SENZA CENSURA N.26
luglio 2008
per bagna
Il 30 marzo 2008 si è spento Matteo Bagnaresi, giovane compagno di Parma. La
Redazione lo saluta e lo ricorda pubblicando di seguito i comunicati dei suoi
compagni.
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Per Matteo
Le parole non bastano per ricordarlo, splendida persona, splendido compagno e
sincero antifascista. Preferiamo, nel dolore, ricordarlo in mezzo a noi, nei
cortei, nella musica, nel sorriso che chiunque l’abbia conosciuto non scorderà
mai. Le tue lotte, Bagna, sono le nostre lotte, il tuo pensiero verso gli
sfruttati di questa società continuerà ad essere la benzina del nostro fuoco di
ribellione, come te non accettiamo la menzogna e la sopraffazione del potere e
dei potenti, e, con te, per te, e per tutti noi continueremo ancora a lottare
per un ideale che non avrà mai fine.
I compagni e le compagne di Parma
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Ciao Bagna
Matteo, “Il Bagna”, era un ultras, membro dei Boys Parma 1977. Era un giovane di
27 anni, con una famiglia, un lavoro e tante passioni. Tra queste c’era il Parma
Calcio. Seguiva la squadra in casa e in trasferta e partecipava attivamente al
tifo.
Oggi pomeriggio Il Bagna è morto. Si è spento in un autogrill, tra gli sguardi
sgomenti dei suoi fratelli. Non rivedremo più il suo sorriso timido; non
sentiremo più la sua voce amichevole e sanguigna. Qualcosa di caro, a cui
eravamo abituati, c’è stato repentinamente sottratto. E adesso ne sentiamo la
feroce mancanza.
E’ il momento delle lacrime e del dolore. Per la sua famiglia, per i suoi amici,
per i suoi cari. Ed è il momento del rispetto e del silenzio, per chi ha un
cuore e una coscienza. Ma alcuni non si fermano neppure davanti alla morte.
Stravolgono i fatti, e una giovane vita spezzata, grazie a mille menzogne,
diventa il mezzo per supportare teorie, fare audience, inventare scoop. Un’opera
di disinformazione che arriva al più becero sciacallaggio.
S’è parlato di catene, spranghe e bastoni. Ma né noi né gli juventini eravamo
armati. S’è parlato di scontri e di tafferugli, ma le due fazioni non si sono
date battaglia. S’è parlato ancora di tifo violento e di voler sospendere le
trasferte dei tifosi, ma Il Bagna non è stato ucciso da altri ultras, è morto
sotto le ruote di un pullman.
Un altro fatto di sangue, ma l’ultras non è il carnefice. E’ la vittima.
Si rispetti la verità, si rispetti la memoria di un ragazzo che non c’è più, si
rispetti il dolore di chi a Matteo ha voluto bene.
Boys Parma 1977