SENZA CENSURA N.14

GIUGNO 2004

 

Terza conferenza di CComposa

Risoluzione politica adottata dalla terza conferenza di Ccomposa il 19 Marzo 2004.

 

Dalla Seconda Conferenza a oggi hanno avuto luogo grossi cambiamenti sia sul piano internazionale sia sul piano sud-asiatico. L’offensiva imperialista mondiale, in particolar modo quella dell’imperialismo USA, ha gettato il mondo intero nel caos.
L’imperialismo continua la sua offensiva economica da un capo all’altro dei paesi sottosviluppati sotto il nome di globalizzazione. Per venir fuori dalle sue crisi sempre più profonde, l’imperialismo,in particolar modo quello statunitense, sotto il vessillo della “Guerra contro il Terrorismo”, sta lanciando feroci attacchi contro i popoli del mondo. Le guerre contro Iraq e Afghanistan sono solo i primi passi in queste nuove guerre di aggressione. Le truppe USA hanno spiegato i loro tentacoli ovunque nel mondo e hanno adesso nuovamente occupato la vicina Haiti.
Un’altro aspetto della situazione è la ccrescita dei movimenti di individui nel mondo. Il gigantesco movimento di persone dopo Seattle è cresciuto di slancio, fino a raggiungere nel febbraio scorso un numero mai visto prima nella storia del mondo. Il 15 Febbraio 2003, milioni di persone hanno marciato per protestare contro la minaccia di aggressione dell’Iraq da parte di USA e GranBretagna in più di 50 Paesi nel mondo.
Contemporaneamente le guerre di popolo guidate dai maoisti, per abbattere il sistema imperialista, sono cresciute in Nepal, India, Perù, Filippine, Turchia e in alcune parti del Bangladesh. In particolar modo i passi avanti del movimento maoista in Nepal sono una grande fonte di ispirazione. Inoltre, la resistenza armata contro l’occupazione straniera sia in Afghanistan sia in Iraq aumenta continuamente. Nello specifico l’eroica resistenza armata del grande popolo iraqeno ha dato incubi alle forze di occupazione sotto la guida USA in Iraq, con migliaia fra morti e feriti. E nel mentre le crisi diventano più profonde, la linea tra rivoluzione e controrivoluzione si acuisce, mostrando il carattere reazionario di ogni genere di riformista e revisionista. Le linee di battaglia sono presto tracciate.
E in queste imminenti tempeste, i partecipanti al CCOMPOSA si collocano in prima linea nelle battaglie rivoluzionarie che sono condotte nei rispettivi paesi del sud-Asia

Lo scenario internazionale
Dopo la seconda guerra mondiale, mai più, dalla crisi petrolifera degli anni 70, gli imperialisti sono stati capaci di recuperarsi completamente dalle loro crescenti crisi economiche. Anche la restaurazione del capitalismo in Cina non è stata capace di imprimere una spinta significativa.
Dopo l’11 settembre, l’imperialismo USA ha intrapreso offensive militari preventive in tutto il mondo. La costruzione di nuove basi statunitensi in molti paesi del mondo, il controllo del petrolio centro-asiatico e la presenza di truppe in questa regione nello stesso “cortile” della Russia, l’occupazione dell’Iraq, la destabilizzazione (e i tentativi di destabilizzazione) di regimi esistenti in vari paesi del mondo, sono alcuni esempi. In Asia occidentale si sta scatenando il suo cane numero uno, il fascista Stato di Isaele, contro il popolo arabo e il popolo palestinese in particolare. Il continente africano, che è stato selvaggiamente derubato delle sue risorse naturali, sta testimoniando un tipo di devastazione mai visto prima nella storia, dove milioni muoiono non solo di fame e denutrizione, ma di malattie come l’AIDS, che hanno raggiunto livelli epidemici. Questa offensiva dell’imperialismo USA è il risultato dei loro disperati tentativi di superare le loro crescenti crisi economiche.
Gli anni 90 hanno visto una nuova offensiva del capitale finanziario mondiale, sotto l’insegna della globalizzazione, facilitata dagli indeboliti movimenti di liberazione nazionale nel mondo. Questa offensiva non è stata lanciata solo contro i paesi sottosviluppati, ma anche contro la classe lavoratrice dei paesi sviluppati. Gli imperialisti hanno cercato di spingere il peso della crisi sulle spalle dei paesi sottosviluppati attraverso una decuplicazione del loro bottino. Questa offensiva economica degli anni 90 ha posto le basi per le offensive militari e le guerre che hanno avuto luogo dopo l’11 Settembre.
Comunque come la crisi si inasprisce, la lotta per fette di mercato in diminuzione si intensifica, sfociando in uno scontro crescente fra i maggiori poteri imperialisti, sebbene la collusione sia ancora il fatto più importante. Inizialmente confinate a guerre commerciali, queste si sono oggi sviluppate in nuovi livelli di occupazione di paesi diversi attraverso azioni militari unilaterali. L’imperialismo USA, affrontando i problemi di una effettiva competizione economica con i suoi rivali, sta utilizzando la sua forza militare in tutto il mondo generando guerre, caos e terrore in ogni Paese, ma giocando con il fuoco sta cominciando a bruciarsi.

Il calderone sud-asiatico
La crisi mondiale economica e politica si sta riflettendo in Sud-Asia a causa degli imperialisti, in particolare quelli statunitensi, che esercitano il loro potere repressivo sull’intera regione. Le classi dirigenti di queste nazioni sono utili strumenti degli imperialisti, fino a ipotecare la salute economica di questi Paesi per i loro amici stranieri; in particolar modo l’imperialismo USA ha dettato le condizioni a tutti i governi delle regione.
Mentre cerca di dominare tutti i Paesi della regione, infatti, sta costruendo una alleanza a lungo termine con la classe dirigente indiana, in particolar modo con la BJP-alleanza guida, con uno spirito di dominazione a lungo termine dell’intera regione e oltre. In particolare il BJP-governo guida e le altre forze fasciste Hindu hanno stabilito strette alleanze con il regime USA. Il risultato è stato la totale sottomissione ai dettami USA sul fronte economico, politico e anche militare. Tutto questo sempre in nome della “guerra contro il terrorismo”. Ha inviato civili a sostenere gli sforzi guerrafondai statunitensi in Iraq ed era anche pronto a inviare 17000 soldati. Ha invitato il macellaio Ariel Sharon, quando la sua mattanza di palestinesi era al punto più alto, ha sostenuto gli sforzi della guerra imperialista in Afghanistan e ha collaborato con gli Usa per la soppressione del movimento maoista in Nepal. Sia i dirigenti indiani che pachistani si sono piegati alle “iniziative di pace” degi USA per seguire i loro interessi economici nella regione, sacrificando la libertà di lotta del popolo Kashmiri.
Gli espansionisti indiani hannno introdotto i metodi più selvaggi di soppressione dei movimenti di popolo in generale, e del movimento maoista in particolare. Hanno istituito un “JOC” contro i comunisti rivoluzionari, condannato a morte i maoisti, incarcerato il compagno Kiran (membro del comitato centrale del CPN(maoista), e il compagno Gaurav (membro del CPN), e hanno illegalmente deportato più di 75 maoisti, inclusi alcuni leaders maoisti in Nepal. Stanno inoltre continuando lo sterminio del popolo del Kashmir con una ferocia senza precedenti.
L’imperialismo, in particolare quello USA, continua la sua offensiva economica aiutato dagli espansionisti indiani che si sono rivelati gli strumenti più utili nella regione. La firma dell’accordo SAARC per il cosìddetto libero scambio è un altro dato di questa nuova offensiva. La guerra militare contro i movimenti nazionalisti in Bhutan è un’altra indicazione della ferocia di questi gangsters. Gli USA hanno, in modo particolare, individuato come obiettivo i movimenti maoisti sud asiatici, specie in India e Nepal. Ufficiali militari USA sono coinvolti nell’Esercito Reale del Nepal per sopprimere i maoisti. Gli imperialisti USA lavorano in collaborazione con gli espansionisti indiani. In India esercitazioni militari comuni alimentano il sodalizio tra le forze militari USA e quelle indiane. In India l’uso del POTA, la messa fuori legge dell’MCCI e del CPI (ML)(PW) e delle loro organizzazioni di massa, e il regime genocida in Nepal hanno creato le condizioni per uno stato di terrore in queste nazioni. In Nepal e India migliaia di rivoluzionari sono stati martirizzati dalla scorsa conferenza. Anche in Bangladesh molti compagni sono stati martirizzati. inoltre, centinaia di militanti dei movimenti di liberazione nazionale sono stati macellati.
Ma gli imperialisti USA e i loro agenti espansionisti indiani devono affrontare una dura opposizione nella regione. In sud-Asia c’è un numero sempre crescente di movimenti, incluse le lotte armate di liberazione nazionale, contro le leggi reazionarie e i capi dell’imperialismo. Le forze maoiste hanno continuato la lotta di popolo contro la repressione militare dei legislatori reazionari dando incubi alla classe dirigente. In prima linea di questa grande lotta c’è la guerra maoista di lunga durata in Nepal guidata dal CPN(maoista), dove circa l’80% del paese è già nelle mani dei rivoluzionari e il movimento ha raggiunto il livello di equilibrio strategico e si sta preparando per un’offensiva strategica. Qui sta nascendo un nuovo mondo, che deve essere preservato e sviluppato dal popolo nepalese con l’aiuto di tutto il popolo sud-asiatico. Anche in India l’unità crescente tra MCCI e CPI(ML)(PW), e l’avanzamento delle guerre di popolo guidate da questi, sta dando incubi ai legislatori reazionari indiani e ai leaders imperialisti. Questa unità, basata sull’MLM (marxismo-leninismo-maoismo), catalizzerà un processo di sempre maggior unità fra tutte le forze maoiste nell’Asia meridionale. Si sta sviluppando una guerra di popolo anche in Bangladesh, e la nascita di un nuovo partito maoista in Bhutan è un grande passo avanti per il movimento Maoista in sud-Asia.
L’India sta per andare alle elezioni, attraverso le quali il BJP guidato dai fascisti Hindu e i suoi alleati cercano di essere legittimati in accordo con i bisogni degli imperialisti USA sulla così detta “guerra al terrorismo”, e per le crescenti misure repressive fasciste, mentre il Congress Party sta disperatamente provando a riguadagnare la posizione perduta. Il Sangh Privar sta inoltre cercando di instaurare la sua rete fascista in Nepal in collusione con il re. Per tutti i rivoluzionari maoisti e per gli anti-imperialisti, anti-feudali e per le altre forze progressiste della regione, è necessario denunciare tutti i generi di fondamentalismo, e in particolar modo il fascismo Hindu, promosso dal BJP, deve essere l’obiettivo primario. Inoltre, i fascisti di sinistra, in particolare il CPI(M) (Partito Comunista Indiano-Marxista, forza attualmente al governo in India, ndt) ha adottato tecniche di terrore, simili a quelle di qualsiasi altro partito.

Le crescenti tempeste rivoluzionarie
E’ in questo scenario che ha avuto luogo la Terza Conferenza di CCOMPOSA. La situazione è carica di pericoli e anche di grandi oppurtunità. Con i paesi sottosviluppati già centrali per la rivoluzione mondiale, i paesi del sud-Asia stanno diventando un nuovo polo rivoluzionario. Noi, i partiti maoisti del sud-Asia, abbiamo una grande responsabilità nel far avanzare la rivoluzione nei nostri rispettivi paesi e nell’unirci sempre più saldamente, nello spirito della solidarietà proletaria, come parte della crescente unità di tutti i maoisti genuini nel mondo. Nel contesto sud-asiatico è particolarmente necessario portare avanti la lotta uniti contro i comuni nemici di tutti i popoli del sud-Asia.
Per far questo la necessità principale è riconoscere e denunciare i revisionisti che agiscono da cavallo di Troia per gli imperialistie e per i reazionari locali contro i movimenti rivoluzionari. Anche il riformismo, nelle sue varie vesti, come le ONG, e il Social Forum Mondiale devono essere denunciate. La lotta contro l’imperialismo e la reazione locale è inscindibile dalla messa all’indice del riformismo e del revisionismo nelle sue varie vesti. Per fare questo è necessario applicare il marxismo-leninismo-maoismo in modo vitale e concreto alla situazione nei rispettivi Paesi. Interpretazioni dogmatiche e empiristiche del maoismo servono solo a depredarlo dei suoi conenuti rivoluzionari e a trasformarlo in un dogma senza vita.
Oggi, in sud-Asia, potenti guerre di popolo sotto la direzione maoista si stanno sviluppando in Nepal, India e in alcune zone del Bangladesh. E’ di primaria importanza preservare, sviluppare ed estendere queste guerre di popolo nell’intera regione e iniziarne di nuove. Noi maoisti promettiamo solennemente di unirci sempre più, di costruire legami sempre più stretti con le altre forze in lotta nella regione, con tutti coloro che possono unirsi contro il comune nemico, e trasformare i rispettivi paesi del sud-Asia in forti bastioni della rivoluzione mondiale. Infine, una campagna unitaria sarà portata avanti in tutto il sud-Asia durante la settimana Naxalbari culminante il 29 Maggio, contro la condanna a morte dei compagni in India e Bangladesh, la detenzione illegale dei compagni Kiran e Gaurav, la deportazione di più di 75 maoisti fra leaders e quadri e contro la repressione statale montante.

PBSM (CC) [Bangladesh]
CPEB (ML) Red Flag [Bangladesh]
MCCI (India)
CPI-ML (PW) [India]
CPI-ML (Naxalbari) [India]
RCCI (MLM) [India]
CPN (Maoist) [Nepal]
10 Aprile 2004

[tratto da www.peoplesmarch.com]



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