Senza Censura n. 5/2001

[ ] Che cos'è l'Inchiesta Operaia




Autointervista dei compagni di Torino su centralità operaia e lotta di classe

L'Associazione dell'Inchiesta Operaia nasce nel 1998 dall'iniziativa di un gruppo di militanti comunisti internazionalisti delusi rispetto al clima settario, attendista, organizzativista dell'organizzazione Lotta Comunista in cui per 30 anni avevano militato. Stando alle conclusioni dei dirigenti di quell'organizzazione, il proletariato, e in particolar modo la classe operaia, dati ormai per estinti e affogati in una generica "passività sociale", andavano perdendo, nella pratica, quel ruolo centrale strategico che, almeno nella propaganda, avevano avuto negli anni migliori di sviluppo di quella organizzazione, a tutto vantaggio della difesa dei livelli organizzativi raggiunti e al prezzo di una metamorfosi in società editoriale e in centro studi economici, sociali e strategici buono per tutti gli usi tranne che per la lotta di classe.
Quei militanti ne trassero la conclusione che nessuna scienza era più possibile come descrizione dall'esterno dei fenomeni sociali e soprattutto alcuna organizzazione che non fosse l'espressione specifica di una realtà di classe nel suo svolgimento. Occorreva ri-aprire lo stesso processo già aperto dal Manifesto del 1848 da Marx ed Engels, riprendere come compito generale dei comunisti quello dell'accumulo della potenza di classe.
Soprattutto occorreva uscire fuori dalla logica delle sette, le cui degenerazioni pittoresche stavano ormai davanti agli occhi di tutti.
Degenerazioni visibili nell'incapacità di comprendere le trasformazioni della realtà sociale, nel linguaggio stereotipato con cui si pretendeva di ingabbiare tutto e tutti, rimanendo però incapaci di comprendere e di comprendersi a vicenda, come in una babele. Settarismo che contrastava spasmodicamente di fronte alle giovani generazioni di operai condannate a subirne gli effetti in termini di frammentazione e divisione aggiuntiva rispetto al sistematico lavoro di divisione dell'opportunismo sindacale e politico. Settarismo divenuto l'ostacolo principale alla necessaria e urgente formazione di un autorevole partito di classe del proletariato. La lotta contro la pratica di setta è già lotta per il partito di classe.
Dall'iniziale approfondimento teorico, si è passati alla ripresa del lavoro di organizzazione della conoscenza diretta delle condizioni di vita e di lavoro, mediante il lavoro di inchiesta portato avanti dai lavoratori stessi che nel frattempo costituivano un'associazione che si muniva di un suo periodico e a cui si affiancavano via via una serie di bollettini specifici di impresa e di officina.
Conoscenza e organizzazione degli elementi più combattivi dovevano procedere insieme. Inizialmente il lavoro dell'Inchiesta operaia si svolgeva, per le tradizionali caratteristiche di Torino, nella massima concentrazione operaia nazionale, la Fiat, a Mirafiori e a Rivalta, investite nel frattempo dal processo di "terziarizzazione" con trasformazione di ex operai FIAT in operai FIAT, TNT, POWERTRAIN, ecc. Si riscontrò che la disponibilità di operai al lavoro di inchiesta non riguardava singole unità o decine, ma centinaia di operai ed operaie fornivano cognome, indirizzo e appuntamento a casa o al bar. Ma non solo nelle grandi concentrazioni è proseguito il lavoro di inchiesta.
Il giornale e l'associazione hanno messo in moto un meccanismo di avvicinamento, scambio e confronto di conoscenze tra diverse situazioni produttive, fino al lavoro dell'edile immigrato dalla Romania o all'operaio della boita di Nichelino o ai cantieristi e lavoratori LSU in presidio davanti alla prefettura di Torino. L'Inchiesta registra elementi di denuncia e i suoi articoli, composti direttamente dai lavoratori, talvolta firmati coraggiosamente, tal'altra con pseudonimi, compaiono come per incanto in fotocopia ingrandita nelle bacheche. Si formano nuclei di operai combattivi, di delegati ed RSU che cominciano a contrastare con forza le manovre dei burocrati sindacali, confederali e non.
A Rivalta scoppia il caso di due bonzi noti ormai come "il gatto e la volpe" che con la loro intervista a Repubblica in difesa della "pax" sociale padronale in fabbrica, provocano una indignata levata di scudi con centinaia di firme operaie. A Mirafiori, lo sciopero di marzo, di solidarietà verso i 147 giovani con contratto a termine, uno sciopero che ha riproposto lo spauracchio del "gigante che dormiva", è condotto e sostenuto dai delegati combattivi FIOM, SIN-COBAS, aderenti all'Associazione dell'Inchiesta Operaia.
L'Inchiesta Operaia, prima diffusa davanti ai cancelli, ora è diffusa internamente in vari reparti, nei quali un bollettino interno continua nel suo lavoro di organizzazione.
Consapevole dei limiti di ogni lavoro locale e della natura internazionale della classe, l'Associazione sviluppa il lavoro di collegamento operaio e di apertura antisettaria a tutto campo. A tal fine numerosi sono stati gli incontri e gli scambi di esperienze con lavoratori di altre realtà dall'area da Bologna a Milano, a Livorno, Massa, Viareggio, Roma, Firenze, con varie organizzazioni, dal Circolo Operaio Comunista di Livorno, al CRO di Bologna, al GCR (Milano, Genova, Roma) ad Assalto al Cielo, ad Operai Contro (ASLO), al Circolo Iskra - Laboratorio Marxista di Viareggio e Massa, con N+1 (Quaderni internazionalisti), con l'ALP-CUB di Pinerolo, con Battaglia comunista, con Lutte Ouvrière, con il Partito Comunista Operaio d'Iran; ha partecipato lo scorso anno con proprio intervento alla Conferenza dei sindacalisti anticapitalisti di Annecy in Savoia e ha dato il proprio determinante contributo alla preparazione dell'Assemblea Operaia di Torino del 2 e 3 dicembre scorso, ad un partecipato incontro a Torino tra lavoratori FIAT e lavoratori della Renault e ora promuove un Bollettino Nazionale delle Lotte nei termini emersi da quell'Assemblea.
L'Inchiesta Operaia, pur consapevole dei perduranti limiti derivanti dalla diffidenza settaria, intrattiene rapporti fraterni con organizzazioni che a loro modo svolgono attività in seno alla classe operaia e al proletariato nel comune intento della ricerca, e nell'estensione della consapevolezza di ciò che unisce, senza rinunciare ai principi, senza miti falsamente unitari e senza illusioni movimentiste, talvolta polemizzando anche aspramente con esse.
A tal fine l'Associazione dell'Inchiesta Operaia ha promosso la riedizione in opuscolo del documento elaborato dai membri del Circolo Operaio Comunista di Torino aderenti all'Associazione stessa, "L'apertura comunista all'accumulo della potenza proletaria". Rimane nei compagni che lavorano al progetto dell'Inchiesta Operaia una ferma convinzione che dall'elaborazione teorica, confrontata sul movimento reale e nel movimento reale, possano darsi le premesse per una efficace ripresa del movimento di classe per la società senza classi e senza sfruttamento. A tele elaborazione tutti possono dare il loro contributo pratico e teorico, che per sua natura è patrimonio complessivo del movimento reale.


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