SENZA CENSURA N.15
NOVEMBRE 2004
Intervista ai guerriglieri comunisti indiani sulla situazione post-elettorale in 
India
 
Intervista rilasciata dal compagno Prakash, membro 
del Comitato Centrale del CPI(ML) [People’s War], Partito Comunista Indiano 
Marxista Leninista-Guerra di Popolo, sui trattati di pace in AP, il 17 luglio 
2004 a Telugu daily, Vaarta, The Hindu e BBC. Riportiamo parte dell’intervista 
pubblicata su Peoples March volume 5, N.9, ottobre 2004 (*)
Sembra esserci un cambiamento epocale nella situazione di Andhra Pradesh dopo 
la sconfitta del TDP (partito conservatore, del precedente governo, ndt). Come 
emerge questo drastico cambiamento di politica da parte del governo nei 
confronti dei Naxaliti, in particolare nei confronti del CPI(ML)? Quali 
motivazioni per questo cambiamento?
Certamente c’è un drastico cambiamento nella politica governativa nei confronti 
del nostro partito e della guerra di popolo, almeno per ora. L’attuale congresso 
di governo ha dichiarato di valutare il movimento Naxalita da un punto di vista 
socio-politico-economico piuttosto che dal consueto approccio 
giuridico-repressivo. Sta cominciando ad applicare alcune misure che riflettono 
questo cambiamento di approccio. La ragione di questo cambiamento repentino 
della politica della classe dirigente non è difficile da capire se si analizza 
la situazione in questo stato negli ultimi 30 anni, specialmente durante il 
regime fascista del TDP di Chandrababu Naidu. 
Per oltre tre decadi, 35 anni per essere precisi, la classe dirigente in AP 
rappresentata dal Congresso e dal TDP, ha perseguito una consistente politica di 
soppressione dei Naxaliti tramite la forza bruta. Più di 4000 persone sono state 
uccise in questo periodo, tre quarti di loro dopo la formazione del CPI(ML) [People’s 
War] nell’aprile 1980. Ma il Partito e il movimento rivoluzionario hanno 
continuato a crescere affrontando le massicce campagne repressive dei governi 
che si sono succeduti. Si è diffuso da una piccola area nei distretti di 
Karimnagar e Adilabad nell’ A.P. a circa 15 stati nel paese. Era chiaro come il 
movimento non poteva essere soppresso solo tramite la forza bruta. 
Una parte della classe dirigente ha sostenuto una politica dei trattati con i 
Naxaliti per un certo periodo con l’obiettivo di assicurare un relativo periodo 
di pace. E’ inoltre una parte della strategia imperialista del conflitto a bassa 
intensità, Low Intensity Conflict (LIC), che riguarda una strategia 
pluri-ramificata nei confronti di movimenti e lotte di liberazione nazionali, 
una strategia che include il cessate-il-fuoco e i trattati che hanno lo scopo di 
smorzare la lotta armata e di corrompere il movimento attraverso concessioni e 
riforme. 
La ragione più importante per il percettibile cambiamento di politica del nuovo 
governo è la pressione effettuata da pochi anni da vari settori della 
popolazione, organizzazioni democratiche e intellettuali, e anche dai partiti di 
opposizione al governo di Chandrababu Naidu. Le aspirazioni di pace e democrazia 
del popolo e il desiderio della fine della “police raj” è stato completamente 
disatteso dal governo di Naidu. Quest’ultimo ha perfino insultato il popolo 
utilizzando come punto dell’ultima campagna elettorale la soppressione dei 
Naxaliti. Naidu ha voluto un referendum sulla sua politica nei confronti dei 
Naxaliti, e il popolo ha dato un verdetto chiaro sulla politica anti-popolare 
del TDP e l’ha rigettata assumendo le rivendicazioni dei Naxaliti. L’odio del 
popolo nei confronti delle leggi fasciste del TDP era così profondo che 28 dei 
34 ministri che contestarono le elezioni, inclusi numerosi della vecchia 
guardia, furono sconfitti. I partiti di opposizione, capendo lo stato d’animo e 
le aspirazioni delle masse, sono sbocciati con un sacco di promesse come: la 
creazione di un’inchiesta giudiziaria sugli omicidi nei nove anni di governo del 
TDP; la fine delle esecuzioni, dei rastrellamenti, degli arresti, e l’inizio del 
dialogo attraverso la creazione dell’atmosfera congeniale quando avrebbero 
raggiunto il potere. Promisero inoltre di rimuovere il divieto sul CPI(ML)[PW]. 
E’ tramite tutto ciò che il Partito del Congresso, che è salito al potere, ha 
cambiato la sua recente politica e ha cominciato a costruire un dialogo con i 
Naxaliti.
Qual’è l’impatto delle recenti elezioni sulla situazione attuale? 
Le elezioni dell’aprile 2004 in A.P. sono un esempio della protesta 
disarmata delle masse contro la politica di globalizzazione, liberalizzazione e 
privatizzazione imperialiste; contro le politiche comunali e pro-Hindutva del 
BJP e del TDP; e contro il terrore bianco fascista perpetrato dal governo del 
TDP. Le elezioni costituivano una via d’uscita alla rabbia crescente del popolo 
nei confronti del modello di sviluppo pro-imperialista, squilibrato ed elitista 
perseguito dal governo del TDP guidato da Chandrababu Naidu per nove lunghi 
anni. Attraverso le elezioni parlamentari non cambia la natura della classe 
dirigente, né viene apportato un cambiamento sostanziale nella vita delle masse; 
rimpiazzano una banda di banditi con un’altra, riflettono lo stato d’animo delle 
masse in un particolare periodo. In questo senso le elezioni del 2004 possono 
essere viste come un indicatore della disillusione delle masse nei confronti del 
cosiddetto modello di sviluppo che si dice debba trasformare il Paese in una 
superpotenza economica e lo stato di A.P. in swarnandhra pradesh. E’ questo 
fattore che è servito da sfondo al cambiamento delle politiche del governo dello 
YSR in A.P. come riflesso nella sua enfasi circa lo sviluppo rurale, nei 
trattati di pace coi Naxaliti e in un atteggiamento accomodante nei confronti di 
vari settori più bassi della società. Per capire gli attuali trattati di pace in 
AP, è essenziale andare più a fondo nel fattore cruciale che ha promosso i nuovi 
governatori per controllare “la popolazione olivastra.”
Il TDP di Chandrababu Naidu ha apertamente dichiarato una guerra contro i 
Naxaliti sin da quando è salito al potere nel 1995. Le vaste regioni dello Stato 
vennero trasformate in campi di concentramento effettivi, tutti i diritti 
fondamentali furono soppressi, i basilari diritti umani furono negati, e lo 
spazio democratico per lo svolgersi delle aspirazioni del popolo e per il 
diritto a protestare venne negato. Durante il regno di Naidu, circa 2000 persone 
appartenenti a varie organizzazioni rivoluzionarie sono state eliminate, tre 
quarti di queste appartenevano al CPI(ML)[People’s War]. Molte migliaia di 
persone sono state arrestate, torturate e coinvolti in falsi processi; le loro 
proprietà distrutte. L’intero Stato era soggiogato dalla paura. La polizia 
assunse il ruolo di persecutore, giudice e esecutore. 
Ha agito da forza politica e da governatore di fatto. E’ questa imposizione di 
uno Stato di Polizia sulla società civile che diventa un punto focale per le 
elezioni di oggi. 
La richiesta di Naidu di fare un referendum sulla politica di governo nei 
confronti dei Naxaliti è stata rigettata in modo schiacciante e, al contrario, 
il popolo si è espresso contro il suo malgoverno con i mezzi a sua disposizione. 
E’ chiaro fin dall’inizio che nessun governo che assume il potere può 
apertamente respingere le aspirazioni delle masse, almeno nell’immediato 
contesto. La presa di potere del Congresso è quindi dovuta alle promesse che ha 
fatto, con i suoi alleati, all’inizio dei trattati di pace con i Naxaliti, al 
fatto di trattare il problema dei Naxaliti da un punto di vista 
socio-politico-economico piuttosto che come un problema giuridico e di ordine 
pubblico, alla reintroduzione dei diritti democratici, e alla loro promessa di 
costituire una commissione che vada a giudicare i crimini perpetrati in nove 
anni di governo del TDP. Sebbene coscientemente minimizzati dai maggiori canali 
di informazione, questi fattori hanno giocato un ruolo importante nella 
sconfitta dell’alleanza TDP-BJP.
Quanto è deciso il nuovo governo a rispettare il cessate-il-fuoco e a 
muoversi verso trattati con il Partito? Gli ufficiali della polizia 
permetteranno che questo avvenga specie quando la richiesta di un’inchiesta 
giudiziaria coinvolgerà molti di loro che hanno le mani sporche del sangue di 
centinaia di persone?
Il governo del Congresso è chiaramente in difficoltà. Da una parte, deve 
andare incontro alle aspettative del popolo e mantenere le promesse che ha fatto 
durante la campagna elettorale, mentre dall’altra, si deve assicurare che i 
Naxaliti non crescano rafforzati a causa della relativa calma nell’offensiva 
poliziesca. E’ come cavalcare una tigre: se osi scendere la tigre ti divora. 
Per quanto tempo andrà avanti questa situazione è difficile dirlo. Gli arroccati 
ufficiali di polizia, sicuramente, sono alquanto riluttanti a cambiare la 
politica nei confronti dei Naxaliti. La posta in gioco è troppo alta per essere 
liquidata facilmente. Un’atmosfera costruttiva vorrebbe dire restrizioni alla 
loro possibilità di entrare in territorio Naxalita, la fine effettiva della loro 
secolare pratica di estorsioni ai danni del popolo in nome dei legami coi Naxals, 
coi commercianti, con gli imprenditori e altri; lo scioglimento delle bande 
armate private dei primi Naxaliti coinvolti in affari terrieri ed 
espropriazioni; una netta riduzione delle proteste nei confronti della polizia 
da parte dei contadini; la fine della promozione di ufficiali di polizia 
coinvolti nell’uccisione di leaders dell’opposizione attraverso imboscate e 
agenti infiltrati; e così via. 
La polizia crudele, che ha governato lo Stato di Andhra Pradesh come il suo 
feudo durante i nove anni di regno di Chandrababu Naidu, è stata sostenuta dalla 
più alta carica dello Stato, la signorina della Banca Mondiale e degli 
imperialisti, Naidu. Proprio come un Bush, con uno stupefacente assortimento di 
armi di distruzione di massa a sua disposizione, non pensa ad altro che ad 
affidarsi al suo armamento di acciaio e metallo per incrinare l’ardore di tutti 
coloro che sfidano il suo diktat imperialista; così facendo la mentalità 
fascista di questi capi di polizia non ci dava nessun altra possibile soluzione.
Ogni ufficiale di polizia ha letteralmente coniato denaro in nome della 
soppressione della “minaccia Naxalita” e non si fatica a credere che questa 
parte della polizia abbia giurato di non voler vedere l’”orribile”scena dei 
Naxaliti che firmano accordi con il governo e portano avanti un armistizio 
temporaneo. Infatti il governo ha tentennato per più di un mese prima di 
dichiarare il cessate-il-fuoco. 
Solo grazie alla crescente pressione delle varie organizzazioni democratiche e 
all’insistenza del CPI(ML)[PW] e di altre organizzazioni Naxalite si è giunti il 
16 Giugno all’annuncio della “cessazione dell’ostilità armata” per tre mesi.
Potrà il governo raggiungere un obiettivo così apparentemente impossibile? 
Riuscirà a soddisfare allo stesso tempo sia gli ufficiali di polizia sia i 
Naxaliti? 
Per raggiungere questo scopo il nuovo governo ha messo a punto un piano: 
preparare una facciata che sia accettata dal popolo, una facciata democratica 
che molto pochi oseranno contestare e creare così una situazione in cui la 
leadership del CPI(ML)[PW] sarà obbligata a sedersi al tavolo del negoziato nei 
termini imposti dal governo. E il governo è stato in grado di battere gli 
intellettuali democratici del Concerned Citizens Committee (CCC). Mai fino a 
quando il governo dell’YSR è salito al potere il CCC è stato preso in 
considerazione ed è stato messo in primo piano per porre il punto di vista del 
governo in sintonia con il rasserenante tocco democratico. 
Le condizioni del cessate-il-fuoco a cui molti si sarebbero opposti se fossero 
uscite direttamente dal governo, hanno acquistato una certa legittimità e 
rispettabilità uscendo dalla bocca degli intellettuali che hanno una certa 
reputazione e credibilità all’interno della società. I Naxaliti dovrebbero 
essere confinati nella foresta o venire disarmati nei villaggi per portare 
avanti la loro propaganda; non dovrebbero reclutare quadri o aumentare la loro 
potenza di fuoco, non dovrebbero rafforzarsi in nessun modo usando il periodo di 
tregua da parte della repressione; non dovrebbero citare burocrati governativi 
di fronte al popolo e interrogarli; non dovrebbero neanche attaccare gli 
informatori della polizia, né parlare di ucciderli. 
Gli autori di queste condizioni potrebbero essere Aravinda Rao o Purnachandar 
Rao, ma hanno raggiunto una certa rispettabilità attraverso l’approvazione data 
dai democratici del CCC. Il sostegno entusiasta esibito da questi intellettuali 
ha dato grande sollievo al nuovo governo che ora può porre le proprie condizioni 
e farle apparire ragionevoli. Incoraggiata dal sostegno morale dei nuovi apologi 
delle politiche di governo nei confronti dei Naxaliti, la polizia ha accelerato 
la sua campagna contro i Naxaliti. “7000 nuove reclute nell’organizzazione PW”, 
dichiara un rapporto di polizia. “Larga scala di estorsioni dei quadri del PW”dichiara 
un altro rapporto. “Naxaliti ammassano armi” in un altro ancora. La polizia 
continua a gettare in pasto ai media questo tipo di storie in modo subdolo. 
La ragione di queste storie è chiara:stringere il cappio attorno al CPI(ML)[PW] 
e far tornare l’età dell’oro di Chandrababu. La direzione complessiva del 
governo è districarsi dall’attuale situazione in modo da non screditarsi agli 
occhi del popolo.
I media sono pieni di articoli che dicono che il vostro partito sta 
utilizzando l’attuale pausa repressiva per aumentare il reclutamento, la base di 
massa, la potenza di fuoco ecc. Tutto questo non metterà a repentaglio i 
Trattati?
In alcuni ambienti c’è un pensiero ottuso: che gli accordi fra i Naxaliti e 
il governo renderanno più forti i primi, e che loro useranno ogni tregua per 
aumentare la loro potenza di fuoco, i quadri e i soldi; che saranno messi meglio 
alla fine quando gli accordi saranno interrotti, come si pensa accadrà, a causa 
dell’inevitabile conflitto di classe fra le due parti contendenti. 
Da qui argomentano che il governo deve concedere poco al CPI(ML)[PW] “a 
sufficienza” per portarlo al tavolo delle negoziazioni, così da non dar loro la 
possibilità di un “immeritato vantaggio”.
Questa logica poliziesca vuole solo terminare il dramma il più presto possibile 
così da potere portare avanti la sua offensiva attraverso omicidi e torture, 
calpestando i diritti umani e le libertà civili, e portando le masse in uno 
stato perpetuo di paura e insicurezza attraverso indicibili brutalità. I 
cervelli della polizia non possono pensare ad altro che all’uso della forza 
bruta per soffocare la resistenza popolare e i dissidenti.
Così il governo del Congresso e il TRS sta seguendo una politica di doppio 
colloquio. Cerca di mantenere le proprie promesse elettorali, provando 
contemporaneamente ad adottare un approccio repressivo nella pratica. Le 
condizioni che impediscono qualsiasi azione al CPI(ML)[PW], significano solo che 
il CPI(ML)[PW] deve coscientemente indebolirsi, porsi alla mercé delle bande 
armate sostenute dalla polizia o in altre parole non intraprendere nessuna 
propaganda politica. 
E’ divertente vedere i governanti del Congresso ballare sulla musica degli 
ufficiali di polizia. Un partito rivoluzionario smetterà di reclutare e 
desisterà dal rafforzarsi solo per far piacere al governo e per ottenere una 
tregua? Come può un tale approccio poliziesco al problema aiutare a costruire 
una reciproca fiducia e assicurare la pace?
In alcuni ambienti si ha la sensazione che il vostro partito indugi in 
un’eccessiva violenza, che troviate soluzioni violente a ogni problema. E ogni 
governo fino ad oggi ha affermato che è l’ “insensata” violenza Naxal ad averli 
forzati all’uso di mezzi di repressione violenta…
Ogni tentativo di paragonare la violenza della classe dirigente per 
perpetrare il loro sfruttamento a quella delle masse oppresse per la difesa dei 
loro diritti significa essere nelle mani degli sfruttatori e sostenere lo stato 
di cose presenti. 
Chiunque aspiri a ridurre il livello di violenza nella società deve apprezzare e 
sostenere i diritti delle masse oppresse di difendersi dai violenti attacchi 
della classe dirigente al diritto alla vita, al diritto ai mezzi di sussistenza 
e al diritto di condurre un’esistenza onorevole nella società. Nessun sermone 
sulla fine di tutta la violenza in modo astratto è di qualche aiuto senza la 
differenza qualitativa tra la violenza della classe dirigente e la legittima 
risposta delle masse oppresse guidate dal partito rivoluzionario. 
E’ solo tenendo la prima forma di violenza al guinzaglio che il livello generale 
nel complesso può essere ridotto. [...] Da qui la pressione effettuata sul 
governo da varie organizzazioni democratiche e da intellettuali per fermare ogni 
forma di violenza sul movimento rivoluzionario e su vari settori della società 
che stanno portando avanti lotte sulle loro richieste. 
La violenza organizzata dai partiti della classe dirigente, l'efferata violenza 
istituzionalizzata nella nostra società semifeudale sotto il giogo 
dell’imperialismo-la violenza di casta con il suo abominevole diavolo dell’intoccabilità 
e l’inumana discriminazione di casta, il degradante trattamento e l’umiliazione 
delle donne e l’indescrivibile violenza perpetrata su di loro dalla società 
patriarcale; i massacri, i pogroms e gli attacchi contro le minoranze religiose 
dei mussulmani, dei Sikh e dei cristiani da parte dei fascisti delle bande 
Hindutva; la violenza etnica endemica istigata da settori di classe dirigente e 
dagli imperialisti; la violenza dei grandi proprietari terrieri, l’aristocrazia 
rurale, imprenditori senza scrupoli e usurai, e la brutale violenza di Stato che 
si esprime attraverso omicidi, torture, arresti ecc; e varie forme di violenza 
della classe dirigente devono essere distinte dalla giusta e legittima violenza 
degli oppressi e dalla violenza rivoluzionaria del CPI(ML)[PW]. 
Cosa significa realizzare i Trattati? 
Porteranno a qualche risultato positivo?
Non abbiamo illusioni che qualcosa di positivo emergerà dagli accordi e 
che qualcuno dei problemi di base del popolo sarà risolto. Stiamo andando agli 
accordi per assicurare un’atmosfera relativamente democratica anche se per poco. 
Il nostro scopo è triplo: primo garantire uno spazio democratico per il popolo 
oppresso in modo che possa godere dei suoi diritti democratici e per costruire 
un movimento democratico; secondo ridurre il livello di violenza nella società 
per evitare obiettivi civili che sono diventati una norma per la polizia di 
Stato; e terzo valorizzare su varie richieste del popolo e anche tentare una 
soluzione democratica ad alcuni problemi tramite la discussione 
Tutto questo farà arretrare la lotta armata?
Il nostro scopo immediato è conquistare il potere statale attraverso la 
lotta armata intraprendendo una guerra di popolo basata sul 
Marxismo-Leninismo-Maoismo. Il nostro scopo ultimo è la realizzazione del 
comunismo. Questo scopo non è negoziabile. 
Gli accordi non hanno niente a che vedere con questo nostro scopo. Quindi non 
c’è nessun arretramento della lotta armata. Ma allo stesso tempo vogliamo 
assicurare la pace fino a quando la classe dirigente non intraprenderà una 
violenta repressione del movimento democratico e rivoluzionario. 
Non crediamo nella violenza in sè. [...]. 
Abbiamo dichiarato che sospenderemo la nostra attività armata fin tanto che lo 
Stato sospenderà la sua repressione del movimento rivoluzionario. Questo include 
la violenza dello Stato e la violenza sponsorizzata dallo Stato delle bande dei 
vigilantes. La cessazione delle ostilità armate è stata dichiarata da entrambe 
le parti per un periodo di tre mesi.
Per quanto tempo l’attuale stato di cessazione 
delle attività armate continuerà?
Dipende tutto dal comportamento del governo. Se il governo non ostacolerà 
le attività democratiche perché dovremmo riprendere azioni armate? Se tutto va 
bene e il governo non creerà problemi allo svolgersi dei movimenti democratici 
del popolo e al nostro partito che è alla testa del movimento di popolo, se non 
riprende politiche repressive e rispetta le condizioni del cessate-il-fuoco, non 
abbiamo nessun problema ad estendere il periodo di cessate-il-fuoco 
nell’interesse del popolo. 
Ma la nostra esperienza dimostra che la classe dirigente non tollera le 
mobilitazioni politiche delle masse in senso militante. Vogliamo anche chiarire 
che il popolo non si autoconfinerà in metodi legali di lotta. Sconfiggeranno le 
leggi ingiuste e le restrizioni e porteranno avanti tutte le forme di lotta per 
raggiungere i loro scopi. 
Per esempio, se ci sarà un ostacolo all’organizzazione di un meeting o di una 
manifestazione, il popolo lo sconfiggerà. Se ci sarà un ostacolo a uno sciopero, 
il popolo lo sconfiggerà. Il popolo confischerà la terra ai latifondisti, le 
terre inaam e banjar, e così via contro i ricatti della polizia. Se ci sarà 
l’uso della forza bruta da parte dello Stato il popolo sarà costretto a reagire 
usando tutti i mezzi a sua disposizione. Il nostro Partito sarà con il popolo.
Per riassumere non saremo i primi a violare i termini e le condizioni del 
cessate-il-fuoco. Ma se il governo li violerà dovremo combattere intensificando 
la guerra di popolo.
(*) In italiano è comparso un documento del 
CPI(ML)[PW] sulla situazione mondiale e contro l’espansionismo imperialista 
indiano: “Il mondo, un calderone bollente. Il documento è stato pubblicato sul 
Bollettino di Informazione Antimperialista, n.30, giugno-agosto 2004