a costa organizzazioni sindacali, collettivi studenteschi, associazioni ed organizzazioni di lotta, le iniziative per Mumia hanno raccolto attorno a sé migliaia di militanti e attivisti, che marciando, cantando, e confrontandosi giorno dopo giorno contro gli "squadroni della morte", ovvero i Dipartimenti di polizia cittadini di marcato stile "tolleranza zero" e che sempre più assomigliano ai gruppi paramilitari che operano in America Latina (del resto stesso è l'"istruttore"), hanno chiesto una volta ancora la revisione del processo che ha condannato nel 1982 Mumia alla pena di morte.. E gli scontri tra manifestanti e tutori dell'ordine (borghese) in particolare hanno fatto da cornice alla vasta mobilitazione estiva. Ma andiamo con ordine.

Philadelphia
Con l'assassinio legalizzato di Shaka Sankofa (4) per mano dello stato del Texas e del suo (ancora) attuale Governatore e candidato presidenziale per il Partito repubblicano Bush Jr., avvenuto il 22 Giugno, e con ancora negli occhi l'ennesima selvaggia aggressione (do you remember Rodney King?) da parte di agenti di polizia nei confronti di Thomas Jones, giovane afro-americano fisicamente devastato nella giornata del 21 Luglio da decine di agenti, i manifestanti sono giunti nella "città della libertà", iper-blindata e super protetta dai 28 miliardi offerti da multinazionali quali Microsoft, General Motors, Lockheed-Boeing, ecc. (le stesse che da sempre sostengono a spada tratta Bush Jr) che hanno permesso la realizzazione della Convention (i cui delegati erano per il 97% bianchi), preparati a marciare secondo programma e con ogni mezzo necessario. E così è stato. Immediata la reazione repressiva degli "agenti in bicicletta" (corpo del Dipartimento che abbiamo "conosciuto" il 24 Aprile 1999 durante la Millions For Mumia) che l'1 Agosto hanno contribuito assieme ai corpi speciali SWAT a caricare, picchiare, e "condurre" dietro le sbarre centinaia di attivisti (a quanto ci risulta, sicuramente più di 430; almeno 470 secondo il Workers World) per nulla intenzionati a fermarsi alle prime minacciate avvisaglie.
E tra questi, molti i membri delle realtà facenti capo al "Summer of Resistence", la temporanea coalizione indetta proprio per contrastare la Convention e per sostenere la "Voce dei senza voce", a cui hanno dato la loro adesioni organizzazioni ed associazioni quali Academics for Mumia Abu-Jamal, American Friends Service Committee, Campaign to End the Death Penalty, International Longshore and Warehouse Union Local, International Action Center, International Concerned Family & Friends of Mumia Abu-Jamal, Jericho Amnesty Movement, Bob Mandel (Executive Board, Oakland Education Association), Robert Meeropol, Mothers Against Police Terrorism, MOVE, National Coalition to Abolish the Death Penalty, National Lawyers Guild, National Writers Union (UAW, Local 1981), Pennsylvania Abolitionists; Philadelphia Direct Action Group, Refuse & Resist!, Solidarity, Western PA Committee to Free Mumia, Women for Peace & Justice For Vieques (NYC), Wooden Shoe Bookstore (Philadelphia); Writers for Mumia; Rev. S. Michael Yasutake (Executive Director, Interfaith Prisoners of Conscience Project).

Esattamente come successe il 15 Aprile per la mobilitazione contro il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, nelle ore precedenti la manifestazione, decine di agenti in divisa e non, hanno attivato veri e propri raid nelle sedi delle maggiori organizzazioni cittadine, confiscando materiale e arrestando circa 80 persone.
Tutti gli arrestati (4) sono stati distribuiti nei vari penitenziari situati attorno alla città. Da uno di questi, e attraverso una lettera, alcuni di loro si sono fatti immediatamente sentire con queste parole:
"(...) Ci sono 24 prigionieri maschi attualmente detenuti presso la Prigione di Curran-Fromhold.(...). Le convention, molto coreografiche, di entrambi i maggiori partiti non hanno nulla a che fare con la democrazia. Sono solo sfilate pompose sponsorizzate dalle corporazioni (...). Il sistema giudiziario criminale dei poliziotti, dei tribunali e delle prigioni che ha come obiettivo da colpire i poveri e gli operai in generale e le persone di colore in particolare è l'elemento portante di un sistema che serve i ricchi e ne preserva loro il potere. Le nostre azioni nelle strade di Philadelphia erano volte a far luce sull'incarcerazione di 2 milioni di persone negli Stati Uniti, sull'utilizzo sistematico della brutalità da parte della polizia per terrorizzare intere comunità, sul razzismo e la crudeltà della pena di morte, sui molti prigionieri politici, incluso Mumia Abu-Jamal, che sono tenuti in gabbia per il loro impegno per la loro ricerca di giustizia sociale. Le nostre azioni erano volte a disturbare la convention Repubblicana al meglio delle nostre capacità. Mentre proviamo dispiacere per qualunque inconveniente abbiamo potuto procurare alla gente di Philadelphia, siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto per denunciare questo marcio sistema. Dal momento del nostro arresto abbiamo sperimentato e siamo stati i testimoni delle modalità di funzionamento di un sistema volto a disumanizzare le persone. Molti di noi sono stati oggetto di violenza durante gli arresti. Alcuni sono stati picchiati o colpiti con gas irritante dopo essere stati ammanettati. In prigione siamo stati richiusi in nove in celle per due persone. Alcuni con problemi dietetici sono stati lasciati senza cibo fino a 48 ore. In alcuni casi le mani e i piedi sono stati ammanettati insieme e ad alcuni le manette erano state poste così strette da perdere la sensibilità delle mani. Ci è stata negata la possibilità di incontrarci con gli avvocati prima della citazione in giudizio e poi siamo stati portati in un'aula di tribunale chiusa al pubblico con l'eccezione di alcuni membri scelti degli organi di informazione nelle mani delle multinazionali. Siamo stati giudicati in presenza di un avvocato difensore nominato dalla corte nonostante la richiesta esplicita e ripetuta di essere rappresentati da un avvocato di nostra fiducia, a cui è stato negato l'accesso durante le udienze. Siamo stati accusati di diversi illeciti e in pochi casi di reati gravi. Le nostre cauzioni individuali sono state fissate tra i 10.000 e 1.000.000 di dollari. Molte se non tutte le accuse contro di noi sono o enormemente esagerate o completamente false.
Alla Prigione di Curran-Fromhold siamo stati posti in un'area speciale dove abbiamo poco contatto con gli altri prigionieri. Mentre consideriamo le nostre condizioni qui disumanizzanti riconosciamo di essere sottoposti ad un trattamento speciale rispetto agli altri detenuti, che include ad esempio cibo extra. Finora non siamo stati picchiati o colpiti fisicamente dal personale di qui. Per tutto questo processo abbiamo cercato di resistere e di restare solidali l'uno con l'altro nel migliore dei modi. Quasi tutti si sono rifiutati di fornire le proprie generalità.. Molti di noi hanno dovuto essere trascinati di peso durante le varie fasi di questo processo. Abbiamo cercato di tener alto il morale cantando e battendo ripetutamente contro le mura della cella. Abbiamo elaborato sistemi per comunicare l'uno con l'altro in modo da prendere decisioni collettive. Molti di noi hanno strappato i braccialetti ai polsi che ci identificavano. Ci siamo opposti all'operazione dell'impronta digitale e alle foto di rito. Alcuni hanno rifiutato il cibo. In prigione ci siamo denudati per rendere l'iter processuale più difficile. Durante tutto ciò abbiamo scoperto forze che non sapevamo di avere ed abbiamo costruito un muro di solidarietà (...). Crediamo che la nostra esperienza legittimi fortemente la nostra decisione di intraprendere un'azione forte per denunciare la brutalità e l'ingiustizia del cosiddetto sistema giudiziario criminale. Mentre viviamo tutto questo, ognuno di noi sta provando sulla propria pelle il maltrattamento che la gente subisce quotidianamente in questo paese. (...) Malgrado vi sia un limitato contatto con gli altri prigionieri, quel poco che abbiamo potuto sperimentare è stato molto positivo. Conoscono i motivi per cui siamo qui e rispettano il nostro impegno e la nostra solidarietà.. Stiamo imparando dinamiche di comportamento e modalità di resistenza. Hanno il nostro rispetto, la nostra ammirazione e la nostra solidarietà. Finora gli sforzi dell'istituzione penitenziaria di porci in conflitto con gli altri prigionieri sono falliti. (...) Siamo prigionieri politici. Siamo rinchiusi sulla base di accuse scandalose, in molti casi senza alcun fondamento. Le cifre delle nostre cauzioni sono davvero spropositate persino per i crimini di cui siamo stati falsamente accusati. Siamo qui per il nostro impegno politico e perché abbiamo osato sfidare i poteri delle multinazionali.(...)"

A distanza di un paio di mesi, e con molti militanti tutt'ora detenuti (perché impossibilitati a pagare le cauzioni fissate) stanno partendo raffiche di procedimenti penali ai danni dei fermati. Per molti di loro, che nel corso di questo anno avevano sommato già diversi "avvisi", tra cui confini forzati, c'è il reale rischio che si possano aprire le porte delle carceri. Non bisogna stupirsi di tutto questo. A partire dall'estate '99, vi è stato un tangibile innalzamento del livello repressivo generalizzato. E tra quelli che rischiano maggiormente vi è C. Clark Kissinger (5), membro dell'organizzazione Refuse & Resist!, uno dei militanti che partecipò nel Luglio 1999 alla occupazione della Liberty Bell, principale monumento di Philadelphia, come azione diretta a sostegno di Mumia, e tra le figure-simbolo del (variegato) movimento che si batte contro l'esecuzione del rivoluzionario giornalista afro-americano. C. Clark Kissinger è accusato di diversi reati (non rispetto del confino, mancata collaborazione, e altro ancora) e la sua udienza prevista per l'11 Ottobre è stata posticipata in extremis a data da definirsi per impegni già fissati per quella stessa data del suo avvocato.

Los Angeles
Con una agenda sostanzialmente simile a quella organizzata per le giornate di Philadelphia, il 13 Agosto ha preso il via la mobilitazione contro la Convention Nazionale del Partito Democratico, che ha ufficialmente candidato Al Gore, attuale vice-presidente degli Stati Uniti nell'Amministrazione Clinton, alle prossime elezioni presidenziali. La prima importante manifestazione è stata destinata proprio al sostegno di Mumia. Migliaia i partecipanti che, seguiti da agenti antisommossa armati di tutto punto, sono giunti nei pressi dell'area Democratica che, come la zona adiacente all'arena della Convention del Partito Repubblicano, era off-limits per chiunque e con centinaia di metri di margine, ben ricoperti da jeep ed auto del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, sicuramente uno dei più feroci di tutti gli Stati Uniti. La manifestazione per Mumia si è conclusa senza incidenti. Scontri invece si sono registrati il giorno seguente, durante il concerto di fine serata organizzato da Refuse & Resist! con la collaborazione di gruppi quali Rage Against The Machine (6) e Ozomatli, che hanno preso le redini del palco. Circa 15 mila le persone che vi hanno partecipato. E proprio durante il concerto dell'ultimo gruppo sopra citato e con chiara premeditazione (nello stesso momento Clinton stava tenendo il suo discorso e annunciando l'investitura ufficiale del suo attuale vice), la gente è stata attaccata a colpi di gas lacrimogeni e proiettili di gomma da agenti di polizia (7), intenzionati a far disperdere l'"adunata sediziosa" per superato limite d'orario. Negli scontri e nel fuggi fuggi generale (del resto nessuno si aspettava una azione simile da parte del Dipartimento anche perché fino a quel momento non si erano avuti confronti particolarmente accesi, se non tra agenti e un corteo di associazioni che marciavano per la fine dell'embargo contro l'Iraq) ci sono stati innumerevoli i feriti mentre tra le 10 e le 15 alla fine le persone arrestate. In un comunicato stampa (8) diffuso il 17 Agosto, il gruppo chicano Ozomatli ha sentenziato: "(...) Quello a cui avete assistito recentemente a Seattle, Washington D.C., Philadelphia e New York altro non è che terrorismo di stato. Sappiamo bene perché tutti noi abbiamo partecipato alle manifestazioni di Los Angeles. Vi invitiamo a scrivere a tutti i media indipendenti affinché si sappia esattamente come sono andate le cose e a continuare nelle proteste lungo tutta questa settimana. Abbiamo il dovere di esporre a chiare lettere chi realmente il LAPD sta "servendo e proteggendo (...)".

Note a margine
Le Convention di entrambi i Partiti hanno avuto parecchio risalto, durante tutto il loro svolgimento, sui quotidiani e le televisioni italiane. Grazie anche agli innumerevoli arresti e agli scontri di Philadelphia e Los Angeles, gli scribacchini nostrani si sono sbizzarriti in disinformazione strategica a tutto campo. Citiamo per l'occasione solo un paio di esempi (senza per altro commentarli), che riguardano nello specifico Mumia Abu-Jamal. Il 3 Agosto, su "La Nuova Sardegna", in un articolo intitolato "Assedio alla Convetion repubblicana" Andrea Visconti scrive: "(...) Controverso tuttavia il simbolo che i dimostranti sbandieravano: la foto di Mumia Abu-Jamal, che è nel braccio della morte per aver ucciso un poliziotto a Filadelfia con due colpi di calibro 38 in mezzo agli occhi. Di tutti i condannati a morte d'America è uno dei meno difendibili (...)".
Il 15 Agosto, il quotidiano "Libero" (il nuovo "mostro" diretto da Vittorio Feltri), all'interno di una campagna diffamatoria partita il 2 Agosto (casualmente con la giornata di commemorazione della strage alla Stazione di Bologna), diretta contro varie e variegate realtà di lotta italiane, e portata avanti giorno dopo giorno attraverso "reportage d'alta classe" di fantomatici "inviati", in un articolo sulla Convention del Partito democratico, pubblica quanto segue: "(...) Un esercito di agenti si è schierato in assetto di guerra, con autoblindo, elicotteri, pattuglie in motociclette e a cavallo. Le dimostrazioni finora sono state numerose ma inoffensive: c'è stato un solo arresto. I simpatizzanti di Mumia erano stati emarginati due settimane fa a Filadelfia, durante la convention repubblicana. Non era un caso: proprio in quella città negli anni Ottanta avvenne la sanguinosa rivolta di "Move", una frazione violenta delle Pantere Nere, sospettata di collegamenti con le Brigate Rosse e altri terroristi europei. La gente di Filadelfia si ricorda del processo di Mumia, dei testimoni che lo videro sparare al poliziotto e di quelli che lo udirono vantarsi di avere 'ammazzato un porco'. Elementi che stonano non poco con l'immagine-santino del povero nero perseguitato.(...)".

La mobilitazione in Europa
Dopo le grandi e piccole manifestazioni che hanno caratterizzato la Giornata Internazionale a Sostegno di Mumia Abu-Jamal tenutasi il 13 Maggio, la mobilitazione europea è andata via via calando fino ad inabissarsi nel caldo dell'estate. Sul piano italiano, mentre è continuato il lavoro informativo (attraverso il Bollettino telematico "Mumia Abu-Jamal News" e i continui aggiornamenti dei siti internet) e la produzione dei materiali (9), le iniziative pubbliche e i momenti di dibattito hanno subito l'ennesimo stop, il tutto dovuto anche al silenzio (giudiziario) che ha congelato in questi mesi il caso di Mumia. E così in Spagna e in Catalogna, in Germania e in Inghilterra. "Sprazzi di luce" sono giunti, ma solo nel mese di Settembre, da Olanda e Francia.
Nella città di Den Haag, i Comitati olandesi a sostegno di Mumia si sono dati appuntamento il 2 Settembre scorso per una manifestazione (10) con presidio finale sotto l'Ambasciata statunitense. A dispetto della giornata piovosa, più di un centinaio di attivisti hanno partecipato alla iniziativa. La marcia, seguita fin da subito e in modo minaccioso dalle locali forze dell'ordine , partita dalla stazione cittadina è giunta indenne nel luogo prefissato. Obbiettivo dei comitati: presentare le petizioni concernenti il rilascio dei prigionieri politici e prigionieri di guerra segregati negli Usa e la moratoria di tutte le esecuzioni, non soltanto quindi quella di Mumia ma anche tutte quelle che investono gli oltre 3.600 prigionieri rinchiusi nei Bracci della Morte. Arrivati davanti all'Ambasciata verso le 15, i responsabili presenti non hanno accettato di aprire le porte ai referenti dei comitati. Come risposta al silenzio della istituzione nordamericana, alcuni dei manifestanti hanno iniziato a lanciare contro di essa uova e pomodori. Immediata la risposta della polizia, allineata davanti agli attivisti e pronta a difendere l'edificio. Molti dei presenti sono stati lanciati a terra dagli agenti mentre altri venivano circondati. L'attacco poliziesco ha portato ad una fuga dei manifestanti, i quali, disperdendosi, si sono indirizzati nelle vie adiacenti l'Ambasciata. La polizia ha arrestato più di 7 persone per "lancio di arance". Peccato che non vi fossero tracce di arance da nessuna parte. Gli arresti sono stati viceversa del tutto arbitrari.
Su diverse tappe invece si è prolungato il viaggio francese di Ramona e Pam Africa (quest'ultima per la prima volta in Europa), membri della Comunità MOVE, invitate dal COSIMAPP (la Sezione francese dell'International Concerned Family and Friends of Mumia Abu-Jamal) a tenere conferenze pubbliche in molte città del paese. Significativa la partecipazione di Pam Africa, per il suo ruolo all'interno del movimento negli Usa e per essere la persona più vicina a Mumia. Da corollario, il presidio nei pressi dell'Ambasciata statunitense a Parigi, che ha avuto luogo il 13 Settembre scorso.
Prossimi appuntamenti
Ancora non ci sono convocazioni ufficiali, ma una nuova edizione del "Tribunale Internazionale dei Popoli per dare Giustizia a Mumia Abu-Jamal" (11) prenderà vita nelle giornate dell'8, 9 e 10 Dicembre 2000. La prima edizione del Tribunale, che ebbe luogo nel 1997, raccolse adesioni da tutto il mondo e da tutti i settori di lotta. Stando alle poche informazioni giunteci, la nuova edizione si terrà nella città di Philadelphia. Vi parteciperà anche una delegazione italiana.
E a proposito di Italia, nei mesi di Ottobre e Novembre riprenderanno le iniziative pubbliche (al momento confermate solo a Milano e in diverse località della Sardegna) e i "Free Mumia Corner" con la vendita dei materiali fin qui prodotti.


Note:
(1) Gli Amicus Briefs rigettati dal Giudice Yohn il 7 Agosto 2000 sono consultabili integralmente sul sito di Refuse & Resist! :
www.refuseandresist.org/mumia/court.html
(2) La traduzione del "Memorandum e Ordinanza n. 99-5089" è stata pubblicata sul Bollettino Telematico "Mumia Abu-Jamal News" n.49 del 22 Agosto 2000 ed è scaricabile dal sito della Sezione Italiana del Jericho Movement al seguente indirizzo: www.jericho-italia.com/mumia/lista-mumia/00-agosto/maj-n49.zip
(3) Sul sito web della Sezione Italiana del Jericho Movement è disponibile un prospetto facilmente scaricabile e utilizzabile, da compilare e da inviare al Giudice Yohn: www.jericho-italia.com/mumia/petition-amicus-brief.zip
(4) Aggiornamenti e informazioni dettagliate sono riportate sul sito web di The R2K Network: www.r2kphilly.org
(5) Per maggiori informazioni, contattare Refuse & Resist! (305 Madison Ave., Suite 1166, New York, NY 10165. Telefono: 01-212-713-5657) oppure collegarsi al sito web di R&R!: www.refuseandresist.org
(6) I Rage Against The Machine sono da anni impegnati nel sostegno a prigionieri politici quali Mumia Abu-Jamal e Leonard Peltier, per i quali hanno tenuto concerti, conferenze stampa e partecipato direttamente a meeting nazionali ed internazionali. Sono altresì impegnati a sostegno della lotta chiapaneca e della Comunità latina di Los Angeles. Per maggiori informazioni: www.ratm.com
(7) Il video dell'assalto della polizia è visibile al seguente sito web: www.knac.com/servlet/Feat_Page?featureID=5683
(8) Per prendere completa visione del comunicato stampa, collegarsi al sito web del gruppo musicale Ozomatli: www.ozomatli.com
(9) Si può richiedere il Catalogo dei Materiali della Campagna a Sostegno di Mumia Abu-Jamal alla Sezione Italiana del Jericho Movement, C.P. 11 - 45032 Bergantino (RO). E' possibile scaricare dal sito internet della Sez. il Catalogo al seguente indirizzo: www.jericho-italia.com/materiali.zip
(10) Le immagini della manifestazione sono reperibile sul sito web del SGP (Olanda), al seguente indirizzo: www.xs4all.nl/~tank/spg/mumia-eu/countr/00-09-02ned.htm
(11) E' possibile richiedere il video-tape del "Tribunale Internazionale dei Popoli per dare Giustizia a Mumia Abu-Jamal" alla Sezione Italiana del Jericho Movement, tramite e-mail (info@jericho-italia.com), tramite telefono: 0347-2390183 oppure inviando un messaggio scritto a Sezione Italiana del Jericho Movement. C.P. 11 - 45032 Bergantino (RO). Il costo del video-tape è di 20mila lire.



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