IL BOLLETTINO: DOCUMENTI DALLE CARCERI

Roma:

CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA

Documento allegato agli atti del processo "BR-Romiti", 2a Corte d'Assise di Roma

Questo processo è stato istruito dallo Stato per difendere il boss Fiat Cesare Romiti, un personaggio - ben noto a tutti i proletari italiani - che ha guidato la ristrutturazione della multinazionale Fiat per tutti gli anni '80 mandando sul lastrico migliaia di famiglie e che oggi fa parte di quel personale politico imperialista che spinge in avanti la guerra imperialista per risolvere la crisi sempre più profonda del capitalismo.

Anche Romiti è dietro ai bombardamenti che la forza multinazionale attua giornalmente contro il popolo iracheno per occupare l'area del Golfo Persico.

La guerra imperialista scatenata dall'Occidente con l'invasione del Golfo dimostra una volta di più che il capitalismo è barbarie.

La distruttività dell'attacco dell'imperialismo americano-sionista-europeo contro l'Iraq, contro il popolo arabo e palestinese, contro il Sud del mondo, è storia di questi giorni e lo sarà per molto tempo ancora. Per questo la guerra psicologica guidata dagli esperti del Pentagono tende a costruire deliberatamente lo scenario necessario per portare l'escalation militare al livello massimo.

Questa guerra è un attacco all'intero proletariato internazionale e a tutti i movimenti rivoluzionari delle aree del centro e dei continenti del Sud.

I bollettini trionfanti delle "potenze belligeranti" (USA, Gran Bretagna, Francia, Italia...) sulle decine di migliaia di bombardamenti realizzati in Iraq, non sono il pulito bilancio di una guerra tecnologica ma la disumana contabilità giornaliera degli uomini, delle donne, dei bambini arabi uccisi "in silenzio". Il razzismo di questa guerra e della sua gestione massmediata è tale che la realtà dei morti non appare se non quando viene sparsa una goccia di sangue israeliano.

Quello che interessa alla borghesia imperialista e che viene conteggiato accuratamente è il costo delle sue macchine di guerra ad alta tecnologia e non la vita umana di intere popolazioni.

La natura reale di questa guerra è il suo carattere mondiale. Essa travalica i confini dell'area mediorientale perché oltre le ragioni concrete di controllo delle fonti energetiche, di riequilibrio di potere a favore dell'imperialismo, di depotenziamento globale della contraddizione rappresentata dalla lotta di liberazione della rivoluzione palestinese, ci sono tutte intere le ragioni della crisi strutturale capitalistica che spinge sempre più gli strateghi della borghesia a trovare soluzioni guerrafondaie.

Uno degli obiettivi è quello di ristabilire rigide leggi sulla produzione-circolazione-gestione della materia prima petrolio; un altro è quello di raggiungere con la forza la definizione e stabilizzazione del nuovo ordine capitalista mondiale forzando ulteriormente gli equilibri di Yalta a favore degli USA.

Le masse proletarie in ogni angolo del mondo hanno già capito il senso distruttivo di questa guerra e si stanno mobilitando in migliaia di manifestazioni contro di essa. Dai popoli arabi ormai in aperta rivolta contro le classi dominanti alleate dell'occidente e sempre più solidali con il popolo iracheno aggredito, ai movimenti di massa in USA ed in Europa sempre più in lotta contro la nuova estasi di potenza dell'occidente e della sua forza multinazionale. Le forze rivoluzionarie in Europa e in tutto il mondo sanno che l'unica soluzione è quella di trasformare la guerra imperialista in guerra rivoluzionaria, sviluppando in avanti i processi rivoluzionari in ogni paese e l'attacco unitario contro l'imperialismo. La molteplicità e continuità delle iniziative di attacco realizzate in questi giorni in moltissime aree del mondo (dal Mediterraneo all'America Latina, dall'Europa alle Filippine...) è un primo segnale di questa nuova coscienza internazionalista.

Come comunisti prigionieri non possiamo che essere a fianco del popolo iracheno e dell'intero popolo arabo aggredito dalla forza multinazionale e di tutti i popoli e i proletari che combattono contro la barbarie imperialista.

Contro la guerra imperialista sviluppare la guerra internazionale di classe.

Guerra alla NATO e alla forza multinazionale.

Lottare uniti contro l'imperialismo in Europa e nel tricontinente del Sud.

Consolidare il Fronte Rivoluzionario Antimperialista in Europa e nell'area mediterranea-mediorientale.

Alcuni compagni del Collettivo Comunisti Prigionieri Wotta Sitta: Luciano Farina, Giovanni Senzani

Roma, 28 gennaio 1991



Roma:

GUERRA ALLA GUERRA

Documento allegato agli atti del processo "BR-Romiti" - 2a Corte d'Assise di Roma

Vogliamo ribadire la nostra identità rivoluzionaria e la nostra internità all'esperienza guerrigliera degli ultimi 20 anni in Italia. Esprimiamo il nostro sostegno militante alla pratica combattente delle organizzazioni guerrigliere che stanno costruendo il Fronte Rivoluzionario Antimperialista in Europa e nell'area mediterranea-mediorientale.

Riconosciamo nell'iniziativa della Rote Armee Fraktion che il 14 febbraio ha colpito l'ambasciata USA a Bonn un primo momento di solidarietà con il popolo iracheno massacrato dai bombardamenti della forza multinazionale.

Ormai è chiaro: i molti attacchi portati avanti dalle forze guerrigliere in Europa e in tutto il mondo contro la politica guerrafondaia dell'imperialismo occidentale stanno sviluppando significativamente la guerra internazionale di classe.

Sula parola d'ordine della guerra alla guerra le forze rivoluzionarie di tutto il mondo cominciano a far vivere concretamente l'unità con la lotta del popolo arabo e palestinese.

Come militanti comunisti non abbiamo nulla da cui difenderci. Il vero processo si svolge fuori da quest'aula e le migliaia di manifestazioni e di iniziative antimperialiste processano con chiarezza il vero imputato: il potere politico e militare degli USA e della NATO. Gli USA, la CEE e gli Stati europei, le multinazionali e gli oligopoli finanziari come la Fiat che stanno guidando l'aggressione al popolo arabo oggi sono sotto processo.

I proletari e i rivoluzionari in ogni parte del mondo hanno già cominciato ad individuare nello Stato e nel governo italiano, che ha mandato i Tornado assassini nel Golfo, uno dei nemici da combattere.

E ciò vale ancora di più per i proletari e i rivoluzionari di questo paese che si è trasformato tutto intero, dal Nord al Sud, in un'immensa base militare per favorire l'escalation della guerra nel Golfo Persico.

Insieme con i movimenti di massa e le forze rivoluzionarie nel mondo sviluppiamo la guerra alla guerra in Europa e nel Tricontinente del Sud!

Non abbiamo altro da aggiungere e revochiamo il mandato ai nostri avvocati difensori.

Alcuni compagni del Collettivo Comunisti Prigionieri Wotta Sitta: Luciano Farina, Giovanni Senzani

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http://www.senzacensura.org/

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