Ancora provocazioni contro Michele Pontolillo 
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      in _blank format] Durante il periodo di carcerazione 
        nella prigione di Aranjuez (Madrid), Michele Pontolillo, anarchico arrestato 
        a Cordoba nel 1996 a seguito di una tentata rapina in banca, è 
        stato sottoposto a continue e irritanti provocazioni da parte dei carcerieri 
        e dei loro dirigenti. 
        A nulla sono valsi i vari ricorsi o proteste al giudice di sorveglianza, 
        il quale ha sempre avuto cura di cestinare le sue stanze. 
        Le varie provocazioni, però, non avevano suscitato in Michele le 
        reazioni attese, così, da queste si è passati ai fatti. 
        All'inizio di ottobre, Michele richiede un certificato di fine pena, che 
        è fissata dal tribunale di Cordoba con sentenza definitiva e tramite 
        l'accumulo delle pene, nel 2008. 
        Il direttore (o il suo vice, ma è lo stesso) del carcere, scrive 
        sul certificato un fine pena nel 2011, poiché non si trova d'accordo 
        con la sentenza di Cordoba! Infatti, costui, si erge a giudice e presenta 
        ricorso al tribunale di Cordoba, contro il cumulo delle pene formulato. 
        Mossa che suscita sorpresa allo stesso tribunale che, comunque, non si 
        è ancora espresso formalmente in merito. 
        Ma le aspirazioni da giudice del direttore di Aranjuez, non sono terminate. 
        Il 27 Ottobre, un gruppo di prigionieri durante l'ora di colloquio, mostra 
        uno striscione con la scritta "NI FIES, NI DISPERSION, NI ENFERMOS 
        EN PRISION", tanto basta perché costoro vengano portati in 
        isolamento il giorno seguente e successivamente dispersi in vari carceri 
        dello Stato Spagnolo, con l'applicazione (per tutti) del FIES di primo 
        grado per aver partecipato alla "rivolta" (lo striscione). 
        Michele è trasferito a Palma de Mallorca, così da rendere 
        ancora più complicate e dispendiose le visite della sua famiglia, 
        ma la vera sorpresa sta nel fatto che il direttore di Aranjuez, giustifica 
        l'applicazione del primo grado a Michele, affermando che questi, in realtà, 
        è l'autore del duplice omicidio delle due poliziotte avvenuto durante 
        il conflitto a fuoco a Cordoba nel "96. 
        Come e quando è arrivato a questa conclusione, è un mistero, 
        poiché Michele non è mai stato neanche processato per tale 
        reato. Forse, il direttore di Aranjuez, nella sua nuova e improvvisata 
        veste di giudice, trova che i 12 anni di galera inflitti a Michele siano 
        troppo pochi... Ad ogni modo, sebbene sia riuscito nell'intento di applicargli 
        il Fies di primo grado, non è riuscito nel misero tentativo di 
        isolarlo dalla sua famiglia. Infatti, nel giro di una settimana, i compagni 
        anarchici di varie città dello stato spagnolo, hanno contatto alcuni 
        anarchici di Mallorca, i quali non hanno esitato ad offrire ospitalità 
        alla famiglia di Michele. 
        In culo ai dirigenti di Aranjuez e a tutti i carcerieri. 
      Da "Crocenera Anarchica" » croceneraanarchica@hotmail.com 
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