La Giornata della Terra
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Comunicato stampa del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

Questo anniversario della gloriosa rivolta del nostro popolo del 1976 cade proprio quando il nemico sionista sta rinnovando i suoi sforzi per usurpare la terra araba, mostrando il suo insaziabie appetito per i territori palestinesi e la sua evidente brama per la terra araba dall'oceano Atlantico al golfo arabo.
Il nostro popolo ha registrato e continua a registrare gesti di eroismo, gloria, forza e vigore nella prosecuzione della difesa della santità della terra il cui suolo fu lavorato duramente dai nostri nonni.
Come sempre questa terra rimane la sacra tavola su cui la nostra gente e la nostra nazione compiono atti di sfida, coraggio e martirio nella loro ostinata lotta per difendere la terra araba e per affermare i diritti sempre negati dai poteri intossicati dalla mitologia giudaico-cristiana e dalla loro stessa importanza. La storia di Palestina, Giordania, Siria, Iraq, Libano ed Egitto - e di tutte le nostre terre madri - dimostra che il nostro irremovibile ruolo è respingere le imposizioni di volori esterni e l'egemonia coloniale.
Oggi i nostri figli sono tenuti in ostaggio da un intollerabile ciclo di violenza portato sulla nostra terra più di cinquanta anni fa da un popolo eletto e dai loro sponsor occidentali che noi non abbiamo mai scelto e a cui non abbiamo mai chiesto di scegliere. Così come i nostri bambini pagano per crimini che non hanno commesso, i nostri fratelli e le nostre sorelle in Palestina stanno forgiando il loro destino atraverso atti di valore, sacrificio, e leggendaria sfida contro la macchina da guerra sionista e le sue molteplici e nefaste appendici.
Come attestano gli ultimi 31 mesi della nuova Intifada, la capacità di recupero del nostro spirito e il valore della nostra resistenza non possono essere spezzati e il nostro popolo non esita ad alzare le sue poche armi di autodifesa contro le molte armi dirette contro di loro dagli aggressori sionisti ferocemente arroganti, immorali, e fascisti i quali compiono ogni sfozo necessario nel tentativo di estirparli.
Sulla roccia della sfida del nostro popolo l'offensiva israeliana è andata in frantumi con il suo proposito di minare la nostra volontà di prolungare l' Intifada e il movimento di resistenza malgrado qualsiasi ostacolo. Questo processo ha prodotto un'innegabile prova di coerenza fra le parole del nostro popolo e i suoi gesti.
La difesa dei nostri legittimi diritti non è mera retorica, ma un inviolabile principio che non può essere separato dalla santità della nostra terra e da ogni goccia di sangue versata dai nostri compagni e martiri per opporsi ai poteri che concentrano le loro energie contro di noi.
I barbari anglo-americani hanno confermato le nostre peggiori paure nel loro ardore nell'intraprendere una selvaggia e illegale guerra di aggressione contro l'Iraq, una terra orgogliosa ricca di storia, dignità, e cultura. I neo-fascisti che parlano inglese inviati da Washington, con lo spudorato consenso di Londra, sono l'opposto di truppe di liberazione, come le dipinge l'amministrazione Bush, sono invece forze di occupazione che portano avanti una cospirazione globale per confiscare non solo la terra di Palestina e la terra d'Iraq, ma la terra dell'intera Nazione Araba, in un futile tentativo di rimpiazzare la nostra dignità con il principio di arrendevolezza di fronte a grosse avversità. Perpetrando crimini e massacri indicibili contro il nostro popolo in Iraq, i soldati occidentali mostrano i desiseri loro e dei loro governi di sradicare le grandi conquiste del popolo iraqueno e di accelerare una capitolazione araba totale ai disegni sionista-americani.
Per sostenere i piani regionali dei politicanti della destra israeliana, così come per sottomettere la ricchezza della nazione araba al loro saccheggio imperialista, i falchi dell'amministrazione statunitense stanno tentando di plasmare l'opinione pubblica internazionale facendo in modo che trascuri il più elementare senso di moralità e i valori umani nelle relazioni tra paesi e popoli.
Ma non realizzano affatto questo intento poiché i fraterni popoli di Palestina, Libano, e Iraq sono motivati dalla loro leggendaria sfida a sormontare tutte gli ostacoli, e la loro sfida cresce con il crescere del numero delle truppe USA, dei missili, e delle bombe utilizzate come rappresentanti dell'Entità Sionista. Il nostro popolo non perderà la retta via né cadrà nell'errore di abbandonare il suo disprezzo per la minaccia fatta e attuata da Washington, Londra e Tel Aviv.
Nel più profondo santuario del suo cuore, il nostro popolo tiene a cuore e onora il significato del Giorno della Terra, che continua a rappresentare la sua devozione nello scontrarsi con le selvagge manovre imperialiste che per decadi sono state indirizzate contro il popolo stesso, e che attualmente hanno assunto proporzioni inimmaginabili e intollerabili, mettendo a repentaglio la nostra terra, i nostri diritti e la nostra vera identità, perfino l'identità delle generazioni future.
L'invasione diretta dagli USA deve infrangersi e si infrangerà contro la sfida e la militanza del popolo iraqueno e di tutti i nostri popoli arabi che oggi più che mai sono chiamati ad affermare la risolutezza del proprio impegno nei confronti della propria terra e il loro sacro obbligo a difenderla grazie ai passaggi seguenti:
1. Marciare portando avanti una pratica significa implementare la voglia di difendere ogni parte del territorio arabo. Compiere subito utili e popolari passi per sostenere la gloriosa sfida iraquena e la valorosa resistenza, specialmente organizzando il flusso dei volontari arabi per lottare in difesa dei diritti arabi e dell'onore.
2. Organizzare significa esercitare una continua pressione popolare sui regimi arabi ufficiali per spingerli a compiere pratici passi contro la selvaggia aggressiona contro il fraterno Iraq, fra i quali i più importanti sono nessuna concessione logistica alle forze dell'aggressore, così come la negazione dell'apertura dei propri territori o la divisione dell'acqua e del petrolio con loro. Non possiamo permettere che la nostra ricchezza e la nostra terra possano essere requisite nell'interesse dell'aggressore. Tutte le basi straniere devono essere espulse.

3. La connessione fra il popolo arabo e la campagnia popoloare mondiale di opposizione a questa aggressione deve essere rinforzata in ogni possibile ambito politico, accademico, e di scambio di informazioni così come moltiplicare uno sforzo di unità per contrastare questo disgustoso McCarthismo contro l'umanità.

4. Dobbiamo sviluppare una dimensione religiosa islamica e cristiana di opposizione all'aggressione, mostrando le contraddizioni interne e le intenzionali manipolazioni di ciò che potremmo definire Sionismo Cristiano, che tenta di screditare e di sfruttare la regione araba e il mondo intero.

5. La partecipazione popolare al sostegno della tenacia iraquena deve essere sviluppata sia in termini morali che materiali. Dobbiamo essere creativi ed efficienti nella nostra lotta per contrattaccare i massicci sforzi di soggiogamento della Nazione Araba e il suo futuro dai piani di aggressione che gli USA hanno stilato in accordo con i consigli israeliani.

6. Deve essere costituito un fronte Arabo-Islamico per focalizzare l'attenzione e per concentrare le contromisure nei confronti dell'aggressione imperialista sionista nella nostra regione.

7. La comunità internazionale e i suoi meccanismi devono essere chiamati a condannare i crimini di guerra che stanno commettendo - come è a fondo documentato sulla stampa - le forze di occupazione anglo-americane. Una franca denuncia di queste pratiche deve essere fornita da gruppi e istituzioni internazionali così come dalle organizzazioni civili e sociali. Deve esserci un appello congiunto all'umanità per tenere fede alla propria responsabilità di richiesta di fine a questa aggressione illegale.

8. Rappresentanti di diverse nazionalità si devono organizzare per fare da scudi umani in Iraq. Siamo certi che il nostro popolo e la nostra nazione araba sarà in grado di resistere a questa atroce aggressione tramite la nostra stessa solidarietà, concentrando gli sforzi di tutte le persone degne nella nostra Nazione Araba e ovunque nel mondo, e continuando a denunciare l'immoralità dell'aggressione diretta dagli USA.

Il Giorno della Terra è un giorno di gloria per la nostra Nazione Araba e per tutti gli uomini che vogliono libertà e amore. E' un giorno che afferma il sacro diritto di ognuno di scegliere il proprio futuro come desidera e senza interferenze esterne, lontano dale minacce militari e dalle umilianti richieste dei poteri ossessionati dal voler creare un mondo a loro immagine e somiglianza.

Ufficio Politico - Fronte Popolare
di Liberazione della Palestina
30 marzo 2003


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