SENZA CENSURA N.4 - NOVEMBRE 1997

UNA LETTERA DI ANTONIO BUDINI

In merito all' "informativa ROS", giunta alle redazioni di alcune radio di movimento, che è stata oggetto di discussione durante l'udienza del 12/7/97, vorrei fare alcune considerazioni.

Fin da quando ci sono stati notificati gli avvisi di garanzia, nel novembre '95, abbiamo denunciato che si stava paventando un gigantesca montatura contro il movimento anarchico, montatura che non ha tardato a manifestarsi allorquando, durante un'udienza del processo per due rapine a Ravina di Trento, il PM Bruno Giardina ha estratto dal suo cappello una ragazzina, la Nametschi Mojdein, affermando che aveva confessato di aver partecipato alle rapine in questione unitamente ad altri sette anarchici.

Una chiamata di correità diretta, secondo una prassi già collaudata da diverse procure, che avrà la sue conseguenze, dato che quattro anarchici verranno condannati, altri tre subiranno un processo stralcio e si apriranno le porte al teorema del PM Antonio Marini che, coadiuvato dal PM Ionta, preparava 29 ordini di custodia cautelare e 68 richieste di rinvio a giudizio, eseguiti il 17/9/96 su mandato del GIP dott. D'Angelo.

Venivano colpiti, oltre ad alcuni anarchici già detenuti per altri fatti, anche coloro che in prima persona avevano contribuito a denunciare la montatura che si stava preparando; le case private diventavano "covi", i giornali e le riviste venivano definiti organi della banda armata a circuito interno, i centri sociali si trasformavano il luoghi dove venivano pianificati attentati e rapine.

Parallelamente i mass-media, imboccati dalla magistratura, contribuivano a creare terra bruciata attorno agli imputati, definendoli "anarchici cattivi" espulsi dalla Federazione Anarchica Italiana ("anarchici buoni").

Tuttavia gli anarchici, detenuti e no, hanno continuato a denunciare questa montatura, ognuno con i propri tempi e modi.

Nella mia dichiarazione allegata agli atti durante l'udienza del 13/5/97, evidenziavo le menzogna architettata dal PM Marini, preparata proprio in modo che noi non avessimo la possibilità di difenderci, se lo avessimo voluto, con accuse palesemente incredibili e, proprio per questo, spiazzanti.

Ed ecco che ora qualcuno ci tende una mano, ci fa pervenire, attraverso alcune radio, un'informativa ROS che conferma ciò che noi andiamo dicendo da due anni a questa parte, e cioè che la Nametschi è una falsa pentita costruita ad hoc dalla Procura di Roma con l'aiuto dei ROS per criminalizzare gli anarchici.

Ma di chi è questa mano anonima, perché spedire questo plico alle radio di movimento e quale progetto si nasconde dietro questa manovra?

Per mia convinzione, quell'informativa rispecchia il vero andamento della preparazione della montatura e, leggendo cronologicamente gli interrogatori della Nametschi, viene difficile escludere la piena responsabilità del Dott. Marini, ma questo è un altro discorso.

Come viene difficile non vedere un parallelismo con il "metodo Riccio", e questo non è un altro discorso.

Indubbiamente, vero o falso, quel documento è stato redatto in casa ROS da chi sapeva come erano andate le cose, il renderlo pubblico fa parte di un progetto di pulizia dell'ordine democratico, una probabile guerra intestina tra apparati che produce vendette trasversali in chiaro stile mafioso, con lo stesso stile con cui hanno preparato la "collaborante": pressioni e minacce, pagamento del servizio e protezione.

Un progetto di pulizia e trasparenza che vuole coinvolgere il movimento antagonista e meglio, quella parte che si lascerà coinvolgere, quelle strutture che contribuiscono e risolvere le contraddizioni del potere e le sue mancanze sul sociale, che già hanno aderito a questo progetto accettando di recarsi ad Amsterdam con un treno pagato dal Viminale, cioè da quell'apparato che da sempre è responsabile di repressione e oppressione.

Potrebbe essere anche un altro progetto, e cioè proprio in tempi in cui si sbandiera da più parti la fine dell'emergenza "terrorismo" e si prepara l'indulto, il fatto che decine di anarchici sono accusati proprio di banda armata, con l'aggravante del fine di terrorismo, stona un pochino.

Comunque, qualunque sia lo scopo di questa manovra, sicuramente fa parte di un progetto politico ad alte sfere.

Si vuole, ancora una volta, utilizzare gli anarchici per i propri sporchi giochetti, prima eravamo i terribili "terroristi" ed ora gli stessi ROS ci tendono la mano e svelano il loro progetto realmente terrorista.

Che si fottano loro e chi li manovra, io, in quanto io, denuncio pubblicamente questo progetto di controllo sociale che si alimenta di spazzatura e vorrebbe utilizzare chi gli è irriducibilmente nemico e che, statene certi, non ringrazierà questa mano tesa, anzi affilerà i denti per meglio mordergliela alla prima occasione.

Roma, 13/7/97

Antonio Budini

[torna all'inizio della pagina]