Senza Censura n. 6/2001

[ ] Provocazioni a Milano...



Ospitiamo alcune testimonianze di recenti episodi repressivi accaduti a Milano, Firenze, Roma.

Intervento dei Compagni del "Vittoria" di Milano arrestati per un episodio di antifascismo.

MILANO.
Riflessione su repressione e movimento
Mercoledì 12 Settembre un numero sproporzionato di poliziotti violava le nostre case ed i luoghi di riferimento della nostra attività politica sociale.
Dopo nove giorni di permanenza in una cella di quattro metri per due, la nostra detenzione continua a tutt'oggi con gli arresti domiciliari in attesa di sapere quando questo arbitrio cesserà.
I fatti di New York e i forti venti che annunciano un'altra guerra imperialista con il pretesto della lotta al fondamentalismo islamico, hanno sicuramente tolto, con il loro fragore, molta visibilità a questa intimidazione che ancora oggi continua. Purtroppo, però, abbiamo assistito a una scarsa reattività e in qualche modo a una preoccupante sottovalutazione di quanto accaduto, non sicuramente da parte del movimento antagonista o in generale dal neonato Milano social Forum, proprio da quegli organi di informazione, e facciamo un esplicito riferimento al Manifesto e a Radio Popolare, che dovrebbero mettere in evidenza con forza ogni più piccolo atto repressivo al fine di mettere in condizione il movimento di reagire in tutta la sua interezza; non vogliamo pensare che se fosse successo a qualcun altro magari... e comunque questo non è un buon segno.
Ma il nodo centrale su cui vogliamo iniziare una riflessione collettiva e comunque un altro.
Quello che sta avvenendo in questo momento a Milano e in tutta Italia, è un chiaro atto di rappresaglia contro quel movimento di massa che oggi sta concretamente cercando di porre le basi per una ripresa del conflitto sociale non solo come risposta alle politiche antipopolari neoliberiste del governo di centro destra ma, con un nuovo respiro "globale", con una volontà di perseguire un progetto di relazioni sociali e economiche alternative, ipotizzando una società di liberi ed uguali ottenibile solo con una grande rivoluzione sociale.
Speriamo sia chiaro a tutti l'obiettivo della repressione: tentare di ridurre al silenzio attraverso la criminalizzazione, le intimadazioni, gli arresti e il terrorismo di stato, quello che di nuovo è nato in Italia in quest'ultimo anno; attaccare e colpire l'area politica antagonista ed ogni espressione di radicalità di contenuti e forme per intimidire e dividere quel movimento che a Genova si è manifestato in maniera così nuova e dirompente proprio per la capacità di tenere insieme una pluralità di soggetti politici e sociali diversi ma uniti sotto la bandiera dell'anticapitalismo per rinchiuderlo, svuotandolo di contenuti, nel ghetto delle "compatibilità" al sistema e nelle secche del teatrino parlamentare in vita di una prossima rimonta non di un movimento anticapitalista di massa, ma di un prossimo "sinistro" governo D'Alema, nella prospettiva di un becero frontismo istituzionale contro le destre.
Contro la repressione, i movimenti non sono mai cresciuti né quantitativamente né qualitativamente: questa è una nostra radicata convinzione; ma siamo anche convinti che alla repressione non ci si debba mai abituare né di fronte ad essa mai si debba abbassare la guardia.
Coperti dal rumore delle prossime bombe "intelligenti" la destra al governo vorrà regolare molti conti, e arresti come il nostro saranno purtroppo frequenti e magari in circostanze non così smaccatamente arbitrarie e con imputazioni più difficili da smontare, con un chiaro invito alla desolidarizzazione.
L'unico strumento che abbiamo per ribaltare questo progetto di eliminazione del dissenso, è proprio la forza che, al di là dei limiti e delle contraddizioni, il movimento ha espresso da Genova in poi insieme alla nostra capacità collettiva d'essere interni alle dinamiche che producono conflitto sociale e di classe, con i soggetti reali e non sui soggetti o, presuntuosamente, per un proprio miserabile protagonismo o visibilità.
Questo sarà lo scoglio da superare ora: ricercare e trovare l'unità nei contenuti e nella concretezza dei percorsi con il massimo del rispetto delle regole della democrazia dal basso, e il conseguente rispetto per i processi di dialettica interna propri dei grandi movimenti di massa, senza disperdere le potenzialità di questo movimento in un borghesissimo scontro tra ceti politici per chi dovrà essere presunto rappresentante o portavoce, e senza fretta, un passo dietro l'altro, affermando il nostro diritto alla casa, a un lavoro/salario, alla cultura, alla salute, a spazi di socialità mercificata, per la libera circolazione di tutti e tutte contro l'alienazione del lavoro salariato e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Per una società senza classi, di liberi e di eguali.
Antagonisti sempre

Mario, Elio, Antonio




Provocazioni a Firenze...

FIRENZE.
Comunicato sulle perquisizioni
Nella mattinata del 24/9 sono state effetutate 8 perquisizioni a studenti e giovani lavoratori (di età compresa tra i 19 e i 23 anni) noti per il loro impengo politico nei movimenti cittadini.
Sono stati consegnati 8 avvisi di garanzia relativi ad indagini sulla presunta area "anarchico-insurrezionalista"; i capi di imputazione spaziano dal tentato omicidio all'associazione sovversiva.
Secondo le accuse, il fine della fantomatica associazione sarebbe stato quello di spedire un petardo al Prefetto di Firenze Achille Serra. La stessa associazione inoltre, sarebbe responsabile di tutti gli attentati, (veri e finti) registrati dai giornali di firenze nel 2001. In realtà questa non è un'inchiesta giudiziaria ma uno sporca operazione di intimidazione politica: è stata attaccata una metodoogia a rete, proprio perché capace di costruire movimenti partecipati e di aggregare pubblicamente su contraddizioni evidenti di questa città. L'attacco a ragazzi e ragazze particolarmente giovani indica la volontà di distogliere dalla partecipazione politica e di costringere, inducendo la paura, verso logiche ordinistiche di divisioni secondo etichette che non ci appartengono.

O tutti buoni o tutti cattivi.
Non ci avrete mai come volete voi.

Network Odissea per lo spazio.

Segue piccolo estratto del DECRETO DI PERQUISIZIONE LOCALE E PERSONALE

Il Pubblico Ministero, visti gli attti del procedimento penale nei confronti, fra gli altri, di: xxx, xxx, xxx, xxx, xxx, xxx, xxx, xxx.
In ordine a: reato di cui agli artt.81 cpv., 110, 270 bis, 635 c.p., 1 legge 895/1967 e 56-582, 583, 585 c.p. per avere, in concorso fra loro e con altri, partecipato ad associazioni caratterizzate da un vincolo ideologico di tipo "anarchico-insurrezionalista", che si propongono, in attuazione di una filosofia antimilitarista ed ecoambientalista, l'obbiettivo di compiere atti di violenza contro le cose e/o le persone simbologicamente ritenuti rappresentativi di quanto da essi avversato, con finalità di eversione dell'ordine democratico, e per avere poi preso parte alla fabbricazione di un ordigno esplodente confezionato in una busta da lettere in modo che esplodesse all'apertutra, plico che veniva inviata al Prefetto di Firenze Achille Serra, cosi compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare lesioni personali al Prefetto ovvero a chiunque avrebbe aperto la confezione. Evento non verificatosi per causa non dipendente dalla volontà degli agenti.
In firenze nel corso del 2001 e fino al 10.9.2001

Rilevato in via generale che dalla reiteratezza degli attentati, con modalità e finalità analoghe, compiuti nelgi ultimi tempi nel circondario fiorentino, oltre che nelle limitrofi zone circostanti, appaiono ricorrere indizi circa l'effettiva esistenza dei reati sopra specificati e che, relativamente ai soggetti sopra specificati, dalle indagini preliminari sin qui compiute (frequentazione degli immobili abusivamente occupati in cui hanno sede gruppi anarchici e di centri sociali dai quali vengono propagandate le ideologie tipiche dei movimenti anarchico-insurrezionalisti, in alcuni dei quali è stato rinvenuto materiale idoneo all'impiego di violenza nel corso di manifestazioni, partecipazioni a manifestazioni di piazza della medesima tipologia ideologica o ad occupazioni di edifici) appaiono emergere indizi di reità a carico delle sopraspecificate persone.



Provocazioni a Roma...

Comunicato Stampa del Convoglio di Solidarietà Internazionalista Giorgiana Masi
Roma 17 Luglio 2001

Lunedì 16 Luglio all'alba, la DIGOS al servizio del "dott. Di Siervo", ha fatto irruzione nelle abitazioni di diversi Compagni e Compagne procedendo all'arresto di un compagno e di una compagna e, nell'ambito della stessa inchiesta, inquisito degli altri.
La DIGOS ha sequestrato materiale cartaceo riguardante la Jugoslavia e i Balcani, cercando invano connessioni tra Finanziamenti "illeciti", attività "eversiva" e l'attività internazionale del Convoglio di Solidarietà Internazionalista Giorgiana Masi Riconosciuta in tutto il mondo. Questa provocazione cade proprio alla vigilia dell'importante appuntamento di Genova.
Le accuse formulate dalla procura riguardano alcuni attentati contro le sedi dei "Democratici di Sinistra" avvenuti durante i criminali bombardamenti della NATO sulla Jugoslavia, accuse accompagnate dall'ormai noto articolo 270bis. E' chiaro che da una parte si vuole autoassolvere chi è direttamente responsabile dei criminali bombardamenti (il governo di centrosinistra e la NATO) e dall'altra colpire chi si è opposto alla scelta autoritaria (e non popolare) di partecipare ad una criminale aggressione contro un popolo sovrano e contro i lavoratori, ricordiamo il feroce bombardamento NATO contro un picchetto operaio alla fabbrica Zastava di Kragujevac che ferì gravemente 124 lavoratori e lavoratrici. Alle accuse della Procura si aggiungono altre imputazioni ventilate dai massmedia che riguardano alcuni attentati contro delle sedi FASCISTE. Respingiamo con forza questa provocazione.
I VERI CRIMINALI SONO COLORO CHE HANNO EFFETTUATO UN'AGGRESSIONE NUCLEARE CONTRO LA JUGOSLAVIA.
Solidarietà al Compagno e alla Compagna arrestati e a tutti coloro che in questi giorni sono colpiti dalla repressione.


Comunicato Stampa del Coordinamento cittadino di lotta per la casa - Roma
Roma 16 luglio 2001

Questa mattina all'alba un ingente numero di agenti della Digos ha fatto irruzione nelle scuole di Grottaperfetta e Pietralata, assegnate dal Comune di Roma a decine di nuclei familiari in lotta per la casa da anni. Armati di mitra e pistole, dopo aver svegliato e interrogato tutti gli abitanti, hanno fermato due compagni trasferiti nel corso della mattinata a San Vitale. Successivamente l'operazione ha coinvolto anche l'occupazione del Quarticciolo e l'edificio di via Spencer, concesso anche questo dall'amministrazione comunale alle famiglie in attesa della realizzazione dei progetti di autorecupero. All'origine del blitz sarebbe l'inchiesta sugli attentati alle sedi dei Ds durante la guerra in Kossovo, reato contestato, questo - insieme a quello di associazione sovversiva - ad uno dei due fermati. L'operazione al termine della mattinata era ancora in corso, con il presidio permanente di alcuni agenti presso le strutture perquisite. Queste ed altre prequisizioni avvenute nella città sembrano inserirsi perfettamente in un clima di intimidazione che si vuole diffondere in vista della mobilitazione internazionale di Genova contro il G8. Lascia sorgere qualche sospetto, infatti, l'"intempestività" dell'operazione rispetto ai fatti contestati, nonché le pretese da "maxi-blitz" avanzate dai solerti agenti di polizia durante le perquisizioni. Il Coordinamento cittadino di lotta per la casa respinge con forza, una volta di più, ogni tentativo di criminalizzazione di un movimento popolare e di massa impegnato da anni sul fronte dell'emergenza abitativa nella città, che vede scendere in piazza quotidianamente centinaia di famiglie, singles, immigrati e non, per rivendicare il diritto alla casa e, con questo, ad un'esistenza non subordinata alle esigenze delle politiche neo-liberiste del vecchio e nuovo mercato globale. Per questo il movimento di lotta per la casa di Roma sarà a Genova: per rappresentare, anche in quella sede, la necessità di rafforzare i processi di autorganizzazione e di lotta in tutti i territori, i luoghi del lavoro, i quartieri popolari... dovunque insomma, forti pesano le conseguenze delle scelte operate dai padroni del mondo.


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