SENZA CENSURA N.28
marzo 2009
Beirut International Forum 09
Dichiarazione conclusiva a sostegno della Resistenza Popolare Anti-imperialista e della costruzione di Alternative alla globalizzazione
Su iniziativa e con il supporto di numerosi centri di ricerca, associazioni,
movimenti sindacali, politici, culturali e sociali, il Beirut International
Forum si è tenuto il 16, 17 e 18 gennaio 2009. Vi hanno partecipato delegazioni
arabe e internazionali ed autorità eminenti da cinque continenti (66 paesi).
Questo Forum, in cui Sud America, Asia e Vicino Oriente sono stati
particolarmente rappresentati, ha dato corpo allo spirito del centro
Tricontinentale.
Due argomenti principali hanno caratterizzato il Forum.
Da un lato, l’eroica resistenza del popolo palestinese di Gaza e la sua abilità
di far fronte ad una violenza intensa e ad una barbarie senza precedenti.
Dall’altro, la crisi globale del capitalismo, che non è solo finanziaria ma
anche sul fronte economico, sociale, culturale e morale, e costituisce così una
minaccia per la sopravvivenza dell’umanità stessa.
Principi e diritti
Il Forum dichiara che:
- Tutti i popoli hanno il diritto di resistere. Il diritto deve essere
inalienabile, sostenuto dall’intera comunità internazionale e riconosciuto come
tale dal Diritto internazionale;
- La lotta della Resistenza contro il colonialismo non deve essere separata
dalla lotta portata avanti dai rivoluzionari nel mondo e dai liberi individui
quando affrontano il capitalismo globale, l’imperialismo, la militarizzazione e
la distruzione delle conquiste sociali. Queste sono il risultato duecento anni
di lotte tenaci della classe lavoratrice;
- I popoli hanno il diritto alla sovranità sulle proprie risorse naturali. Il
diritto al nutrimento, alla salute e all’educazione prevalgono su ogni interesse
commerciale;
- Ogni cultura deve essere in grado di contribuire a costruire il bene comune
dell’umanità, con rispetto per la natura, la supremazia dei bisogni umani e la
gestione democratica delle società;
- Il diritto alla partecipazione democratica deve essere esercitato non solo sul
piano politico ma anche su quello economico, e questo vale per uomini e donne
allo stesso modo;
- Il diritto alla differenza culturale e la libertà di culto senza
stigmatizzazione culturale o razziale.
Campagne e risoluzioni
Riguardo a Gaza:
I partecipanti al Forum dichiarano il loro sostegno alla Resistenza popolare di
Gaza. Essi condannano il terrorismo, i crimini, le violazioni del ruolo della
legge e la noncuranza per il valore dell’uomo che Israele ha inflitto a queste
popolazioni.
Inoltre chiamano a:
- Applicare sanzioni severe contro Israele, come: sospendere relazioni e
convenzioni e proibire qualsiasi vendita di armamenti a questo paese;
- Procedimenti legali contro stati e società che vendono armamenti a Israele
- Sollecitare l’UE a mettere fine ad ogni relazione economica, politica e
culturale con Israele e a cancellare convenzioni e accordi con questo paese;
- Allestire una conferenza internazionale al fine di giudicare i crimini di
guerra e i crimini contro l’umanità inflitti alla popolazione di Gaza, come pure
i crimini economici e ambientali, e al fine di portare in tribunale le persone
responsabili di queste azioni, così come di quelle compiute in Libano nel 2006;
- Ripristinare la Risoluzione ONU 3379 che classifica il Sionismo come razzismo,
ed espellere Israele dalle Nazioni Unite;
- Lanciare una campagna internazionale per la ricostruzione di Gaza, per la
rimozione del blocco e per la liberazione dei prigionieri politici;
Riguardo al sostegno alla resistenza e alla lotta anti-imperialista:
- I partecipanti al Forum esprimono il loro sostegno alla resistenza sia
palestinese sia libanese contro l’occupazione israeliana e alla lotta degli
iracheni contro l’occupazione americana. Inoltre appoggiano gli sforzi del
popolo iracheno per salvaguardare la propria unità territoriale.
- I partecipanti al Forum dichiarano il loro supporto per l’auto-determinazione
del popolo afgano e la sua lotta contro l’occupazione americana e atlantica.
- I partecipanti rendono onore al Presidente venezuelano Hugo Chavez e al
Presidente boliviano Evo Morales per il loro sostegno alla resistenza popolare.
Essi esprimono appoggio totale alle loro lotte contro le interferenze
statunitensi in Sud America.
- Essi chiedono di rimuovere l’embargo a Cuba e di rilasciare i prigionieri
cubani detenuti nelle prigioni statunitensi.
- I partecipanti condannano l’alleanza tra gli USA e il governo della Colombia
che per quattro decadi ha terrorizzato la propria gente e lavorato per
destabilizzare i regimi progressisti dell’America latina. Portano inoltre il
loro sostegno ai movimenti rivoluzionari che combattono contro questo regime.
- Essi chiedono la costituzione di una lega internazionale di parlamentari allo
scopo di sostenere il diritto dei popoli alla resistenza e
all’autodeterminazione, e di ripristinare gli accordi rilevanti per la difesa
delle popolazioni civili.
- Sollecitano la creazione di una rete internazionale di media che possa
smascherare la propaganda mendace su carattere e crimini di Israele.
- Portare avanti l’imperativo morale di giudicare i crimini di guerra, nello
specifico portare in tribunale le persone responsabili dei crimini di guerra
commessi in Libano nel 2006.
- Lanciare una campagna per far valere il parere consultivo della Corte
Internazionale di Giustizia riguardante la segregazione etnica del muro in
Palestina.
- Allestire una rete internazionale finalizzata al coordinamento tra le
delegazioni locali durante le crisi e le guerre.
- Respingere le minacce e le provocazioni da parte degli USA contro l’Iran
riguardo al suo diritto di sviluppare un proprio programma nucleare con scopi
civili entro il quadro delle normative internazionali. Respingere allo stesso
modo le minacce di guerra degli USA contro la Siria e il Sudan.
- Opporsi ai tentativi americani di invalidare le leggi internazionali e
umanitarie con il pretesto della guerra al terrore.
I partecipanti suggeriscono quanto segue in alternativa al ricatto del mercato:
- Escludere l’agricoltura e i settori connessi con l’alimentazione dalle
negoziazioni internazionali che contemplano la privatizzazione dei mercati (GATT,
OMC…).
- Respingere gli accordi e le politiche internazionali che permettono alle
corporazioni di controllare organismi viventi e mettono così a repentaglio la
biodiversità.
- Costituire, in opposizione al progetto neo-liberale di Sarkozy, un Mercato
Comune Mediterraneo (che escluda lo stato coloniale di Israele) basato sul
commercio equo tra produttori e consumatori, tra il nord e il sud del bacino
come pure internamente ad ogni paese. Tutto questo deve essere portato avanti
entro un processo di costruzione di una macro-regione nell’area mediterranea.
- Combattere l’eccessivo sfruttamento compiuto dalla pesca industriale in favore
della pesca artigianale, garantendo i costi sociali.
- Preservare il patrimonio comune dell’umanità e le risorse fondamentali per la
vita. Sviluppare l’agricoltura organica e usare le fonti di energia rinnovabile.
Promotori:
- The Center for Studies and Documentation in Beirut
- International Campaign against American and Zionist Occupation (the Cairo
Conference)
- The National Gathering to Support the Choice of Resistance (Lebanon)
- The International Anti-Imperialist and Peoples’ Solidarity Forum (the
Calcutta- India Conference)
- Stop War Campaign (London)
Lunedì 26 gennaio 2009
Il testo in inglese si trova su:
www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5980&Itemid=244
Mentre la lista (ancora parziale) delle organizzazioni che hanno aderito,
sostenuto e/o preso parte nel forum è disponibile nella versione dell’articolo
sul sito di Senza Censura.
Iniziativa a sostegno della lotta
Palestinese nel Paese Basco |
LA CAMPAGNA PER IL BOICOTTAGGIO DI ISRAELE
SULLA BUONA STRADA
PERCHÉ?
UN PRIMA ED UN DOPO
ED ORA CHE COSA? * Versione in PDF scaricabile da http://askapena.org/?q=it/node/146 |