SENZA CENSURA N.17

LUGLIO 2005

 

Di nuovo in lotta!
Riprendono le lotte degli autoferrotranvieri contro gli attacchi alle conquiste dei lavoratori

Nel mese di maggio per ben due volte i lavoratori del trasporto pubblico locale sono scesi in sciopero (con alta adesione) contro la prevista riduzione del trattamento di malattia e infortunio. Le associazioni datoriali ASSTRA e ANAV, con riferimento al provvedimento legislativo contenuto nella legge finanziaria per il 2005 che trasferisce alle aziende il pagamento di una parte dell’attuale trattamento di malattia del settore, hanno dato disdetta e revoca della disciplina che equipara il trattamento malattia al 100% della retribuzione normalmente percepita in attività lavorativa. Si tratta di un ulteriore attacco alle conquiste dei lavoratori ed un modo per rinegoziare le norme contrattuali, in pratica per introdurre ulteriori forme di flessibilità.
Gli autoferrotranvieri hanno dimostrato nella lotta come far pesare le loro ragioni e nella previsione dell’introduzione dei nuovi trattamenti economici, a partire dal 1 luglio a livello nazionale (a Milano dal 1 agosto), diventa importante il sostegno ad ogni momento di protesta che si svilupperà. Forme di solidarietà e di ricerca di unità diventano sempre più necessarie di fronte ad un attacco complessivo alle condizioni dei lavoratori subordinati. Con l’introduzione delle nuove norme in materia di contratti espresse dalla legge 30 e seguenti vanno a decadere e non vengono più riconosciute - per diverse forme di contratti atipici - le anche minime garanzie come la maternità, la malattia, gli infortuni.
Non possiamo pensare che questa situazione riguardi solo delle figure marginali del mercato del lavoro ma anzi ogni attacco mosso ad una specifica categoria diventa arma per il padronato per colpire ad un livello superiore tutti i lavoratori. Leggiamo in questo un legame con l’attuale vertenza nei trasporti: se non si riprende a concepirsi come classe trovando forme unificanti di lotta e resistenza diventa inevitabile che le scarse tutele tipiche dei contratti precari finiscano con l’estendersi anche a quelle figure come gli autoferrotranvieri un tempo maggiormente garantite. Se vincono da una parte diventa una sconfitta per tutti.

Volantino per lo sciopero del 31 maggio del sindacalismo di base:

TRATTAMENTO DI MALATTIA AUTOFERROTRANVIERI

Il pagamento con un emendamento al decreto n.16 (ambientale) ha modificato il comma 148 art.1 della legge finanziaria, eliminando l’obbligatorietà da parte datoriale di erogare gli eventuali “trattamenti di favore” rimettendo la negoziazione tra le parti sociali (l’emendamento è stato presentato da parlamentari della maggioranza e dell’opposizione, sic!).

ASSTRA e ANAV ringraziano per questo risultato: “esemplare che indica la volontà di tutti gli schieramenti politici di normalizzare il settore del trasporto pubblico locale” ed insistono con la bugia che : “un Autoferrotranviere a casa guadagna molto di più di un autoferrotranviere al lavoro” e affermano:”non ci sottrarremo alla responsabilità di cui ha investito il parlamento... ...proprio per questo, al fine di consentire un clima sereno alla riunione col sindacato (confederale) confermiamo che le aziende continueranno a pagare, di tasca propria, gli attuali trattamenti fino a fine maggio”.

QUINDI LA SITUAZIONE SUL TRATTAMENTO DI MALATTIA CHE OGGI I LAVORATORI HANNO DI FRONTE E’ LA SEGUENTE: le aziende affermano che non sottraendosi “alla responsabilità di cui li ha investiti il parlamento”, nonostante la modifica legislativa (bontà loro) “sono disponibili ad integrare i trattamenti dell’INPS secondo condizioni eque e compatibili con la condizione del settore”.
La disponibilità delle aziende si esplicita con le seguenti idee guida:
- il primo loro obiettivo è fare guerra al (presunto) assenteismo della categoria;
- il costo per la malattia che sono disposte a sostenere è pari a quanto hanno speso nel 2004;
- la copertura equa come la intendono loro è la rimozione delle anomalie per cui chi sta a casa prende di più di chi lavora e copertura dei primi tre giorni di malattia al 100% e sopra del 50%. Vista la loro dichiarazione di guerra “all’assenteismo” è evidente che la copertura del trattamento di malattia la intendono molto più vicina al 50%;
- ritengono che questo costo debba essere recuperato in parte con aumenti di produttività aziendale e comunque puntando sull’autofinanziamento;
- comunque, visto che le aziende potranno (a loro dire) contribuire solo in parte a questi costi, ritengono che la parte preponderante della copertura deve quindi essere chiesta al governo.

Il sindacalismo di base ritiene pertanto che:
1) occorre lottare contro questa posizione delle aziende
2) dire che non si tratta di fronte ad atti unilaterali (come fanno i confederali) non indica ai lavoratori i veri nodi del contendere (su esposti). In quanto oggi, dopo l’atto legislativo del parlamento, che il sindacalismo di base ha tentato d’impedire proprio con lo sciopero del 9 marzo, ci piaccia o no le aziende sono nella situazione di non essere più obbligate a retribuire il dovuto ai lavoratori, ma al massimo di concedere un una tantum che i lavoratori dovrebbero comunque autofinanziarsi.

OCCORRE BATTERSI PERCHE’:
- il trattamento di malattia sia pagato al 100%;
- il rinnovo del secondo biennio economico o l’aumento di produttività non diventino merce di scambio per ottenere l’erogazione del trattamento di malattia;
- non succeda che le risorse vengano ancora una volta trovate con ennesimi aumenti dell’accise sulla benzina;
- si risolvano finalmente questioni quali malattie professionali, inidonei, lavoratori usuranti.
Per questo crediamo che la categoria debba lottare compatta e che la risposta a questo ignobile ricatto non possa essere che la più alta possibile, ma siamo altrettanto convinti che occorra chiarezza sugli obiettivi: il sindacalismo di base ritiene che occorra la massima limpidezza e chiarezza su cosa e su come portare avanti la mobilitazione. Quindi, ogni eventuale confronto con le controparti datoriali deve avvenire su mandato preciso e vincolante dei lavoratori: LA SALUTE NON SI SVENDE SOTTO IL 100%.

QUALORA LE AZIENDE INTENDANO INSISTERE CON I LORO OBIETTIVI, VIENE CONFERMATO LO SCIOPERO DI 24 ORE PER IL 31 MAGGIO 2005, CHE AUSPICHIAMO ESSERE LO SCIOPERO DI TUTTI GLI AUTOFERROTRANVIERI.

Maggio 2005
COORDINAMENTO NAZIONALE SINDACATI DI BASE, SULT TPL, SINCOBAS, RdB-FLTU-CUB, SLAI-COBAS, CONF.NE COBAS SETTORE AUTOFERROTRANVIERI



http://www.senzacensura.org/