SENZA CENSURA N.27
novembre 2008
Più carceri per più prigionieri
Sullo stato di avanzamento del programma di edilizia penitenziaria
Da almeno una
decina di anni si assiste ad un aumento costante della popolazione detenuta in
Italia (30 mila nel 1980, 31 mila nel 1990, 53 mila nel 2000). La situazione
registrata prima del provvedimento di indulto del luglio 2006 era di circa 63
mila persone detenute che, dopo le scarcerazioni post indulto, sono diventate
poco più di 39 mila per poi ritornare ad attestarsi intorno ai 49 mila
all’inizio del 2008 e circa 55 mila a luglio.
L’aumento medio dei detenuti nelle carceri italiane è stato, prima del luglio
2006, di circa 2 mila reclusi in più ogni anno, dati dalla differenza fra i
nuovi ingressi annuali, circa 90 mila, e le scarcerazioni, circa 88 mila. A
distanza di un anno e mezzo dall’indulto, si registra un’aumento di 16 mila
detenuti vale a dire una media di quasi 700 persone detenute in più ogni mese.
Questi dati rendono evidente che il problema del sovraffollamento carcerario è
soltanto una conseguenza dell’aumento progressivo dei detenuti nelle carceri e,
dunque, della produzione legislativa marcatamente repressiva dell’ultimo
decennio e in particolare la Bossi-Fini che sanziona con il carcere la
permanenza in Italia per gli stranieri colpiti da provvedimento di espulsione,
la legge Fini-Giovanardi sulle droghe e la ex Cirielli che aumenta le pene per
la recidiva senza contare le conseguenze degli svariati “pacchetti sicurezza”
partoriti dalla “guerra al terrorismo”.
Delle soluzioni ventilate, sia a destra che a sinistra, per far fronte al
sovraffollamento delle carceri – depenalizzazione, braccialetto elettronico,
espulsioni di una parte degli stranieri detenuti – è soltanto quella
dell’edilizia penitenziaria la scelta che più viene perseguita in concreto. Un
riscontro di ciò lo possiamo cogliere nei primi risultati di quel vasto piano di
ampliamento delle carceri varato nel 2001 dall’allora ministro di giustizia
Piero Fassino e proseguito fino ad oggi, passando anche per l’indulto che se non
ha affatto risolto, come millantava di fare, il problema del sovraffollamento
carcerario, ha senz’altro reso possibile l’esecuzione di svariati lavori di
ristrutturazione ed ampliamento in numerose carceri del paese.
Molti dei dati e delle citazioni che seguono sono stati estratti dalla relazione
del Ministero sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2007 redatta dal
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP).
Sono stati completati nel corso dell’anno 2007 i
primi lavori di ristrutturazione ed ampliamento in alcune carceri italiane che
hanno portato al “recupero” di 426 posti “corrispondenti – per il possibile
aumento del 50% degli stessi – ad una capienza tollerabile di 639 posti”. A
questi vanno aggiunti altri 187 posti, espandibili sempre del 50%, non ancora
riaperti ma immediatamente disponibili.
Di questi complessivi 613 posti ben 204, circa il 33%, sono destinati al regime
previsto dall’art. 41 bis.
Nel 2008 il DAP stima che potranno essere recuperati altri 1.980 posti ed altri
6.570 (4.380 aumentati del 50%) nell’arco del triennio 2008-2011.
“Dopo tale triennio il programma permetterà di realizzare altri 2.579 nuovi
posti, pari ad un ulteriore aumento di capienza tollerabile di 3.870 posti.
L’aumento totale previsto risulta pari, pertanto, a 7.385 nuovi posti detentivi,
tutti già finanziati e conformi alle prescrizioni regolamentari ed è tale da
determinare un incremento complessivo della capienza tollerabile di oltre 11.000
posti”.
Già quanto detto finora ci fa comprendere che il piano di edilizia penitenziaria
non serve affatto a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario che,
anzi, viene assunto fin da subito quale fattore strutturale e quindi permanente
nei costanti riferimenti all’”espansione del 50%” e alla effettiva capienza
“tollerabile”.
C’è inoltre da tener presente che, specialmente nell’ultimo decennio, a partire
dal 1998 (1), si è approfondito il modello detentivo centrato sulla
differenziazione del trattamento carcerario fondata su criteri sempre più
discrezionali ossia vincolati alla “pericolosità sociale” del detenuto desunta
non soltanto dal reato contestato ma anche dalla condotta e dai comportamenti
del prigioniero.
Sono stati così approntati e consolidati, al fianco dei regimi speciali di
“carcere duro” applicati con l’art. 41 bis e 14 bis (sorveglianza particolare),
i circuiti di alta sorveglianza definiti di Alta Sicurezza (AS) e di Elevato
Indice di Vigilanza (EIV). In particolare quest’ultimo, anello intermedio fra il
41 bis e l’Alta Sicurezza, si dimostra essere uno strumento ben più flessibile e
generalizzabile del 41 bis. I detenuti assegnati a tale circuito, con
provvedimento del Ministero e “rivedibile” solo da esso, non possono conoscere
le ragioni di tale classificazione, ovvero della loro presunta “pericolosità”,
poiché tale provvedimento rientra nella categoria dei “documenti inaccesibili
per motivi attinenti all’ordine e alla sicurezza pubblica” (2) e pertanto non
svelabili mediante procedura di accesso agli atti amministrativi.
Inoltre, benché formalmente in tale circuito non vi siano restrizioni speciali,
nella realtà le condizioni di detenzione sono molto simili a quelle applicate
con il 41 bis, fatta eccezione per il colloquio con i vetri divisori ed il
processo in videoconferenza. Ai detenuti in EIV è sostanzialmente interdetto
l’accesso alla fruizione dei benefici penitenziari, finanche al minore di essi,
ovvero il permesso premio. Inoltre vi è un largo uso dell’isolamento, la
socialità e la comunicazione con l’esterno sono, nei fatti, molto ridotte. Gli
unici “movimenti” previsti per questi detenuti sono quelli per “motivi di
giustizia”, “a carattere sanitario”, “fruizione di permesso di necessità”.
“Alta Sicurezza (AS), Elevato Indice di Vigilanza (EIV) e Sorveglianza
Particolare (SP) […] dati alla mano sono 15 mila i detenuti (nel 2000 erano solo
mille) sottoposti a questi trattamenti, stabiliti direttamente dal DAP, che
variano nella durezza da carcere a carcere” (3).
Delle nuove sezioni previste dal piano di edilizia penitenziaria non è chiaro
quante saranno adibite a questi circuiti speciali. Certamente si andranno ad
aggiungere a quelle già esistenti le sezioni di AS nelle CC di Asti, Saluzzo, S.
Maria Capua Vetere e la sezione femminile del carcere di Bologna convertita in
sezione AS.
Peraltro si segnala che una recente circolare ministeriale (4) rende ancora più
ampio il novero dei detenuti che possono essere inseriti nel circuito
penitenziario di AS, per il solo fatto di essere imputati o condannati, per
reati ricompresi nell’art. 4 bis dell’ordinamento penitenziario, come ad
esempio, la rapina aggravata, reato spesso contestato ai soggetti
tossicodipendenti attribuendo maggiore potere decisionale alla direzione
generale dei detenuti e del trattamento presso il DAP.
All’inizio del 2007, il 4° piano della 4a sezione della CC di Voghera è stato
destinato a circuito di EIV. Inoltre sono state rese operative le sezioni ad EIV
del carcere di Benevento (ex sezione femminile), di Siano (Catanzaro), 4° piano,
padiglione E, di Padova (7a sezione, lato A, 25 posti in cella singola) ed è
stata disposta l’attivazione della sezione ad EIV nella CC di Viterbo (4° piano,
padiglione D2, 25 posti).
Occorre aggiungere che molti detenuti classificati in EIV sono reclusi in celle
o sezioni di isolamento ricavate per l’occasione in sezioni comuni,
psichiatriche o nell’infermeria con tutte le restrizioni e vessazioni aggiuntive
che ne possono derivare.
Differenziazione in circuiti carcerari
Prima del 1992 vi era un unico circuito carcerario distinto con Casa
Circondariale per i detenuti in attesa di giudizio e Casa di Reclusione per
quelli definitivi, all’interno del quale sopravvivevano le strutture delle
sezioni ereditate dall’abrogato art. 90 o.p.
Nel 1992, con l’art. 41 bis o.p., il DAP si orienta per la differenziazione del
circuito carcerario in due livelli: Media Sicurezza (MS) e Alta Sorveglianza (AS)
con la circolare n. 3359/5809 del 21/4/93.
Il 9/7/98 il DAP, con circolare n.3479/5929 istituisce un ulteriore circuito
denominato Elevato Indice di Vigilanza (EIV).
“Oggi abbiamo quattro circuiti penitenziari: quello dell’Alta Sicurezza (AS),
quello di Elevato Indice di Vigilanza (EIV), una fascia di Media Sicurezza (MS)
e infine il circuito di Custodia Attenuata (CA) che, nato soprattutto con
riferimento ai detenuti tossicodipendenti, si sta cercando di allargare in
considerazione delle esigenze di altre categorie di detenuti” (5).
“In effetti per meglio comprendere la questione [la differenza tra circuito e
regime] occorre tracciare una distinzione tra circuito penitenziario e regime
penitenziario. Con la prima espressione ci si riferisce infatti ad una entità di
tipo logistico, dotata di determinati requisiti di sicurezza, e rappresentata da
un insieme di ambienti (istituti, ovvero sezioni di istituto) ai quali vengono
destinati particolari tipologie di detenuti. Con l’espressione regime
penitenziario si fa invece riferimento alle regole di trattamento applicate alla
vita penitenziaria. E’ ben possibile che una tipologia di detenuti venga
ascritta in un determinato circuito, senza che vi siano differenze di regime
penitenziario con altre categorie di detenuti che sono ascritti a circuiti
diversi. Così ad esempio il circuito ad Elevato Indice di Vigilanza si applica
il regime trattamentale previsto (colloqui, telefonate, invio e ricezione di
oggetti) previsto per i detenuti ad Alta sicurezza.
Va comunque riconosciuto come vi sia però la possibilità che la separazione
determinata dai circuiti – pur senza intaccare le regole generali
dell’ordinamento penitenziario – possa riverberarsi anche sulla organizzazione
della vita interna di istituto, finendo così surrettiziamente per modificare le
caratteristiche concrete della vita detentiva” (6).
Nascita del circuito EIV
Nella circolare del 1998 si lamenta la mancanza di un circuito specifico per
quei detenuti che sebbene non possano essere inseriti nel circuito di primo
livello (AS) “presentino tuttavia una pericolosità talmente spiccata da far
risultare inopportuno il loro inserimento nel circuito di secondo livello (MS)”
(7). Per questi detenuti, ovvero cosiddetti comuni giudicati pericolosi e per
quelli detenuti per “reati di terrorismo o eversione o aggravati dalla
correlativa finalità ed invero anche a detenuti appartenenti alla criminalità
organizzata con disposizioni frammentarie”, si è provveduto, in mancanza di uno
specifico circuito, alla reclusione in sezioni definite ad Elevato Indice di
Vigilanza Cautelativa (EIVC), sezioni che “spesso coincidono con le sezioni in
cui fu applicato il regime previsto dall’abrogato art. 90 dell’Ord Pen. E ne
costituiscono una continuazione storica sotto il profilo della organizzazione”.
Classificazione e declassificazione in questo circuito erano disposte
dall’Amministrazione Centrale e, in assenza di precise disposizioni, le sezioni
cosiddette EIVC sono state organizzate sulla falsariga delle sezioni di primo
livello (AS) con la differenza che la classificazione in questo livello è di
competenza del Direttore dell’istituto con provvedimento motivato (8) mentre per
i detenuti del circuito EIVC ogni determinazione relativa al passaggio in
sezioni detentive ordinarie è riservata all’ufficio Centrale Detenuti e
Trattamento. La circolare precisa che per la mancanza di disposizioni organiche
“non risultano fissati precisi criteri per la ‘declassificazione’”.
Dunque, formalmente, per impedire la commistione fra detenuti di primo livello,
detenuti pericolosi cosiddetti comuni, detenuti appartenenti a organizzazioni di
stampo mafioso e detenuti gravitanti esclusivamente nell’ambito del
“terrorismo”, viene istituito, nell’ambito dei circuiti ordinari un nuovo
circuito separato che “potrebbe definirsi circuito di istituti o sezioni di
istituto con Elevato Indice di Vigilanza (EIV) per i detenuti di particolare
pericolosità”, dove il grado di pericolosità è desumibile “dall’appartenenza
all’area della criminalità terroristica od eversiva nazionale o internazionale;
dalla natura e dal numero dei fatti commessi, dal pervicace intento di evasione,
dai fatti di violenza grave commessa in danno di altri detenuti o degli
operatori penitenziari, dai fatti di grave nocumento per l’ordine e la sicurezza
penitenziaria”.
Come per la gestione del circuito denominato EIVC la competenza relativa alla
classificazione e declassificazione nel nuovo circuito EIV è di competenza
dell’Ufficio Centrale Detenuti e Trattamento e anche per quanto riguarda tutte
le disposizioni che, fatta eccezione per le modalità di traduzione e, appunto,
per la procedura di classificazione, sono le stesse di quelle vigenti per le
sezioni AS “poiché la pericolosità dei detenuti del circuito EIV in linea di
massima è pari a quella dei detenuti del circuito AS”. Alle direzioni degli
istituti è riconosciuta la facoltà di proporre motivatamente la
declassificazione. La classificazione in EIV non pregiudica l’applicazione del
regime di sorveglianza particolare (art. 14 bis o.p.)
“In via generale può dirsi che per quanto riguarda la competenza a disporre i
movimenti per motivi di giustizia, salute e fruizione di permessi, i detenuti
EIVC mutuano le direttive impartite per i detenuti sottoposti al regime speciale
di cui all’art. 41 bis comma 2 o.p.”
Vengono individuate in apposite sezioni nelle carceri di Novara, Voghera, Trani,
Latina, Livorno, Nuoro quelle destinate ad integrare il circuito EIV.
Stato attuativo dei complessivi interventi in essere nell’anno 2007 |
|||
istituti penitenziari e reparti detentivi riaperti nell'anno 2007 per effetto della conclusione dei lavori |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC L'Aquila |
Abruzzo |
sezione 41 bis |
12 |
CR Fossano |
Piemonte |
|
141 |
CC di Brindisi |
Puglia |
|
93 |
CR Milano Opera |
Lombardia |
sezione 41 bis |
92 |
CR Spoleto |
Umbria |
sezione 41 bis |
88 |
TOTALE |
426 |
||
istituti penitenziari e reparti detentivi già completati non ancora riaperti ma immediatamente utilizzabili |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC Catanzaro |
Calabria |
Ristrutturazione Centro Diagnostico Terapeutico |
67 |
CR Civitavecchia |
Lazio |
Ristrutturazione padiglione "Cattaneo" |
48 |
CC Rebibbia |
Lazio |
Reparto G7, 41 bis |
22 |
CR Is Arenas Arbus |
Sardegna |
|
50 |
TOTALE |
187 |
||
Istituti penitenziari e reparti detentivi i cui lavori saranno ultimati a breve termine (giugno 2008) o che risultano già ultimati ma richiedono per l'apertura ulteriori adempimenti finali |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC Locri |
Calabria |
|
100 |
CC di Rimini |
Emilia Romagna |
ristrutturazione sez. detentiva |
15 |
CC di Bergamo |
Lombardia |
sez. Reclusione |
100 |
CR Milano Bollate |
Lombardia |
Nuovo padiglione |
340 |
CR Isili |
Sardegna |
|
50 |
CR Noto |
Sicilia |
|
180 |
CC Rieti |
Umbria |
Nuovo istituto |
250 |
CC Perugia Capanne |
Umbria |
Centro Clinico |
30 |
TOTALE |
1.065 |
||
Istituti penitenziari e reparti detentivi per i quali sono in corso opere di costruzione e ristrutturazione (completabili entro il dicembre 2008) |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC Napoli Poggioreale |
Campania |
Ristrutturazione padiglione Firenze |
221 |
CC Rimini |
Emilia Romagna |
Trasformazione ex caserma in sezione detentiva |
22 |
CC La Spezia |
Liguria |
Ristrutturazione prima fase |
128 |
CR Milano Opera |
Lombardia |
Ristrutturazione Centro Clinico |
48 |
CC Trani |
Puglia |
Ristrutturazione istituto 1º lotto |
75 |
CR Massa |
Toscana |
ristrutturazione reparto B |
104 |
OPG Barcellona Pozzo di Gotto |
Sicilia |
Ristrutturazione reparto ex lavorazioni e ristrutturazione 3º padiglione |
130 |
TOTALE |
728 |
||
istituti penitenziari e reparti detentivi per i quali sono in corso opere di costruzione e ristrutturazione completabili a medio o lungo termine (oltre il 2008) |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC Avezzano |
Abruzzo |
ristrutturazione istituto chiuso |
72 |
Nuova CR Reggio Calabria |
Calabria |
Capienza: 150 posti. In corso di costruzione; il finanziamento per l'ultimo lotto di completamento per 16 milioni di euro, non è stato impegnato in tempo utile ed è stato quindi impiegato per il finanziamento di altre opere in programma |
150 |
CC Avellino |
Campania |
nuovo padiglione |
150 |
CC Catanzaro |
Calabria |
nuovo padiglione |
300 |
CC Cosenza |
Calabria |
ristrutturazione ex sezione femminile |
20 |
CC Santa Maria Capua Vetere |
Campania |
nuovo padiglione |
300 |
Nuova CC di Forlì |
Emilia Romagna |
primo lotto (secondo lotto non finanziato 75 posti) Capienza: 225 posti. Lavori di 1º lotto aggiudicati nel dicembre 2007. La scadenza contrattuale è prevista per il 2012. Necessita il finanziamento del lotto di completamento per 22.800 milioni di euro; Rovigo Nuova Casa Circondariale. Capienza 200 posti. È in corso la realizzazione del 1º lotto, con termine ultimazione lavori prevista per il 2011. Da finanziare il 2º lotto per 16.700 milioni di euro |
150 |
CC Velletri |
Lazio |
nuovo padiglione |
200 |
Nuova CC Savona |
Liguria |
Capienza: 265 posti. Sull'appalto del 1º lotto è in atto un contenzioso che ha bloccato l'aggiudicazione. Per il 2º lotto è necessario uno stanziamento aggiuntivo di 28 milioni di euro |
265 |
CC La Spezia |
Liguria |
ristrutturazione seconda fase |
170 |
CC Lodi |
Lombardia |
ristrutturazione parziale istituto |
30 |
CC Cuneo |
Piemonte |
nuovo padiglione |
200 |
Nuova CC di Cagliari |
Sardegna |
primo lotto (secondo lotto non finanziato 150 posti) Capienza: 550 posti. La scadenza contrattuale è fissata per il novembre 2009; attualmente è in corso di realizzazione il 1º lotto. Necessita il finanziamento del lotto di completamento per 29.300 milioni di euro |
400 |
Nuova CC di Sassari |
Sardegna |
primo lotto (secondo lotto non finanziato 304 posti) Capienza: 430 posti. La scadenza contrattuale è fissata per il marzo 2010; attualmente è in corso di realizzazione il 1º lotto. Necessita il finanziamento del lotto di completamento per 31.180 milioni di euro |
126 |
Nuova CC di Tempio Pausania |
Sardegna |
primo lotto (secondo lotto non finanziato 80 posti) Capienza: 150 posti. La scadenza contrattuale è fissata per l'agosto 2009; attualmente è in corso di realizzazione il 1º lotto. Necessita il finanziamento del lotto di completamento per 20 milioni di euro |
70 |
Nuova CC di Oristano |
Sardegna |
primo lotto (secondo lotto non finanziato 100 posti) Capienza: 250 posti. La scadenza contrattuale è fissata per il settembre 2009; attualmente è in corso di realizzazione il 1º lotto. Necessita il finanziamento del lotto di completamento per 17.800 milioni di euro |
150 |
Nuova CC Marsala |
Sicilia |
Capienza 175 posti. L'opera non è stata mai iniziata a causa di un contenzioso tra associazione temporanea di imprese affidatarie ed Amministrazione appaltante (Ministero delle Infrastrutture); lo stanziamento a suo tempo assentito è stato utilizzato per altri interventi |
175 |
CR Favignana |
Sicilia |
ristrutturazione istituto |
120 |
CC Palermo Ucciardone |
Sicilia |
ristrutturazione 8a sezione |
120 |
CC Enna |
Sicilia |
ampliamento padiglione detentivo |
50 |
CC Palermo Pagliarelli |
Sicilia |
nuovo padiglione |
300 |
CC Pisa |
Toscana |
Centro Diagnostico Terapeutico rep. GS1 |
21 |
Nuova CC di Trento |
Trentino |
capienza 220 posti. I lavori di costruzione, a seguito di permuta, sono stati finanziati e sono in corso di esecuzione a cura della Provincia Autonoma di Trento, con previsione di ultimazione per il 2011. L'intervento sta procedendo nei tempi previsti, con possibilità di ultimazione anticipata al giugno 2010 |
220 |
Nuova CC di Rovigo |
Veneto |
primo lotto (secondo lotto non finanziato 100 posti) Capienza 200 posti. È in corso la realizzazione del 1º lotto, con termine ultimazione lavori prevista per il 2011. Da finanziare il 2º lotto per 16.700 milioni di euro |
100 |
Appalti del 2008 ai fini dell'attività incrementativa dei posti detentivi i cui fondi non sono stati assegnati in tempo utile per l'utilizzo nell'esercizio 2007 |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC Pescara |
Abruzzo |
ristrutturazione sezione penale |
150 |
CC Paola |
Calabria |
ristrutturazione sezione ex femminile |
40 |
CC Carinola |
Campania |
nuovo padiglione |
200 |
OPG Napoli |
Campania |
ristrutturazione 1º lotto |
70 |
CC Regina Coeli |
Lazio |
completamento ristrutturazione 4a sezione |
100 |
CC Cremona |
Lombardia |
nuovo padiglione |
200 |
CC Campobasso |
Molise |
ristrutturazione sezione detentiva |
70 |
CC Agrigento |
Sicilia |
nuovo padiglione |
200 |
CC Livorno |
Toscana |
nuovo padiglione |
80 |
CC Terni |
Umbria |
nuovo padiglione |
200 |
CC Padova |
Veneto |
ristrutturazione sezioni detentive |
120 |
TOTALE |
1.430 |
||
Interventi da realizzare con la gran parte degli stanziamenti previsti nella legge finanziaria 2008 (pari a circa 85,400 milioni di euro disponibili e a 25,565 milioni di euro accantonati) |
|||
struttura |
regione |
Tipologia lavori eseguiti |
posti |
CC Salerno |
Campania |
ristrutturazione sezione maschile e sale colloqui con adeguamento al nuovo regolamento |
18 |
CC S. Angelo Lombardi |
Campania |
nuovo padiglione |
200 |
CC Modena |
Emilia Romagna |
nuovo padiglione |
200 |
Isituti penitenziari di Parma |
Emilia Romagna |
ristrutturazione sezione detentiva e sale colloqui con adeguamento al nuovo regolamento |
20 |
CC Genova Pontedecimo |
Liguria |
ristrutturazione ex sezione femminile A.S. con adeguamento al nuovo regolamento |
20 |
CC Pavia |
Lombardia |
nuovo padiglione |
300 |
CC Ancona |
Marche |
ristrutturazione ex sezione femminile con adeguamento al nuovo regolamento |
25 |
CC Biella |
Piemonte |
nuovo padiglione |
300 |
CC Vercelli |
Piemonte |
ristrutturazione V piano infermeria con adeguamento al nuovo regolamento |
20 |
CC Firenze Sollicciano |
Toscana |
ristrutturazione sezione penale femminile e del reparto transito |
26 |
CR Spoleto |
Umbria |
ristrutturazione edificio E6 con adeguamento al nuovo regolamento |
20 |
TOTALE |
1.149 |
||
Nell'esercizio 2008 è prevista l'acquisizione della Casa Mandamentale di Gela (48 posti), per la cui attivazione necessitano interventi di completamento impiantistici e strutturali, per un importo di 1.500.000 di euro, ai quali si farà fronte con gli stanziamenti previsti per il corrente esercizio finanziario (2008), nell'intento di attivare la struttura entro il 31 dicembre p.v.. Inoltre, è in corso di valutazione l'acquisizione delle Case Mandamentali di Bovino (FG), Codigoro (FE), Mileto (VV), Morcone (BN), Pisticci (MT), Pontecorvo (FR), Revere (MN), San Valentino (PE). Tra queste, da un primo sommario esame, quelle di maggiore e più immediato interesse risultano essere le Case Mandamentali di Morcone, Pisticci e Revere, per l'attivazione delle quali necessitano interventi per una spesa rispettivamente di 1,5 milioni di euro, 1 milione di euro e 7 milioni di euro. Nella medesima prospettiva potrà costituire oggetto di valutazione l'opportunità del recupero delle strutture esistenti sull'isola di Pianosa, che potrebbero risultare particolarmente idonee per una più efficace custodia dei detenuti sottoposti al regime previsto dall'art. 41 bis Ord. Penit.
|
|||
CC – Casa Circondariale; CR – Casa di Reclusione; OPG – Ospedale Psichiatrico Giudiziario |
Note:
(1) Vedi circolare n. 3479/5929 del 9
luglio 1998 e le riflessioni contenute in “Circuiti differenziati e 41 bis” in
Senza Censura n. 9/2002
(2) Ai sensi dell’art. 3 del regolamento ministeriale adottato con decreto n.115
del 25/01/1996.
(3) Estratti da “Regimi speciali per galere dure” di G. Russo Spena pubblicato
ne Il Manifesto del 26/08/2008.
(4) Lettera-circolare 9 gennaio 2007, n.20 “Circuito penitenziario per detenuti
AS”.
(5) Dal resoconto stenografico della seduta del 18/07/2007 in Commissione Affari
Costituzionali, parla il capo del DAP Ettore Ferrara.
(6) Incontri di studio, Roma, 18-20 marzo, Le disposizioni sulla sicurezza
penitenziaria, Consiglio Superiore della Magistratura.
(7) Il presente corsivo e quelli seguenti, se non indicato diversamente, fanno
riferimento alla Circolare n. 3479/5929 del 09/07/1998.
(8) Con la circolare del 9.1.2007 la competenza finale sulla declassificazione
viene trasferita dai direttori dell’istituto all’Ufficio Centrale Detenuti e
Trattamento. Si veda Incontri di studio, Roma, 18-20 marzo, Le disposizioni
sulla sicurezza penitenziaria, Consiglio Superiore della Magistratura.