SENZA CENSURA N.21

novembre 2006

 

Revocato il licenziamento di Dante De Angelis

 

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA

La revoca del licenziamento di Dante De Angelis è il primo grande risultato della mobilitazione dal basso messa in campo dai ferrovieri, dai delegati RSU, RLS e dalle organizzazioni di base, come il SULT e la CUB Trasporti.
Il risultato è frutto di una transazione sul piano legale e non di una trattativa sindacale, che avrebbe voluto barattare la revoca dei licenziamenti in cambio dell’agente solo alla guida dei treni. Per fugare ogni possibile speculazione, vogliamo ribadire che la revoca di questo licenziamento è avvenuta perché era un provvedimento ingiusto e l’azione della Società è stata giudica da diverse istanze giuridiche, mediche e politiche come un’azione illegittima e coercitiva, è avvenuta perché il caso era diventato politico e di grande rilievo nazionale.
Oggi, la nostra è una felicità vera, motivata dalla volontà di non mollare e dalla consapevolezza che la forza della ragione, prima o poi, ha sempre il sopravvento.
Le nostre speranze sono rinate a Bologna nell’assemblea spontanea di ferrovieri del 12 gennaio 2005, a seguito del disastro di Crevalcore; fu proprio quell’assemblea a rilanciare l’idea nuova di sindacato dal basso e auto-organizzato, l’idea del “Coordinamento 12 gennaio” che altro non è che l’essenza stessa dell’essere sindacato. Sono le assemblea dei lavoratori e dei loro delegati a riprendere l’iniziativa, i maniera diretta, con la partecipazione alle decisioni e alla gestione della vertenza. Nulla di nuovo, in verità, ma riaffermare questo diritto da parte dei lavoratori non è un fatto scontato e ha mandato in fibrillazione tutti i sindacati che si sono sentiti minacciati nella gestione della loro “fettina di potere”. In effetti, tornare al sindacato di base è una cosa aberrante per coloro che sono ormai abituati al teatrino della politica sindacale fatto di finte trattative e finte vertenze, dove anche gli scioperi vengono dichiarati, sospesi e revocati senza che i ferrovieri ne siano informati o minimante coinvolti.
In questo ultimo anno abbiamo lottato, abbiamo posto il problema della sicurezza, delle tecnologie illegali, del precariato, delle prospettive per un trasporto pubblico e sociale, ma soprattutto abbiamo posto il problemi dei licenziamenti. Atti gravemente lesivi della dignità dei lavoratori che la nostra mobilitazione ha saputo far diventate un caso sociale e politico a cui era inevitabile arrivare ad una soluzione.
Grazie quindi ai delegati RSU di Roma S.L. per la caparbietà dimostrata, ai sindacati di base che hanno saputo sostenere le ragioni dei ferrovieri al di sopra dell’appartenenza, ai ferrovieri che hanno tenuto alta la testa per riaffermare i diritti del lavoro. Solo un piccolo rammarico per quei segretari generali del sindacato che difficilmente potranno festeggiare questo risultato, avendo considerato il licenziamento di Dante come un fatto personale, per non compromettere il loro “sistema” di relazioni con l’impresa (sic!).
Grazie, invece, a tutti voi! Ma il “lavoro” non è ancora finito; restano gli altri ferrovieri licenziati di “report” e restano le prospettive delle ferrovie nel nostro Paese.
Per questa ragione vi invitiamo tutti a restare mobilitati e ad organizzare il radicamento del “Coordinamento 12 gennaio” e dei sindacati di base in tutti gli impianti, perché solo la democrazia, la partecipazione e l’unità dal basso possono ripristinare un rapporto di forze favorevoli ai lavoratori. Di questo e di altro ancora discuteremo il 10 novembre a Roma, Sala del Sacro Cuore, nei pressi della stazione di Roma Termini. PARTECIPATE!!!

“Coordinamento 12 gennaio”
Bologna 20 ottobre 2006



http://www.senzacensura.org/