SENZA
CENSURA N.2 - NOVEMBRE 1996 |
E MUMIA CONTINUA A SCRIVERE!!
Mumia Abu-Jamal
Quelli che seguono sono alcuni articoli
scritti da Mumia Abu-Jamal nelle ultime settimane e tratti da alcune mailing-list
che diffondo il materiale di Mumia in Internet.
UN'ALTRA
BATTAGLIA PER BIN-WAHAD |
(scritto nell'agosto 1996)
"Se l'ingiustizia è parte
della vita stessa del governo, liberatene...
[se una legge ingiusta] è tale
da importi di trasformarti in un agente di ingiustizia nei confronti
di qualcuno, allora vai contro la legge.
Fa che la tua vita sia in contrasto con
la macchina del governo...
Non so cosa voglia dire seguire le vie
che lo stato indica per rimediare ai mali. Comunque, queste vie richiedono
molto tempo e la vita degli uomini è troppo breve"
Henry David Thoreau: Disobbedienza Civile
(1849)
Per 19 brutali ed interminabili anni languì,
nelle prigioni dello Stato di New York, Dhoruba Bin-Wahad, un personaggio
bersaglio dello stato e della federazione che volevano distruggere un
militante molto attivo nella battaglia per la liberazione dei neri.
Capo del gruppo newyorkese delle Pantere
Nere, Dhoruba ed altri militanti del BPP hanno visto nello stato non solo
un nemico verbale ma un nemico reale il cui progetto era quello dell'annientamento
fisico e della "neutralizzazione" del Partito.
L'opera di "neutralizzazione"
ha comportato la cattura dei membri del BPP, la costruzione di prove false,
e la distruzione delle prove d'innocenza. Nell'estate del 1966, il Consiglio
provinciale di New York si mise in contatto con l'avvocato di Dhoruba,
Bob Bloom, per tastare il terreno su un possibile accordo finalizzato
a scongiurare la causa per i diritti civili intentata dalla ex-Pantera
nei confronti della città della Grande Mela per la violazione dei
diritti di parola, di privatezza e di associazione sanciti dalla costituzione.
Precedentemente, l'FBI ed il Dipartimento
degli Istituti di Pena dello stato di NY avevano pattuito un compenso
extra-giudiziario di 700.000 dollari; quando il Consiglio provinciale
portò questa proposta di soluzione all'ex PM Rudolph Giuliani,
che nel frattempo era diventato Sindaco, la polizia cominciò a
protestare. "Nulla da fare!" "Non sarà mai".
Come un agente della Gestapo, Giuliani
ignorò l'avviso legale del Consiglio volto a risolvere la questione,
e passò dalla parte degli sbirri "Nulla da fare; non sarà
mai" ripeteva anche lui.
La stampa-immondizia di NY rilanciò
le vecchie storielle sul "rivoluzionario che utilizzava il sistema"
che prima aveva condannato "per motivi d'opportunità"
(le stesse volgari bugie affermate dalla stampa-immondizia bianca di Philadelphia
a proposito della MOVE Ramona Africa), quasi tentassero di mettersi al
sicuro!
"Nessuno parla dei miei 19 anni di
torture. Questo è il caso più vecchio alla Corte Distrettuale
(Distretto Sud di NY) degli Stati Uniti.
Ha avuto inizio nel1975 ed una delle ragioni
di ciò sta nel fatto che lo stato ha utilizzato tattiche dilatorie
a cui Giuliani non si è mai opposto.
"Lui si schiera dalla parte della
polizia, di quelli che hanno partecipato alla mia cattura" disse
Bin-Wahad (Daily Challenge del 13 agosto - NY).
Il processo civile contro Bin-Wahad ed
il rifiuto del Comune di seguire il consiglio legale è una prova
inconfutabile dello strapotere della nostra polizia.
Oltre 25 anni fa, il BPP lanciò
la proposta, tra le altre, di un controllo comunitario della polizia.
Nel 1975 l'organizzazione MOVE lanciò
un appello per la formazione di "una polizia fatta dalla gente di
colore dei quartieri"
Purtroppo, la nostra gente è ancora
lontana da questa pratica. Dopo oltre vent'anni, e dopo l'istituzione
di una polizia civile assolutamente impotente, questo tema è ancora
causa di contrasti interni.
Tuttavia la battaglia, una vera e propria
lotta per l'esistenza, deve andare avanti fino alla vittoria.
E' tempo che si formi una struttura difensiva
nazionale degli afro-americani, se si vuole trasformare in realtà
uno dei principali obiettivi del BPP/MOVE.
La mancanza di una adeguata struttura di
auto-difesa ha lasciato la comunità afro-americana virtualmente
indifesa e preda del vampiresco sfruttamento da parte degli sbirri del
sistema che, a NY come a Philadelphia, a New Orleans ed in molte altre
città, succhiano il sangue della comunità.
Essi brutalizzano le persone, le riempiono
di droghe; e noi paghiamo con le tasse queste loro imprese. La mancanza
di una forza del genere è responsabile della persecuzione di Dhoruba,
di Ramona e di molti altri.
E' ora di cambiare e di creare un nuovo
domani.
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ANCORA
GUERRA PER I POVERI |
(scritto il 13/08/1996)
«Il grande sviluppo della società
americana ha creato un nuovo modo di ignorare la povertà. I poveri
sono in aumento e vengono rimossi dalla reale esperienza e dalla coscienza
della nazione»
Michael Harrington: L'altra America:
la povertà negli USA, 1962
Con un'azione tanto agghiacciante quanto
quella dei malthusiani, il Presidente democratico degli Stati Uniti, Bill
"Buba" Clinton, ha sottoscritto una cosiddetta Riforma (leggi:
Distruzione) del Welfare. Soglia che nemmeno Reagan e Bush, nei loro momenti
migliori, sarebbero riusciti a oltrepassare.
Con questo solo atto, legando il suo nome
a questa oscenità legislativa, "l'Uomo della Speranza",
per continuare a posare il culo sulla poltrona presidenziale, ha distrutto
le speranze di milioni di poveri.
In questa epoca di capitalismo trionfante,
essere "povero" è sinonimo di un'esistenza "colpevole";
proprio ironico per un presidente che strombazza le sue povere origini
dell'Arkansas come una specie di New Age Lincolniana.
Mascherati dalle parole: "aiutare
i poveri", i Democratici, in combutta con i loro Bruderbund nel Partito
Repubblicano, hanno sacrificato sull'altare infuocato dell'ambizione politica
i poveri: uomini, donne e bambini.
Lo scozzese Sir James G. Frazer, antropologo
e dotto religioso, nel suo classico The Golden Bough (pubblicato nel 1890)
scrisse degli antichi sacrifici: «Quando i Cartaginesi vennero sconfitti
ed erano assediati da Agatocle, ascrissero le proprie sventure all'ira
di Seal; giacchè mentre nei primi tempi gli avevano sacrificato
i loro stessi bambini, essi recentemente avevano preso l'abitudine di
comprare bambini e allevarli per farne delle vittime sacrificali. Così,
per appagare la fame del Dio, duecento bambini delle famiglie più
nobili furono scelti per il sacrificio... Essi vennero sacrificati ponendoli,
uno ad uno, sulle mani inclinate dell'idolo di bronzo dalle quali rotolavano
in un abisso di fuoco.» (p. 236).
Io vi dico: quale nobile sacrificio fu
questo! Sacrifici come questi nell'antichità accadevano per una
falsa conoscenza e per la credenza che un simile atto avrebbe dissipato
un caos peggiore da parte di un Dio vendicativo.
Perchè oggi tra noi sono i poveri
ad essere sacrificati? Per far quadrare un bilancio nazionale? Difficile.
Meno del 2% del bilancio nazionale è
destinato al Welfare, perciò non andrà in rovina per la
sua pressione.
Perchè? Ricordi quando le cronache
fecero risaltare una crescita dei livelli di occupazione e le notizie
provocarono un crollo per panico a Wall Street? Delle buone notizie per
la maggior parte di noi hanno causato un mare di facce incazzate sui mercati
finanziari, e sono questi mercati il centro di potere del capitale: quello
che detta le azioni dei politicanti inclusa l'abolizione della rete di
sicurezza sociale che è il welfare.
Quando milioni di persone soffrono la fame,
i lavoratori sono debitamente sottomessi ad una muta acquiescenza per
la paura di perdere quel poco che hanno.
La paura crea una forza lavoro docile che
quando è affrontata volta le spalle e neppure si lagna.
Grande povertà = capitalismo trionfante.
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DICHIARAZIONE
PER IL 25° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLTA DI ATTICA |
(scritto il 11/9/96)
Ona Move!
Noi ricordiamo Attica.
Da giovane giornalista rivoluzionario uscito
dalla casa/uffici del giornale radicale "Babylon", io e altre
Pantere abbiamo fissato lo schermo della TV fino a che l'incubo di sangue
di Attica non fu spiegato.
Gli elicotteri volteggianti, i colpi spacca-ossa
sparati dalle mura, la pioggia di sangue, i lacrimogeni e l'ira che spazzavano
il cortile, l'omicidio di prigionieri e guardie compiuto dallo stato assetato
di sangue, il freddo e assassino interesse di Nelson Rockefeller, si sono
impresse nella nostra memoria e indurite nelle nostre coscienze.
Ricordare Attica è ricordare il
massacro benedetto dai colpi del martello di un giudice decenni dopo ha
trasformato l'osceno in legale. Ricordare Attica è ricordare come
i crimini dello stato vengono trasformati in non-crimini della legge vuota.
Ogni prigione in America è stata schizzata dal bagno di sangue
di Attica.
E' l'incubo che ha rivelato la vera faccia
dell'America alla luce del giorno del salotto. Lo stesso governo che ha
deciso il massacro di Attica ha dato l'ok a un successivo massacro il
1' maggio a Philadelphia, e da quotidianamente l'ok a tanti piccoli omicidi
dei suoi cosddetti cittadini nelle camere della morte o nelle sue strade
sudice.
Ricordare Attica è ricordare
che i veri criminali non vestivano blu prigione o a strisce. Essi indossavano
vestiti da uomo, cravatte, e elmetti, e hanno commesso uno degli omicidi
di massa più agghiaccianti nella memoria.
Noi ricordiamo e non dimenticheremo
mai.
Ona Move!
Lunga vita a John Africa!
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