SENZA CENSURA N.20

luglio 2006

 

Manifestazione nazionale contro le esercitazioni militari a Decimomannu
 

Ancora una volta la Sardegna è stata scelta come sede di esercitazioni militari per addestrare i militari di paesi diversi e impiegare nuove tecnologie di guerra; la prima di un ciclo che durerà sei mesi è già in corso: dall’8 al 24 maggio si svolgono nella nostra isola due operazioni congiunte: l’Aeronautica Militare organizza la sua esercitazione annuale più importante, la “Spring Flag 2006”, a cui partecipano anche l’Esercito Italiano, la Marina Militare, nonché forze Nato, francesi, inglesi, olandesi, belga e israeliane; mentre l’E.A.G (European Air Group, composto da Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Italia e Spagna) svolge l’operazione “Volcanex 06”. Tra Alghero e Decimomannu vengono simulate attività COMAO (Operazioni aeree complesse) e C-SAR (Ricerca e soccorso in zona ostile), che fanno parte della cosiddetta “Peace Support Operation “. Tra i mezzi utilizzati ci sono aerei ed elicotteri da guerra, contraeree, supporti per la guerra elettronica e per il rifornimento in volo; vengono impiegate sostanze tossiche come l’amianto (proibito da leggi italiane e europee) e la torina.
Nell’attuale contesto internazionale le esercitazioni sono indispensabili a mantenere la guerra all’ordine del giorno, con l’impiego di risorse umane ed economiche che questo comporta (basti pensare che la sola Italia ha 8.514 militari impegnati in 28 missioni in 19 Paesi più 3 aree geografiche); per questo motivo riteniamo che dire no a queste esercitazioni significa anche dire no a questa guerra permanente, no a questi attacchi e occupazioni militari che distruggono paesi e decimano le popolazioni che la subiscono, no all’invio di giovani donne ed uomini fra le braccia della morte.
Da più di mezzo secolo la Sardegna si accolla il peso di ospitare questo tipo di esercitazioni, che sono utili al bilancio dello stato italiano ma distruggono ampie porzioni di terra e di mare sardi, impediscono lo sviluppo di tutta una serie di attività produttive e causano deformazioni e tremende malattie che provocano atroci sofferenze e morte; lo stato italiano e la classe politica sarda, asservita ad interessi esterni al popolo sardo, sono coscientemente responsabili. In questa situazione i diritti alla vita e al lavoro dei cittadini sono totalmente calpestati; la democrazia è un concetto che scompare, e con esso ogni possibilità di autodeterminazione del popolo sardo. Di basi militari si è parlato spesso ultimamente, anche per i discorsi pubblici di alcuni uomini politici che chiedono lo smantellamento; partecipare alla manifestazione darebbe loro l’occasione di dimostrare che le loro non sono solo parole ma si impegnano realmente in questo senso.
Dire No! a queste esercitazioni, dire NO! all’occupazione del nostro territorio da parte di basi militari su cui nessuno ci ha MAI interpellato significa AFFERMARE il nostro diritto a rivendicare l’autodeterminazione del nostro destino, l’autodeterminazione dell’utilizzo e della salvaguardia del nostro territorio e delle sue risorse!
Per questi motivi chiamiamo tutto il popolo sardo, giovani e vecchi, lavoratori, studenti e disoccupati, cassaintegrati e pensionati, a partecipare alla manifestazione contro le esercitazioni militari.

COMITATO SARDO CONTRO LE ESERCITAZIONI MILITARI

 

ADESIONI: A Foras - Atòbiu casteddayu contras - s’ocupadura militari - Sardigna Ruja - A Manca Pro S’Indipendentzia - Sardigna Natzione Indipendentzia - PRC Oristano - GC Oristano - Comitato Sardo Gettiamo le Basi - Associazione Amicizia Sardegna Palestina - Circolo Bandiera Rossa - Rivista telematica Liberamenti - Comitato di Decimo - Circolo del PRC Gramsci – Cagliari - Progetto comunista Sardegna - Cagliari Social Forum - Carovana sarda della pace - LA NOSTRA LOTTA - Shardhack - Tzirculu Comunista Natzionalitariu - “28 de Abrili” - UDU di Cagliari - Verdi - Legambiente - Cobas scuola

 



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