Senza Censura n. 7/2002

[ ] Comunicato: Alla loro repressione rispondiamo con la lotta!

Siamo tre compagni che avevano deciso di andare a Monaco per le mobilitazioni contro l’incontro della NATO.
Siamo stati fermati dalla polizia sull’autostrada, appena entrati in Germania, tradotti nel vicino posto di polizia e tenuti in stato di fermo cautelativo da venerdì 1 Febbraio sino a Sabato sera. Per noi è stato d’aiuto sapere, mentre eravamo in stato di fermo, che in diverse città come Milano o Firenze c’erano mobilitazioni e che la lotta continuava nelle strade di Monaco.
Dopo le 21 di Sabato sera siamo stati accompagnati al confine con l’Austria e con la diffida a rientrare in Germania nei giorni successivi.

Stessa sorte è toccata a numerosi altri e molti di quelli che sono riusciti a raggiungere la città hanno subito anche sorti peggiori. Centinaia di fermi e numerosi arresti con due compagni italiani che rischiano una reclusione nelle carceri tedesche fino a 1 mese e una compagna in coma per le percosse subite durante i cortei.
L’obiettivo manifesto è quello di stroncare preventivamente ogni forma di opposizione e non permettere che cresca e si sviluppi un movimento di critica radicale al sistema; in particolare quando questo tocca gli organismi che rappresentano o difendono il potere imperialista, siano questi la NATO, l’FMI o il WTO...o gli stessi stati-nazione.

Per poter fare questo sviluppano continuamente apparati legislativi e repressivi che gli permettono di utilizzare “legalmente” fermi, arresti e divieti in modo del tutto arbitrario.
In tutti i modi hanno cercato di impedire la protesta contro la NATO ma non sono riusciti nel loro intento. Infatti, nonostante i divieti e l’oscuramento da parte degli organi di informazione, migliaia di persone sono scese in strada sfidando la repressione e la violenza poliziesca.

Il capitale si sta sempre più attrezzando a livello sovranazionale e nel nostro specifico assistiamo alla formazione di un polo europeo sia politico, che economico, che militare utile a difendere esclusivamente gli interessi dei padroni.

La nostra risposta deve adeguarsi al nuovo livello di scontro e diventa necessario accelerare i percorsi per forme di connessione, confronto e relazione a livello internazionale. Vogliamo portare la nostra solidarietà e sostegno a tutti quelli che ancora sono tenuti in ostaggio nelle prigioni della socialdemocratica Germania.

Esigiamo la loro immediata liberazione. Non facciamoci intimorire, non diamogli tregua, continuiamo e sviluppiamo la protesta. Chiediamo a gran voce la liberazione di tutti i compagni arrestati a Monaco, a New York e di tutti quelli che vengono fatti marcire nelle carceri del mondo. Nei prossimi giorni ci saranno diverse iniziative di lotta. Partecipiamo numerosi a partire dalla manifestazione contro la repressione che si svolgerà Sabato 9 Febbraio a Milano (ore 15 in porta Ticinese) dopo che Venerdì 8 Febbraio la Cassazione a Roma chiuderà un ciclo di processi che ha portato sul banco degli imputati decine e decine di militanti del movimento antagonista milanese per le lotte sociali dei primi anni ’90 e con una sentenza definitiva che vorrebbe mandare diversi compagni in carcere.

Milano, 5 Febbraio 2002




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