Senza Censura n. 6/2001

[ ] Si rafforza lo stato di polizia



2002, la Spagna presiederà l'Unione Europea.
Intervento dell'avvocato basco Endika Zulueta

La sicurezza è uno dei pilastri su cui si reggerà la presidenza spagnola della UE dall'anno prossimo. In questo momento il governo spagnolo cercherà il potenziamento di Europol e delle relazioni della UE con l'Interpol"(Giugno 2001, Anna Maria Pastor Julian, sottosegretaria del Ministero dell'Interno).
La Spagna presiederà l'Unione Europea nel primo semestre del 2002, avendo riconosciuto che il mandato sarà impostato, più che sulle tematiche sociali o economiche, sul potenziamento del protagonismo poliziesco nel continente riguardo al consolidamento di tre accordi:
• La definizione comune del reato di terrorismo per tutti i paesi dell'Unione e le pene applicabili a questo reato
• Il reciproco riconoscimento delle risoluzioni giudiziarie, stabilendo così le basi per uno "spazio giuridico europeo".
• L'approvazione del mandato di ricerca e cattura, "l'Euromandato", facendo così scomparire i processi di estradizione.
Con la vecchia scusa del terrorismo la UE pretende prima di tutto criminalizzare ogni forma di dissidenza politica che si opponga, anche pacificamente, al pensiero unico ed al processo di globalizzazione, la cui vertiginosa crescita ha preso di sorpresa i nostri governanti, con le proteste di Praga, Davos, Barcellona, Genova; basandosi sull'esperienza spagnola dei collettivi dissidenti(per esempio il movimento d'occupazione) mira a sterminare la dissidenza antiglobalizzazione con l'applicazione di una normativa che nasce di fatto sotto la presidenza spagnola e che formula un'ampia ed ambigua definizione di terrorismo, cui si include ogni tipo di dissidenza, che annulla le attuali garanzie nei processi di estradizione, che prevede "l'euromandato" ed il riconoscimento reciproco delle risoluzioni giudiziarie.
L'accordo Europol è stato firmato sotto la precedente presidenza spagnola(secondo semestre1995) ed il potenziamento dell'Europolizia, incluso la creazione di una polizia antisommossa europea, è previsto che nasca sotto la nuova presidenza spagnola.
Scaldando i motori il Parlamento Europeo chiede nella sua prima riunione nel settembre di quest'anno, che "la UE si doti con urgenza di strumenti giudiziari e di polizia sufficienti a far fronte al fenomeno terrorista in forma coordinata tra gli stati membri".
Ma non prendiamoci in giro, "il fenomeno terrorista", che secondo la UE opprime l'Europa degli ultimi anni, non è quello che si pratica con le armi(non esiste alcun tipo di organizzazione armata che operi a livello europeo, ed in forma locale solo Eta ha una attività continuativa che colpisce un solo paese dell'Unione) bensì i cosiddetti gruppi che la stessa Europol definisce "radicali o anarchici" e che potrebbero definirsi antiglobalizzazione; gruppi che hanno acquisito un forte peso in tutte le piazze...
Di fatto nell'ultima riunione del Consiglio dei Ministri di Giustizia ed Interni dei paesi della UE, tenutasi a Bruxelles il 13 luglio 2001 e dedicata esclusivamente ai temi di sicurezza, si sono stretti 5 accordi per la salvaguardia della sicurezza delle riunioni del Consiglio Europeo, e "di altri eventi che possono avere un impatto simile".
In questa riunione è emersa la preoccupazione per la sicurezza di questi eventi ma non per la possibilità che si portino a termine attacchi terroristici bensì " per quelli che compiono atti di violenza che coincidono con manifestazioni pubbliche"(riunione tenutasi dopo il vertice di Goteborg con gli incidenti e l'uso delle armi da parte della polizia svedese, in una manifestazione che non si vedeva in Svezia dal Vietnam).
Tra le altre misure, sono state adottate "la possibilità di aumentare le competenze dell'Europol nell'elaborazione di un analisi comune delle sommosse"(Europol continua ad assumersi competenze, diventando protagonista della lotta al terrorismo, ma rimanendo di fatto in una semiclandestinità);
"Rafforzare e stimolare uno scambio rapidi e strutturato di dati relativi ad agitatori violenti, sulla base di schedari nazionali"(l'illusione di creare uno schedario di antiglobal europei sullo stile delle liste di ebrei che avevano le SS di Hitler);
"Misure di espulsione di manifestanti per impedire che persone ritenute agenti di disturbo dell'ordine entrino nel paese anfitrione dell'avvenimento di cui si tratta"(dimenticandosi così "dell'Europa senza frontiere" urlata ai quattro venti);
la "cooperazione giudiziaria"( squilibrando la separazione dei poteri imponendo al potere giudiziario di stare al servizio dell'esecutivo di turno);
lo " scambio di informazioni riguardo le pratiche più idonee per mantenere dialoghi costruttivi con gli organizzatori di manifestazioni( vecchia tattica dei servizi segreti USA per pilotare i moderati ed annientare gli irriducibili).
Tutte queste misure si tenterà di portarle a compimento durante la presidenza spagnola. Non è una causalità che sia durante la presidenza spagnola il momento scelto per potenziare il protagonismo poliziesco e la criminalizzazione della dissidenza. A prescindere dal suo ritardo su questioni sociali, la Spagna ha vaste conoscenze in campo poliziesco. Non solo ha recenti esperienze nell'organizzazione di gruppi parapolizieschi, ma è anche lo stato con la legislazione antiterrorismo più moderna, ambigua e dura di tutta l'UE.
Oggi otto paesi della UE (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Svezia, Lussemburgo, Olanda) mancano di una legislazione antiterrorismo specifica, mentre Germania e Italia non definiscono espressamente il concetto di terrorismo e lo vincolano ad altre forme di crimine organizzato1.
Per questo motivo si è tenuto a Madrid, nel febbraio 2000, il primo vertice antiterrorismo dell'Europol, nel quale si è sottoscritto il già famoso "documento Madrid" nel quale si decise che l'Europol aveva le competenze per perseguire "anarchici e radicali".
Durante la presidenza europea, fra gennaio e luglio 2002, si terranno più di 70 riunioni internazionali fra seminari, fori regionali, consigli informali, vertici transatlantici, consigli europei in tutta la Spagna.
Su 5 di esse si concentrano le preoccupazioni del governo spagnolo, perché la loro rilevanza è adatta ad attrarre il movimento antiglobalizzazione.
Con un preventivo di 8.000 milioni di pesetas per finanziare affitti di sedi ed opere di adattamento, trasferimento, comunicazione, manutenzione ed alloggio dei partecipanti. Ma il preventivo per al sicurezza, che si prevede sostanzioso, resta a parte, e sarà finanziato direttamente dal Ministero dell'Interno.
In questo semestre l'Europol continuerà ad assumere competenze sul controllo della dissidenza politica. Mentre nelle strade si vedono puntualmente poliziotti in tenuta militare che si scontrano con i manifestanti, il vero controllo sui cittadini lo attua Europol nell'ombra.
La Spagna durante il suo mandato vuole promuovere in Europa il cosiddetto "spazio di sicurezza comune" con il quale proverà a dimostrare al resto dei paesi della UE che può tenere sotto controllo la dissidenza politica in generale ed i movimenti antiglobal in particolare, e cercherà di farlo alla maniera di sempre:
a problemi sociali, soluzioni poliziesche.

Endika Zulueta
Avvocato basco

1 NDT anche se gli artt. 270 e 270bis fanno esplicito riferimento all'associazione sovversiva con fini di terrorismo



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